Ed è arrivato il gran giorno: oggi giornata dedicata a Sara, al suo "giorno di vacanza a Gran Canaria".
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Devo essere onesta: con Sara c'è una strana e carinissima "affinità" di idee, gusti, argomenti: ci siamo conosciute in Second Life, dove lei partecipava al corso del suo prof alla unAcademy; ci siamo conosciute in rl a Pesaro, a Conversazioni dal Basso - maggio ediction, dove partecipava in un panel, e ci siamo "studiate" un po' negli ultimi tempi.
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Quando è nata questa "idea bacata" mi sentivo molto gasata della cosa, anche se la "vocina" nella testa mi diceva che un po' eravamo matte tutte e due, ovvio, io più di lei, se non altro per il fatto di avere il doppio dei suoi anni.
E poi tutte 'ste cose che dicono sulle generazioni V (lei) e la generazione senzalettera (io), e del fatto che ci si conosce in rete, ci si trova in rete, si mettono insieme gusti, interessi .... insomma, tutte quelle cose che leggo da un annetto sul web, e che coinvolgono i social network e tutte quelle cose lì ... Insomma, si, Sara aveva carta bianca su un giorno della mia vacanza, e un attimo di fifetta mi è pure venuta.
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Quando poi ha scelto come "sua vacanza" la visita di un parco tematico, il Palmitos Park, il timore è diventato una voce che mi rimbombava a mo' di eco, dentro la testa e che mi diceva: "Tu non hai MAI visitato un parco tematico in vita tua .... ".
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Ma era la vacanza per procura di Sara, e non avrei messo becco nella scelta, per nessun motivo al mondo.
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Che dire?
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Non sarei mai andata in un parco tematico per scelta, ci sono andata per l'entusiasmo che Sara ed io abbiamo messo in questa stranissima avventura: dopo la visita a Palmitos Park sono sicura che questa sarà solo la prima entusiasmante visita di parchi tematici di una lunga serie.
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Ed ora, da qui in avanti, è il mio racconto per Sara, per come l'ho vissuta io. Una sola avvertenza: la connessione dice 5 kbps in entrata e in uscita, non so per quale miracolo sono riuscita a caricare un pò di foto nel mio flickr, quindi non linko nulla perchè tutto crasherebbe, ma per capire quanto è stato bello oggi, basta andare un po' anche di là.
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Allora Sara: non so cosa ti aspettassi tu da Palmitos Park, ti dico solo che stamattina siamo entrati alle 11 e siamo usciti dopo le 15 (con mezz'oretta di pausa per mangiare e bere che io stavo svenendo per fame e caldo).
La strada di accesso è proprio a nord della urbanisation dove c'è in nostro kitchissimo albergo (te l'ho detto che le torri della ricostruzione della chiesa si vedono ovunque.... tremendo!!).
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Devo essere onesta: con Sara c'è una strana e carinissima "affinità" di idee, gusti, argomenti: ci siamo conosciute in Second Life, dove lei partecipava al corso del suo prof alla unAcademy; ci siamo conosciute in rl a Pesaro, a Conversazioni dal Basso - maggio ediction, dove partecipava in un panel, e ci siamo "studiate" un po' negli ultimi tempi.
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Quando è nata questa "idea bacata" mi sentivo molto gasata della cosa, anche se la "vocina" nella testa mi diceva che un po' eravamo matte tutte e due, ovvio, io più di lei, se non altro per il fatto di avere il doppio dei suoi anni.
E poi tutte 'ste cose che dicono sulle generazioni V (lei) e la generazione senzalettera (io), e del fatto che ci si conosce in rete, ci si trova in rete, si mettono insieme gusti, interessi .... insomma, tutte quelle cose che leggo da un annetto sul web, e che coinvolgono i social network e tutte quelle cose lì ... Insomma, si, Sara aveva carta bianca su un giorno della mia vacanza, e un attimo di fifetta mi è pure venuta.
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Quando poi ha scelto come "sua vacanza" la visita di un parco tematico, il Palmitos Park, il timore è diventato una voce che mi rimbombava a mo' di eco, dentro la testa e che mi diceva: "Tu non hai MAI visitato un parco tematico in vita tua .... ".
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Ma era la vacanza per procura di Sara, e non avrei messo becco nella scelta, per nessun motivo al mondo.
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Che dire?
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Non sarei mai andata in un parco tematico per scelta, ci sono andata per l'entusiasmo che Sara ed io abbiamo messo in questa stranissima avventura: dopo la visita a Palmitos Park sono sicura che questa sarà solo la prima entusiasmante visita di parchi tematici di una lunga serie.
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Ed ora, da qui in avanti, è il mio racconto per Sara, per come l'ho vissuta io. Una sola avvertenza: la connessione dice 5 kbps in entrata e in uscita, non so per quale miracolo sono riuscita a caricare un pò di foto nel mio flickr, quindi non linko nulla perchè tutto crasherebbe, ma per capire quanto è stato bello oggi, basta andare un po' anche di là.
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Allora Sara: non so cosa ti aspettassi tu da Palmitos Park, ti dico solo che stamattina siamo entrati alle 11 e siamo usciti dopo le 15 (con mezz'oretta di pausa per mangiare e bere che io stavo svenendo per fame e caldo).
La strada di accesso è proprio a nord della urbanisation dove c'è in nostro kitchissimo albergo (te l'ho detto che le torri della ricostruzione della chiesa si vedono ovunque.... tremendo!!).
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Palmitos Park si trova nella zona dei parchi tematici, dove c'è anche una specie di Acquafan, i go kart, il banana Park (giuro che non ho idea di cosa sia!), ma per il fatto di avere al proprio interno così tanti animali, è molto staccato dagli altri, circa un dieci km addentrato in un barranco (i barranchi sono tipo i canyon americani, pareti altissime di fianco, terra bruciata e una stradina sul fondo valle che misteriosamente è tutta curve, dico misteriosamente perchè non ci sarebbe motivo delle curve, visto che non c'è nulla...).
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All'arrivo perdiamo un bel 5 minuti a scegliere il parcheggio, e piazziamo la "cevrolet" (l'ha chiamata così l'impegato del rent a car, e adesso è diventata cevrolet anche per noi), dico la piazziamo vicino ad una delle tre palme del parcheggio, sperando di azzeccare l'ombra per il momento dell'uscita.
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La prima impressione, appena entrata, è stata quella di arrivare in un'oasi in mezzo al deserto: giardini stupendi, piante di ogni tipo, fiori, cascatelle d'acqua .... natura ovunque!
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Gli animali, credo, sono distribuiti con un certo criterio: in alto, nella valle ci sono gli uccelli rapaci e quelli esotici, ed è proprio in alto che ci siamo fiondati perchè non volevamo perdere lo spettacolo: quindi, su di corsa, saltando tutto, per recuperare in seguito, ma per non perdere i voli dei rapaci. Una ragazza conduceva lo spettacolo di falchi, rapaci e aquile che venivano liberati, volavano sulle montagne intorno e poi rientravano (certo, avrei voluto fotografarti l'aquila americana che rientrava a volo radente dalla sua istruttrice, ed ero già pronta con la macchinetta che la puntavo, e aspettavo che si avvicinasse, ma poi, quando ho visto le sue "zampette con unghiette" che si dirigevano verso il gruppetto dove ero io e che sono passate a meno di 20 cm dalla mia testa, insomma, sai, ho pensato alla pellaccia ... non mi avrebbe fatto nulla, ma ho preferito non rischiare, quindi, del volo radente dell'aquila trovi traccia solo nel mio racconto!).
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Intanto si stava al sole, belli cotti, a cercare di seguire con lo sguardo questi meravigliosi uccelli (la foto dell'aquila sta pure in flick, mentre la sua istruttrice la riporta a "casina sua").
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Finiti i rapaci, e spalmata del solito strato di 1 cm di protezione 40 (sigh) è inziato il giro degli animali: sai che è strano, sono tutti in cattività, ma quello che ho notato che ogni "spazio" non sembra un luogo di reclusione, quanto una zona in cui si tenta di proteggere queste povere bestiole dagli uomini: ci sono bambini che cacciano le mani dentro la rete che protegge i rapaci, per i coccodrilli, i babbuini e altre specie hanno messo addirittura i vetri ... ed in ogni spazio è stato ricostruito l'habitat ideale per la loro sopravvivenza, con spazio ampio, piante, corsi d'acqua.
