lunedì 21 dicembre 2009

Giampilleri, Sicily

C'è un'immagine che non ho fotografato, in questi due giorni in Sicily, ma che mi si è impressa dentro.
.
Quella dei ragazzi e dei bimbi di Giampilleri che vivono in un albergo nei pressi di Messina.
.
Nella hall una bacheca è adibita ad avvisi comunali, passando via ho letto un avviso sull'attività scolastica.
.
Li ho solo intravvisti, nei locali che questo albergo ha destinato alle loro attività sociali, e li ho visti giocare, parlare, appoggiarsi ai tavoli tenendo le ginocchia sulla sedia, li ho visti correre, e ridere.
.
E mi si è stretto il cuore, pensando che non hanno più una casa, non hanno più un "luogo" tutto loro dove crescere, a cui affezionarsi, a cui pensare magari da una città lontana dove la vita può portare in cerca di lavoro o per studiare, un luogo dove aver voglia di tornare, perchè in quel luogo ci sei cresciuto, ti sei nascosto, hai giocato e riso, e dove hai pianto, hai litigato e dove sono nate le tue prime amicizie.
.
Li ho visti guardarci, dai divanetti. Ma solo per un attimo, occupati nei loro giochi.
.
Io non so cosa stia facendo lo Stato, la nostra Italia per loro.
Non so, perchè non lo riesco davvero a capire, se Messina sia una catastrofe di serie B, come si percepisce nell'aria parlando con chi ci vive in quei posti.
Ma è vero che qua nessuno ha ufficializzato una data per la consegna delle case, e che quindi a questi ragazzi non viene messa davanti una data per tornare a casa, ma il nulla, e nel nulla si trova di tutto.
.

Nessun commento: