martedì 19 febbraio 2008

Viaggio nella complessità: disperse e affascinanti carte


... anche se entrare in Second Life, più che complesso è complicato, è da SL che ho appreso la differenza tra questi due termini.
.
Complicato? No, basta rileggere due o tre volte, analizzare la cosa, e tutto si "spiega", ovvero si "dispiega", come tirar fuori il lenzuolo dalla lavatrice.
.
Alla unAcademy faccio anche questo: studio, ragiono, imparo, scopro argomenti di cui nemmeno conoscevo l'esistenza, mi confronto con gli altri che al 99% ne sanno sempre più di me (anche se cerco di fare la "pseudo intelligente" per stare al passo, tanto non vedono il grande vuoto cosmico nei miei occhi, come lo vedrebbero in quelli di Elena).
.
Giovedì ci sarà l'ultima lezione di Luca Comello aka Complex Samtanko
.
E' stata un'esperienza per me illuminante: Luca è bravo, spiega in modo chiaro, è disponibile oltre ogni limite di orario per finire una discussione, e ora partecipa con entusiasmo alla discussione che si è aperta nel social network di unAcademy dove stiamo "abusando" di lui.
.
Ho letto il libro che ha scritto: "Viaggio nella complessità" e sono alla seconda lettura (che lo so che non sono un genio, ma a me una volta non basta).
.
So che ogni tanto Luca (o Complex, mah!) passa di qua a dare una sbirciatina, e magari, allora, approfitto per mettere nero su bianco alcune riflessioni sulle cose che ci ha raccontato:
.
Una riguarda i comportamenti degli uomini rispetto agli stormi degli uccelli.
Parto da lontano: un'amica che lavora alla cassa di un parcheggio a pagamento mi raccontava che le persone, anche se il parcheggio è vuoto e gli spazi sono ben segnati per terra, tendono a parcheggiare di fianco alle auto che ci sono già, anche se magari ci sono spazi ampi.
Quando Juni ha inaugurato il social network con le foto in unAcademy Second Life, tutti hanno cominciato a mettere le proprie foto di fianco a quelle che c'erano già, pur avendo a disposizione spazi più belli.
Significa che gli uomini si muovono come stormi di uccelli?
.
La seconda riguarda le organizzazioni: è meglio avere regole complesse in organizzazioni semplici o organizzazioni complesse con regole semplici?
.
Una cosa però mi è stata chiara sin da subito: di essere in grado di applicare alla perfezione il principio n. 2 del management della complessità, quello sulla disorganizzazione creativa che ho subito soprannominato "Disperse e affascinanti carte".
.
Ed infine di una cosa devo ringraziare Luca: di avermi appassionato a questo argomento, di avermi obbligato a ragionarci e a tentare i primi confronti con le realtà che conosco.

5 commenti:

Maurizio ha detto...

Cara Velas (che bel nome!), la similitudiene stormi/parcheggio forse si spiega alla luce del fatto che qui da noi, in RL, siamo un po' vittime dell'horror vacui, della paura del vuoto.

Maurizio ha detto...

Oops similitudine

Anonimo ha detto...

come vedi sono passato..
ti ringrazio per i complimenti e per l'entusiasmo con cui stai leggendo il libro e partecipando alle lezioni :)
sulle tue domande, interessanti...
la prima... gli stormi di uccelli sono esempi di auto-organizzazione emergente dal basso... le dinamiche di un parcheggio o di un ingorgo stradale seguono andamenti molto simili... quindi direi che ci hai preso in pieno!
la seconda... l'auto-organizzazione ci insegna che da poche e semplici regole dal basso emergono comportamenti straordinariamente complessi... anche per le organizzazioni è così... regole semplici che incoraggino l'intelligenza distribuita possono essere foriere di organizzazioni adattative all'ambiente.
Come vedi di spunti di riflessione ce ne sono parecchi... a domani per l'ultima lezione alla Unacademy :)

Luca C.

Alberto ha detto...

Non mi diventare troppo modesta, che rischi l'affettazione... ;-)

Elena Trombetta ha detto...

@alberto: nessuna "affettazione" (che ho dovuto andare a vedere cosa significa...). Io ho sempre la sensazione di camminare su un filo sospeso nel vuoto quando si parla di argomenti che non conosco ;)