Ritrovare la Lucania nel cuore di Roma, al KublaiCamp.
Si chiama Lucania Film Festival, Art Zone, il progetto di Max Selvaggi e di un gruppo di abitanti di Pisticci.
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L'idea? Il cinema a Pisticci non c'era, e loro se lo sono fatto all'aperto, in estate, e così la loro cittadina ha cominiciato ad attirare gente, visibilità, insomma, ad essere al centro dell'attenzione.
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Perchè Pisticci ha un fascino particolare, lo so bene io che proprio in quel posto ho fatto non so quanti giri per ritrovare l'auto, su e giù per queste stradine a dirmi che no, Pisticci non è New York, e non si può perdere una via.
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E proprio "New York" era il sottofondo musicale che accompagnava il breve filmato di presentazione del progetto, un insieme di "foto" fatte con la macchina da presa che resta immobile ma registra il fumo di un comignolo, una donna che esce di casa, una immobilità appartente, quella che abita al Sud dell'Italia.
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Art Zone, con il progetto di "salvataggio" delle Lammie, vuole evitare le speculazioni, e quindi che qualcuno metta gli occhi addosso a questo centro e cominci a giocare a Monopoli con una parte di quelle casette tipiche che lo contraddistinguono con il rischio di sottrarle ai suoi abitanti.
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Pisticci è un agglomerato di case e persone (e auto) sul cocuzzolo di una collina: ci si mette un secondo a comprarlo, sfruttando magari il momento economico.
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Art Zone vuole riappropriarsi del proprio paese, vuole invertire, mandare in TILT, l'emigrazione, cercando di provocare un fenomeno di ritorno, non solo nelle persone che vanno in pensione, ma anche di giovani.
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C'è una parte del sud che mi impressiona: è quella che mette il calore, l'entusiasmo nel cercare di dare sviluppo al proprio territorio. Nel racconto di Max Selvaggi che presentava il progetto non ci sono solo numeri, o parole: c'è il cuore del Sud, delle persone del Sud, del calore della loro terra.
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Ed è tutto nel sorriso di Max, che ha parlato del suo progetto esattamente cinque minuti dopo aver saputo di non essere il "vincitore" del Kublai Award: un sorriso di orgoglio, di riconoscenza, di poesia, di speranza.
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Ed è per questo che ho voluto cominciare a raccontare la mia esperienza al KublaiCamp e della mia piccola partecipazione nel progetto Kublai da Art Zone, Lucania Film Festival, per quello che ho visto nella sala 2 del KublaiCamp.
4 commenti:
Secondo me la genialità dell'idea di Art Zone sta in questo: sposta l'accento dalle strutture alle persone. Regaliamo case alla gente interessante, perché la gente con idee e energia vale molto di più dei mattoni. E' veramente un contributo visionario, e spero che si possa realizzare presto.
In effetti, caro Alberto, hai centrato il core dell'idea.
Dopo Roma, siamo ancora più convinti della NECESSITA' di realizzare AZ:
ieri ho visto che la Fondazione per il Sud, con una bando apertoche uscirà in luglio,
finanzierà progetti di sviluppo locale.
Saremo pronti per quel periodo,
magari con il vostro aiuto potremmo presentare un progetto vincente.
E ancora: vogliamo parlare subito col GAL Cosvel
per far fruttare la convergenza registrata
sui temi della riqualificazione dei centri storici attraverso l'arte e il turismo.
Magari calibrando gli interventi, partendo con un pilota più piccolo.
Stay tuned.
;)
PS1: posto anche sul ning queste riflessioni.
PS2:Elena, mi invieresti il testo del post" Il mio kublia camp 1"?
siete dei grandi!!!
Ciao Clara!!! Quest'anno la neve ci prende in giro!
;)
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