L'inverno è una stagione della malattia. La prima. E' il freddo nel cuore quando la diagnosi trafigge ogni singolo nervo per ore, e ore, e ore. E il sangue trema, come se infiniti aghetti di ghiaccio colpissero ogni ansa, ogni parete di vene, arterie per configgersi alla fine dei capillari, muovendosi come una lama, lentamente, infinitamente. L'inverno è il dolore, il buio e il silenzio assordante nella testa. Ma è anche il fuoco, che d'improvviso scoppia dentro, dal centro, dal buio. Una luce violenta, un caldo che brucia. Un lampo nella notte nera, che scioglie la paura di morire. E in lontananza si intravvede Primavera.