lunedì 22 giugno 2020

Summer Night's sky

Cielo di una notte d'Estate

Tre secondi, a mano libera, per catturare un pezzo di cielo di notte d'Estate.
Tre secondi a espirare lentamente, lentamente, per reimparare a tener ferma la mano, e il cuore, e la mente, mentre scatti la foto tenendo la macchina con te.

Tre secondi sono il tempo esatto di una emozione: nasce, esplode dentro e muore.
Tre secondi per vivere una gioia, mandarla nel cielo attraverso l'obiettivo. E scattare.
E fermarla, in una foto, da tre secondi di posa.


domenica 21 giugno 2020

Tramonto sul Lago di Como

Sunset on Lake Como, from Torno

La prima foto, dopo il Covid: la più difficile.
Non scatto una foto con la Niki da mesi, precisamente dall'8 marzo 2020, ultima uscita in Valbasca prima del lockdown, e prima di allora era il 2019 ...
C'erano tutti i sintomi di una crisi, il Covid l'ha solo fatta emergere: mi era passata la poesia, tanto di aver pensato, nei giorni scorsi, di vendere l'attrezzatura.

Poi, oggi, ho sentito al telefono la mia cara Amica Carla, che ha il potere di farmi sentire bene. Sempre. E quel groppo che c'era in gola, è "venuto su", se n'è andato.

Questa è la prima prima foto di una nuova fase.
Questa foto è dedicata a te, cara Carla.

domenica 12 aprile 2020

Hope: Buona Pasqua



La mia cara Amica Carla, che sento troppo poco spesso, oggi mi ha fatto un regalo grande.
Ci siamo sentite dopo tempo per gli auguri di Pasqua, e lei mi ha detto, più o meno "Ti regalo la speranza".

Non c'è nulla di così potente come la speranza: è quella che ti fa programmare, e ti fa arrivare alla meta, ed è quella che anche all'ultimo secondo, ti fa andare avanti.

Di quanta speranza abbiamo bisogno oggi, in questa Pasqua con il cuore solitario, riempito di voci, tante voci, tante telefonate, ma nessun abbraccio, nessun bacio o carezza.

Stamattina, alle 10, ci siamo dati appuntamento con i vicini del Condominio dove abito per un caffè sul balcone e gli auguri: non c'erano gli abbracci, ma c'era un sole bellissimo che ci ha scaldato il cuore. La natura si sta curando, ci sta curando. Ci sta dicendo che non è tardi per avere un mondo migliore: ci vogliono coraggio e speranza.

Buona Pasqua!


(l'immagine hope è presa da https://desenio.it/it/hope-poster

mercoledì 8 aprile 2020

Coronavirus, lockdown e la stanchezza

Prima abbiamo ballato sui balconi, alle finestre.
Abbiamo cantato l'inno d'Italia e cucinato pizze e torte come non ci fosse un domani.

Poi abbiamo visto quella processione di camion dell'Esercito che portavano le bare da Bergamo a fuori provincia per la cremazione, perché a Bergamo non avevano più posto. Ed era lunga, quella processione, di notte, con le luci della strada deserta.

E allora abbiamo cominciato ad ascoltare: racconti dalla frontiera degli Ospedali, stravolti nella loro struttura per curare quante più persone possibili. Medici, infermieri, coperti dalle tute spaziali che li rendono irriconoscibili, davanti a una malati che restano soli, senza gli affetti, che muoiono soli, forse solo con la consolazione di una videochiamata a casa, o accompagnati direttamente alla morte dopo essere stati intubati.

Ed è cominciata la paura, razionale, che ti porta a seguire le regole e stare in casa, e irrazionale, che porta gli anziani, i più deboli, ad uscire di casa tutti i giorni per comprare un panino al giorno e mezzo litro di latte. La rabbia razionale di chi non vuole, ma sta in casa, e quella irrazionale che insulta quelli che escono, senza nemmeno chiedersi il perché.

Poi è arrivato l'orgoglio, degli italiani veri, che non stanno nè a destra nè a sinistra, ma che ringraziano il cielo per tre ospedali tirati su dal nulla in dieci giorni grazie alle donazioni e al lavoro di tantissimi volontari, e grazie al fatto che la burocrazia, per una volta, è stata messa all'angolo.

E ora arriverà Pasqua: la principale festa per i cristiani, e sarà senza sacramenti.
Ma ho come l'impressione che la cura dell'anima stia passando un po' troppo in secondo piano.

E' arrivata la stanchezza, quella dell'incertezza, quella della malattia che comincia ad avere il nome e cognome delle persone che se ne stanno andando, quella della paura, dell'insicurezza, del non sapere più cosa inventarsi per non pensarci. Quella stanchezza che, o cambi, o sei davvero quel resiliente che dicevi di essere, o prima o poi ti spazza via.

E quindi, piego le gambe, per attutire il colpo.
E prima di esser troppo stanca, mi preparo a saltare sullo sperone del nuovo tratto di vita che ci attende.

lunedì 30 marzo 2020

Facciamo l'elogio




Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, il 30 marzo 2020, benedicendo l'Ospedale Fiera di Milano, in tempo di Coronavirus

Facciamo l’ elogio dell’ impresa. Facciamo l’ elogio di quel modo di stare al mondo che avverte la responsabilità di renderlo migliore, delle istituzioni, delle persone che hanno responsabilità dirigenziali, di tutti i collaboratori, i dipendenti, i consulenti, di quelli che sentono il dovere personale di rimediare ai disastri, di attivarsi di fronte ai bisogni, senza cercare scuse, senza delegare ad altri, senza stare alla finestra a commentare e criticare. Dio benedice l’ impresa quando è intraprendenza per migliorare le situazioni».
E ancora: «Facciamo l’ elogio dell’ impresa comune.Facciamo l’ elogio di quel modo di essere insieme che è a servizio del bene di tutti, quel modo di collaborare che non esalta l’ individuo, non cerca di primeggiare, non cerca il proprio interesse, ma si compiace del contributo di tutti, lo apprezza, lo incoraggia, coltiva una stima sincera per gli altri. Dio benedice questo convergere di molti per il servizio di tutti».
Ha proseguito: «Facciamo l’ elogio della scienza e della competenza. Facciamo l’ elogio di quello che la ricerca ha raggiunto, di quello che la tecnologia ha reso possibile, di quello che l’ esperienza ha insegnato, facciamo l’ elogio di quel trafficare i talenti ricevuti perché producano frutto, di quell’ interpretare le possibilità come una vocazione a servire in umiltà, con il senso del limite, con la modestia di chi sa che si può fare molto ma che non tutto è possibile e non tutto è buono
Dio benedice le risorse messe a servizio del bene, con umiltà e fiducia.
Facciamo l’ elogio della generosità.
Facciamo l’ elogio di quel modo di lavorare che non si accontenta del minimo richiesto, che non difende con meschinità i propri orari e le proprie gratificazioni; facciamo l’ elogio di chi nel momento dell’ emergenze si sporge oltre, non calcola tutto in base a orari e diritti; si sente partecipe dello sforzo generale, di chi si spende e si sacrifica anche oltre la misura concordata.
Dio benedice il dono e la generosità senza calcolo».
E ha concluso: «Facciamo l’ elogio della stanchezza.Facciamo l’ elogio di quella stanchezza che porta con sé la fierezza dell’ impresa compiuta, di quella stanchezza che non si aspetta premi ed elogi perché è già premio a se stessa, perché è l’ esito di aver lavorato molto, lavorato volentieri, lavorato bene; di quella stanchezza che non si esalta solo per il risultato, ma perché il risultato è a servizio della gente.
Facciamo l’ elogio della stanchezza. E anche del riposo.
Dio benedice la stanchezza di questo momento e benedirà anche il riposo, quando sarà

domenica 29 marzo 2020

L'ultima volta che ... in tempi di Coronavirus

Il circolo delle invincibili sognatrici, Ana B. Nieto


Qualche giorno fa leggevo un tweet di un ragazzo che frequenta il quinto anno delle Superiorie e, più o meno, diceva così:

"Era l'ultimo giorno di scuola per me, e non lo sapevo".