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Per esempio, parlando di coccodrilli, si vedono dal basso, attraverso un vetro, o da sopra, passando per le stradine e la zona "belvedere": nel loro spazio c'è una cascatella d'acqua con una specie di piscina naturale per bagnarsi, un alto muro di sasso a secco pieno di lucertoloni (e avresti dovuto vedere il coccodrillo sveglio - che due dormivano - quando una lucertolona è passata vicina, sembrava di vedere la bava dalla bocca!!).
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E poi pappagalli (pappi come li chiamo io e tutti quelli che ne possiedono), di tutte le razze, di tutti i colori, da tutte le zone del mondo, alcuni te li ho fotografati, alcuni li ho messi su flickr, altri poi li metto quando torno e ragiono con una connessione adsl: molti dormivano sui rami alti, altri erano svegli e venivano a osservarci curiosi, che, a un certo punto, non si capiva più chi stava in gabbia e chi fuori.
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C'è poi tutta una zona dedicata ad acquario, con i pesciolini Nemo (che ti ho fotografato) e pesci di tutti i colori, suddivisi in vasche con ambientazioni da fondale marino, tanto che, ad un certo punto, ho persino pensato di mandare un po' di foto ad un amico che legge il mio blog, e fargli credere di essere diventata esperta subacquea, e pure fortunata, considerate le foto, e, quasi quasi, se non commenta questo post, e quindi non lo legge, non è detto che non lo faccia ... :P
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E poi una zona detta di "volo libero" dove si entra da due porte per impedire l'uscita degli animali, e si entra di fatto in una "gabbia" enorme con loro, un enorme spazio delimitato da retine dove si sta "tutti insieme", e ci si osserva un po' gli uni con gli altri: lì c'erano i fenicotteri rosa, che non sapevo più come fotografare, e che spero ti rendano l'idea di quanto belli fossero.
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E poi ancora, l'orango, che sta in una zona ad isoletta, attrezzata con liane, alberi, ma che oggi, forse per il gran caldo, è uscito giusto a farsi vedere, mangiare qualcosa, ed è rientrato nel suo angolino: è pelusciosissimo, c'è da chiedersi quanto gli deve tener caldo tutto quel pelo lì!!.
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Ma c'è una cosa su tutte che avrei tanto voluto che vedessi, ed è l'angolo più bello, per me, di tutto Palmitos Park: "la casa de mariposas", casa delle farfalle, una costruzione chiusa, molto molto umida per manterene il loro habitat, da dove si esce sudati masari, ma da dove non si vorrebbe mai uscire. Una piccola stradina passa ad esse tra le piante, ai bordi si trovano ogni tanto fettine di arancio e di banana su piattini (non per noi, ovvio, anche se non ho capito a cosa servissero), e poi, entri, piano piano cominci a "prendere le misure", che in un primo momento sembra solo una serra, e dopo un secondo cominci a vederle: farfalle di ogni tipo, che volano libere, si posano sui fiori e le vedi a pochissimi centimetri, si lasciano fotografare, aprono le ali, si posano, volano; tutti sono silenziosi, sia per non disturbare loro, e sia perchè sembra di entrare in un santuario della natura, dove il silenzio è automatico, senza che nessuno davvero lo chieda.
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Ho saltato la zona dei rettili, mi fanno davvero troppo schifo, anche se, pare, di biscia ce n'era una sola: ma non mi mancava di vederla ;)
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Dopo le due, e quindi dopo oltre due ore e mezzo di visita ininterrotta, sempre a camminare, sono quasi svenuta per la fame e la sete, quindi pausetta al baretto per rifocillarsi.
