Non so perché, ma questa foto mi piace da morire ...
domenica 19 febbraio 2012
Mercatini di San Fedele, Como
Ci sono tutto l'anno, e non solo nel periodo di Natale.
Il sabato, l'antica piazza di San Fedele è piena dei loro odori, colori, voci.
E mi piace passare di lì, anche solo per guardare le bancarelle, perché c'è vita, e le persone non scappano via, ma si fermano, e guardano le cose strane che spesso queste bancarelle espongono, e, mi piace pensare, anche se non comprano immaginano, sognano ...
Como, il Duomo
Il Duomo di Como: impossibile sfuggirgli.
Da qualsiasi parte si giri per Como si arriva lì.
E spesso vedo gruppi di turisti in piazza, e mi avvicino a sentire le spiegazioni, soprattutto per capire da dove vengono, se parlano lingue straniere o se hanno qualche particolare accento dialettale.
La facciata è bella, molto bella, eppure a me piace girargli intorno, spiarlo di lato, dalle strade di accesso, da sotto i portici di Via Magistri Cumacini, da dove è scattata questa foto.
domenica 12 febbraio 2012
Comoblog
Una foto "storica": risale al 19 novembre 2007 ed è il primo incontro dei blogger comaschi.
Eravamo come giovani esploratori di un mondo sconosciuto, con tanto entusiasmo e un po' di sana incoscienza.
Erano i momenti dei Barcamp, del su e giù per l'Italia per conoscere persone che dalla rete passavano alla vita reale.
C'era molto fermento, che ora, forse è solo una mia impressione e lo dico a malincuore, un po' si è perso ...
Dopo quell'incontro che ne sono stati altri, di media almeno una volta l'anno., e ogni volta si aggiungevano facce nuove, nuove esperienze da raccontare, e ci si ritrovava tra "amici".
Ma il gruppetto dei blogger comaschi non molla: ci si ritrova mercoledì 15 febbraio 2012 al Birrificio di Como.
Se ti va di passare a conoscerci, e finire immortalato nella fotografia del Comoblog 2012, mandami una mail a photo@elenatrombetta.it.
Chi ci sarà? Clikka qua per l'elenco degli iscritti
I Love Como, su Mag di Febbraio
Mag è il magazine de "La Provincia di Como", il quotidiano più letto della mia città.
Esce una volta al mese ed è un bel modo di conoscere tanti aspetti di Como che solo noi comaschi conosciamo (e qualche volta nemmeno noi).
Non me lo perdo mai, anche perché spesso ci sono foto veramente belle del territorio e inchieste su argomenti di cui ci si chiede e non ci si sa dare risposte.
Beh, nel numero in edicola oggi, in un angolino, c'è anche la segnalazione di questo blog. E non poteva mancare un grazie :)
sabato 11 febbraio 2012
Doni inaspettati della vita ...
Ho letto un libro, negli ultimi tre giorni, meglio, nelle ultime tre sere.
Erano circa 200 pagine, eppure le ho terminate senza riuscire a fermarmi, con quella sensazione di “dispiacere” che si prova quando un momento bello e particolare viene a terminare e se ne vede il termine.
E’ un libro pubblicato in proprio, quindi non lo si trova nelle biblioteche, ed è un peccato perché racconta una vita e raccontandola ci porta a ricordare, o scoprire, da dove veniamo, tutti, in Italia, nel nord, nel centro e nel sud, chi e cosa eravamo solo pochi decenni fa, racconta i sacrifici fatti senza recriminazioni, senza aspettarsi complimenti né grazie, racconta il senso del dovere, la scoperta di una Italia in rinascita e i sacrifici dei nostri genitori.
L’ho letto con tutta la delicatezza di cui sono capace, cercando di immaginare le scene di vita quotidiana, i paesaggi, cercando di capire i vari rami della famiglia, che sono sempre una cosa complicata da spiegare a chi della famiglia non fa parte, e ascoltando il cuore che lo ha scritto, con le ansie, le preoccupazioni, i momenti duri ma, soprattutto, la gioia, l’immensa voglia e gioia di vivere, la curiosità, il voler sempre andare avanti, nonostante tutto.
Mi considero privilegiata per aver avuto questo racconto in dono, perché è una storia scritta e destinata a una famiglia,ad amici stretti, la storia di una vita scritta vincendo l’umano disagio che si prova nel raccontare i propri sentimenti, le proprie aspettative; e perché, per queste ore in cui ho letto la storia, mi sono sentita parte di un mondo che non conosco: già, perché non conosco l’autore, non personalmente, ma questo “regalo” è stato per me qualcosa di molto prezioso.
Non dirò né chi è l’autore, né parlerò oltre di questo libro.
So che chi l’ha scritto mi legge. Se lo desidera sarà lui a raccontare qualcosa di più.
Probabilmente storcerà il naso leggedomi, ma, davvero, non potevo tenere solo per me questo grazie per avere condiviso con me il racconto di una vita vera, raccontata in modo che spesso fa sorridere, e sempre fa riflettere.