Quante ultime volte abbiamo vissuto senza saperlo: la mia ultima lezione in palestra, la mia ultima uscita a teatro, l'ultima pizza in pizzeria, l'ultima uscita al ristorante.

Ricordi che ora cerco di recuperare per riempire questo spazio di isolamento sociale, per ricordare e ricostruire un passato che non ci sarà più per molto molto tempo, ma soprattutto una memoria.

La memoria e il passato.
Esattamente come nella frase che ho trovato ne "Il circolo delle invincibili sognatrici" di Ana B. Nieto, e che riporto qua, a futura "memoria".

venerdì 27 marzo 2020

Una Pasqua senza sacramenti, al tempo del Coronavirus


Pasqua 2020

Da un paio di giorni ho realizzato che, in tempo di Coronavirus, sta per arrivare un tempo di Pasqua senza sacramenti.
Non ci sarà la benedizione degli "Olii Santi" o Rito del Sacro Crisma, non ci sarà la Confessione e non ci sarà la Comunione.

Per i cristiani praticanti è qualcosa che tocca il cuore.
E anche per chi, come me, a Messa ci va un po' meno, è un tempo buio, come quel tempo cupo sopra San Pietro, stasera quando il Papa ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi" con l'indulgenza plenaria.

Una preghiera e una benedizione in una Piazza San Pietro che ai più è apparsa deserta.
Ma che a me non è mai sembrata tanto affollata di cuori, di anime e di preghiere come stasera.

martedì 21 gennaio 2020

Intervista telefonica a Conversation, CiaoComo 21 gennaio 2020

Grazie a CiaoComo, a Lorenzo Canali di Conversescion e a Daniela Manilli Pessina.
Al minuto 1.17 la mia intervista telefonica sul mio Brezza di Lanzarote.

Per collegarsi cliccare qua




domenica 19 gennaio 2020

William Wegman - Being Human - Masi Lugano - I miei appunti

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Visita alla mostra fotografica "William Wegman - Being Human"
Museo MASI Lugano Lac Lugano, 19 gennaio 2020

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Sito ufficiale William Wegman https://williamwegman.com/
Sito ufficiale  della mostra http://events.masilugano.ch/wegman/
Biglietto: 20 FrSv


Sito wikipedia sui cani Weimaraner    https://it.wikipedia.org/wiki/Weimaraner
(fondamentale da leggere prima per capire,  perché sono ritratti in tutte le fotografie esposte).

I miei appunti:

Mostra visitata quasi senza preparazione sul fotografo, se non la lettura delle note scritte sul sito del Museo.

Dopo la seconda sala avevo la netta impressione che i cani Weimaraner avessero preso possesso della Polaroid (non sapevo esistessero le polaroid giganti), e scattassero con progetto proprio.

Credo, o almeno ho avuto questa sensazione, che Wegman si sia divertito facendo queste foto, io ne sono uscita con tanto buonumore.

Grandissimo lavoro di studio dietro ad ogni fotografia, a partire dal progetto, alla realizzazione passando per una grande attenzione ai dettagli, alle luci, ai colori, agli abbinamenti di colori, alle proporzioni e, soprattutto, alla posa dei cani.

Tipologia:
Stampe polaroid giganti
Stampe a pigmenti

Il percorso delle sale:

Gente come noi, come la segretaria di cui ho portato uno scatto


Vogue


Cani  uno sull'altro "Tumble down", a ruzzoloni, Polaroid a colori,  un trittico  apparentemente collegato (ma le foto non coincidono nelle giunture), eppure collegato da un insieme di onda che trascina l'attenzione da destra a sinistra e da sinistra a destra.

Campiture di colore

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Mi sono divertita a osservare le due immagini che, solo a uno sguardo veloce, appaiono identiche. Ma non lo sono per una piccola differenza sulle anche. Ma con una resa speculare che lascia a bocca aperta quando la si vede. E anche qua ho pensato: ci vuole di pensarle queste foto ...

Allucinazioni

Jellyfish, Medusa


E qua c'è solo da fidarsi: la foto è solo per promemoria degli appunti, ma tra i pallini di quella vestaglia, nella foto esposta,  si vedono occhi e sagoma di un Weimaraner.

La mostra è accompagnata dal racconto delle sale, ed è un racconto con uno stile speciale, che fa pensare che il punto di vista del narratore sia quello di un Weimaraner.
Leggere, per esempio, quello che accompagna la Sala "Allucinazioni"

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I cani vengono spesso ritratti in questa posizione, mi sono chiesta se fosse più semplice o se fosse una ricerca fotografica. Ma non conosco i cani  e il loro addestramento, approfondirò.

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In questa foto la carta è strappata e fatta perfettamente coincidere con il cane in posa.



Il cubo bianco in mezzo fa effetto vuoto 
Il titolo è "Cancellato" e si trova nella sezione "Cubismo"

Feste in maschera

Tamino con il flauto magico

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Con ricostruzione di ambienti in cui si usa la maschera (come a Carnevale), con cani mascherati e con esempi, come questo di opere liriche


E, nei "Racconti", la bella foto del cane "stravaccato" sulla sedia del lavoro, come tante volte vorrei poter fare anch'io... la foto in cui più mi sono riconosciuta.

Working I e Working II

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Video 

Esattamente alla metà del percorso della mostra, c'è una sala con la possibilità di visionare dei video dell'autore.
Personalmente non mi hanno fatto impazzire, salvo uno, "Around the Park" che ho cercato e ritrovato in You Tube, e che mi segno qua da rivedere e rivedere, perché mi ha fatto veramente ridere ...




Considerazione finale, fotografata sul muro che si vede entrando alla mostra

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Brezza di Lanzarote, da Fuin



Mettere insieme due posti dove sono felice: Fuin non è solo un'ottima pasticceria, ma un posto dove le persone ti riconoscono, ti sorridono, ti accolgono, ti ascoltano.

Lanzarote è l'isola dove mi ricarico, una volta l'anno.
I suoi silenzi, i suoi colori, la sua terra vulcanica e l'oceano, la natura...

Fuin ha creato un biscotto, l'ha chiamato "Brezza" ispirandolo a Lanzarote.
Dentro l'impasto di Brezza c'è il vino di Lanzarote, il Malvasia Semidulze della Bodega El Grifo.

Daniela Manili Pessina di VisioneVisual, una Donna "vulcanica" ha creato e immaginato questo incontro come "assaggio di cultura".

Non pensavo che queste 32 foto potessero convogliare tante "good vibes".

Vi aspetto il 30 gennaio, alle 20,30, Pasticceria Fuin

Con me ci sarà Fabio Fornasari, che è il curatore dell'album e anche di un pezzetto della mia crescita fotografica.
E il biscotto di Fuin, e il vino di Lanzarote ... 

lunedì 6 gennaio 2020

Marcello Dudovich - Fotografia tra arte e passione - Max Museo - I miei appunti

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Visita alla mostra "Marcello Dudovich - Fotografia tra arte e passione"
Max Museo di Chiasso, 6 gennaio 2020
Curatori: Roberto Curci e Nicoletta Ossanna Cavadini.


La visita è stata guidata dalla curatrice dott.ssa Nicoletta Ossanna Cavadini.

Le visite guidate al Max Museo sono dei must: nel prezzo del biglietto si visita la mostra con la Curatrice, una Esperta che trasmette passione, conoscenza e curiosità. La visita è compresa nel prezzo del biglietto di entrata.
Inoltre, con lo stesso biglietto, si può tornare una seconda volta per rivedere con calma la mostra.


Di seguito il video che si può visionare nel museo nel corso della visita, ma che può anche servire per prepararsi a vederla.
Collegamento a sito esterno per video Mostra

Siti:

I miei appunti:


Dalla fotografia alla cartellonistica
Gli scatti come memoria da conservare, rielaborare e rendere immortali nella cartellonistica 
Gran lavoro dei curatori per ricevere, catalogare e ricercare l'assonanza tra la fotografia, lo schizzo e il lavoro finale pubblicato.

Il risultato finale non è mai una immagine "statica" o in posa ma da la sensazione di fluidità, di un continuo movimento.
Dudovich cattura il movimento con lo scatto e lo riporta nella pubblicità
Le sue immagini sono diverse perché mai in posa.
Creare movimenti attraverso lo scatto che blocca l'espressione, la postura, il movimento e successivamente riportarlo nel disegno, depurando l'immagine del superfluo e lavorando le figure slanciandole, abbellendole. Oggi sarebbe photoshop, un tempo forse con la camera oscura.