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Ti racconto una piccola curiosità: c'è una zona, piccola, con le foto dell'incendio di un anno fa e della devastazione del Palmitos Park: be', se non mi avessero detto che era successo, da nulla ci si poteva accorgere di un fatto del genere. Gli animali erano comunque stati messi in salvo, e riportati, e il lavoro di ricostruzione è stato impressionante. C'è persino una nuova area in costruzione, e credo che sia lì proprio ad aspettare te: sarà infatti un delfinarium ;)
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Insomma, questo posto è molto piaciuto a noi, che ti ringraziamo di averci "donato" questa vacanza per procura: quello che spero è di essere riuscita a comunicare a te almeno un pochino del mio entusiasmo di oggi ... perchè, intanto che visitavo, pensavo a cosa ti sarebbe piaciuto vedere, a cosa avresti pensato, a cosa avresti fotografato, ma soprattutto a quanto mi sono sentita vicina a te in questa giornata che abbiamo "condiviso" insieme, a qualche migliaio di km di distanza, ma con una rete che non ci ha mai fatto sentire tanto vicine :)
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Be' Saretta, io mi sono divertita, ora aspetto i tuoi commenti (compresi quelli "seri" di studente, mi raccomando!) ;)
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All'arrivo perdiamo un bel 5 minuti a scegliere il parcheggio, e piazziamo la "cevrolet" (l'ha chiamata così l'impegato del rent a car, e adesso è diventata cevrolet anche per noi), dico la piazziamo vicino ad una delle tre palme del parcheggio, sperando di azzeccare l'ombra per il momento dell'uscita.
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La prima impressione, appena entrata, è stata quella di arrivare in un'oasi in mezzo al deserto: giardini stupendi, piante di ogni tipo, fiori, cascatelle d'acqua .... natura ovunque!
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Gli animali, credo, sono distribuiti con un certo criterio: in alto, nella valle ci sono gli uccelli rapaci e quelli esotici, ed è proprio in alto che ci siamo fiondati perchè non volevamo perdere lo spettacolo: quindi, su di corsa, saltando tutto, per recuperare in seguito, ma per non perdere i voli dei rapaci. Una ragazza conduceva lo spettacolo di falchi, rapaci e aquile che venivano liberati, volavano sulle montagne intorno e poi rientravano (certo, avrei voluto fotografarti l'aquila americana che rientrava a volo radente dalla sua istruttrice, ed ero già pronta con la macchinetta che la puntavo, e aspettavo che si avvicinasse, ma poi, quando ho visto le sue "zampette con unghiette" che si dirigevano verso il gruppetto dove ero io e che sono passate a meno di 20 cm dalla mia testa, insomma, sai, ho pensato alla pellaccia ... non mi avrebbe fatto nulla, ma ho preferito non rischiare, quindi, del volo radente dell'aquila trovi traccia solo nel mio racconto!).
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Intanto si stava al sole, belli cotti, a cercare di seguire con lo sguardo questi meravigliosi uccelli (la foto dell'aquila sta pure in flick, mentre la sua istruttrice la riporta a "casina sua").
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Finiti i rapaci, e spalmata del solito strato di 1 cm di protezione 40 (sigh) è inziato il giro degli animali: sai che è strano, sono tutti in cattività, ma quello che ho notato che ogni "spazio" non sembra un luogo di reclusione, quanto una zona in cui si tenta di proteggere queste povere bestiole dagli uomini: ci sono bambini che cacciano le mani dentro la rete che protegge i rapaci, per i coccodrilli, i babbuini e altre specie hanno messo addirittura i vetri ... ed in ogni spazio è stato ricostruito l'habitat ideale per la loro sopravvivenza, con spazio ampio, piante, corsi d'acqua.
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Per esempio, parlando di coccodrilli, si vedono dal basso, attraverso un vetro, o da sopra, passando per le stradine e la zona "belvedere": nel loro spazio c'è una cascatella d'acqua con una specie di piscina naturale per bagnarsi, un alto muro di sasso a secco pieno di lucertoloni (e avresti dovuto vedere il coccodrillo sveglio - che due dormivano - quando una lucertolona è passata vicina, sembrava di vedere la bava dalla bocca!!).
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E poi pappagalli (pappi come li chiamo io e tutti quelli che ne possiedono), di tutte le razze, di tutti i colori, da tutte le zone del mondo, alcuni te li ho fotografati, alcuni li ho messi su flickr, altri poi li metto quando torno e ragiono con una connessione adsl: molti dormivano sui rami alti, altri erano svegli e venivano a osservarci curiosi, che, a un certo punto, non si capiva più chi stava in gabbia e chi fuori.