Coppia che balla
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Risultato finale


Sempre per la serie: i primi lavori. Le pubblicità dei magazzini Mele di Napoli, i primi a vendere per corrispondenza e le prime "taglie" per acquistare senza prendere le misure dal sarto.

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Tante le donne, tutte belle o rese bellissime nel passaggio dalla foto al disegno.
Donne libere, nel 1910 o giù di lì.

Brava la Curatrice a farlo notare nel corso della visita: siamo assuefatte (parlo di noi donne), dalla libertà al punto che non la vediamo più.
Ma per una donna, camminare, sola, su una spiaggia, con vestiti che non hanno più stecche e impedimenti, è l'immagine di quello che oggi cerchiamo di spiegare come empowerment (viva le nonne!).

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Sviluppo dalla fotografia alla pubblicazione finale su rivista dell'epoca
(possibile grazie al lavoro di raccolta, catalogazione e confronto avvenuto per la preparazione della mostra)

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Ancora confronto fotografia / immagine




Le fotografie sono quasi tutte in formato piccolissimo, originale dell'epoca.
Negli schermi in ogni sala è possibile vederle tutte in un formato circa A4 o poco meno.
Oltre alle 200 esposte, negli schermi ce ne sono altre 1000 (!!!).

Ma il bello è strabuzzare gli occhi e stare a vederle dal vivo...

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Le Muse

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Gli studi sulle pose

La dama in bianco, una ballerina che viene ripresa in movimenti di danza moderna (siamo agli albori di questa arte). Il movimento è verso l'esterno, verso l'alto, con le braccia protese


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La dama in nero, chiusa, raccolta in se, verso la terra.

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Il risultato finale (la dama in nero ... mi sono dimenticata lo scatto)

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I disegni sono spesso speculari rispetto allo scatto

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E, spesso, le donne sono di spalle.

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Gran bella mostra, grandissimo lavoro di ricerca.
Consigliata la visita guidata, la prossima al finissage.

A marzo 2020 la mostra si trasferirà a Trieste

domenica 5 gennaio 2020

Alla foce del Lambrone

Parto dal fondo: il premio, per la mini passeggiata, è questo:

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Ed è una vista che toglie il fiato ...

... quella in cui la foce del Lambrone si immette nel Lago di Pusiano.
Là in fondo la Grigna e il Resegone.
E anche il Passo di Val Cava, che Daniele ha fatto in bici e se lo ricorda come fosse stato ieri.

Cenni storici e geografici:

Per arrivare il parcheggio è a Erba zona centro, o nella zona al Centro Sportivo Lambrone (meglio).

Cartelli:

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Km percorsi: 3 
Tempo: un'ora con soste.
Terreno sterrato battuto (NO asfalto). Perfetto per rodare gli scarponcini nuovi.

Partenza, e si vedono le nostre Prealpi, già senza neve, ma oggi c'erano 14 gradi.

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Lungo il percorso

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E anche che scorre ...

Fiume Lambrone


Le brutte sorprese sull'argine, che non hanno spiegazione (se ingrandite si vedono i vetri di bottiglie)

Foce Lambrone

E poi si arriva qua. 

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E poi si ritorna.

Ultima nota. Questa fotografia ha per titolo "Che ti sia di monito per il futuro"

Dove non si vede nulla, non si capisce nulla, ma è lo scatto che con la Niki avrei fatto senza problemi, della Luna e di un volo di uccello riflessi nell'acqua
E la pubblico lo stesso, che mi sia di monito ogni volta che la guarderò ;)

Mai dimenticare a casa la NIki


Tutte le foto sono state scattate con l'iphone.
Ovviamente, tornerò con la Niki. Prestissimo.

venerdì 3 gennaio 2020

Ti regalo tre parole

Tre parole per il 2020: è il regalo prezioso della mia cara amica Carla.

Me le appunto e le regalo a chi passa di qua:

Desideri
Sogni
Speranza

... che non devono mancare mai.