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C'è poi tutta una zona dedicata ad acquario, con i pesciolini Nemo (che ti ho fotografato) e pesci di tutti i colori, suddivisi in vasche con ambientazioni da fondale marino, tanto che, ad un certo punto, ho persino pensato di mandare un po' di foto ad un amico che legge il mio blog, e fargli credere di essere diventata esperta subacquea, e pure fortunata, considerate le foto, e, quasi quasi, se non commenta questo post, e quindi non lo legge, non è detto che non lo faccia ... :P
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E poi una zona detta di "volo libero" dove si entra da due porte per impedire l'uscita degli animali, e si entra di fatto in una "gabbia" enorme con loro, un enorme spazio delimitato da retine dove si sta "tutti insieme", e ci si osserva un po' gli uni con gli altri: lì c'erano i fenicotteri rosa, che non sapevo più come fotografare, e che spero ti rendano l'idea di quanto belli fossero.
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E poi ancora, l'orango, che sta in una zona ad isoletta, attrezzata con liane, alberi, ma che oggi, forse per il gran caldo, è uscito giusto a farsi vedere, mangiare qualcosa, ed è rientrato nel suo angolino: è pelusciosissimo, c'è da chiedersi quanto gli deve tener caldo tutto quel pelo lì!!.
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Ma c'è una cosa su tutte che avrei tanto voluto che vedessi, ed è l'angolo più bello, per me, di tutto Palmitos Park: "la casa de mariposas", casa delle farfalle, una costruzione chiusa, molto molto umida per manterene il loro habitat, da dove si esce sudati masari, ma da dove non si vorrebbe mai uscire. Una piccola stradina passa ad esse tra le piante, ai bordi si trovano ogni tanto fettine di arancio e di banana su piattini (non per noi, ovvio, anche se non ho capito a cosa servissero), e poi, entri, piano piano cominci a "prendere le misure", che in un primo momento sembra solo una serra, e dopo un secondo cominci a vederle: farfalle di ogni tipo, che volano libere, si posano sui fiori e le vedi a pochissimi centimetri, si lasciano fotografare, aprono le ali, si posano, volano; tutti sono silenziosi, sia per non disturbare loro, e sia perchè sembra di entrare in un santuario della natura, dove il silenzio è automatico, senza che nessuno davvero lo chieda.
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Ho saltato la zona dei rettili, mi fanno davvero troppo schifo, anche se, pare, di biscia ce n'era una sola: ma non mi mancava di vederla ;)
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Dopo le due, e quindi dopo oltre due ore e mezzo di visita ininterrotta, sempre a camminare, sono quasi svenuta per la fame e la sete, quindi pausetta al baretto per rifocillarsi.
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Ti racconto una piccola curiosità: c'è una zona, piccola, con le foto dell'incendio di un anno fa e della devastazione del Palmitos Park: be', se non mi avessero detto che era successo, da nulla ci si poteva accorgere di un fatto del genere. Gli animali erano comunque stati messi in salvo, e riportati, e il lavoro di ricostruzione è stato impressionante. C'è persino una nuova area in costruzione, e credo che sia lì proprio ad aspettare te: sarà infatti un delfinarium ;)
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Insomma, questo posto è molto piaciuto a noi, che ti ringraziamo di averci "donato" questa vacanza per procura: quello che spero è di essere riuscita a comunicare a te almeno un pochino del mio entusiasmo di oggi ... perchè, intanto che visitavo, pensavo a cosa ti sarebbe piaciuto vedere, a cosa avresti pensato, a cosa avresti fotografato, ma soprattutto a quanto mi sono sentita vicina a te in questa giornata che abbiamo "condiviso" insieme, a qualche migliaio di km di distanza, ma con una rete che non ci ha mai fatto sentire tanto vicine :)
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Be' Saretta, io mi sono divertita, ora aspetto i tuoi commenti (compresi quelli "seri" di studente, mi raccomando!) ;)
5 commenti:
Ma nooooo, i rettili son bellissimi... quando sono nel terrario.
:-)
Comunque in fin dei conti, anche se in teoria molto pericolosi, non sono animali infindissimi. Guarda gli scarafaggi, le zanzare, le vespe...
Dai, mandami le foto.
Faccio finta di non averlo letto il tuo blog.
:-P
@sidrake: detto, fatto!! :P
@grissino: come mi incoraggi tu ... :P
Ci sto lavorando.. giuro che ci sto lavorando
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