mercoledì 5 novembre 2008

Politica comasca e Facebook

Non è che Obama ha vinto le elezioni perchè era iscritto a Facebook, o perchè in twitter ieri si vedevano le chiazze colorate che si espandevano a macchia d'olio, o perchè semplicemente "era in rete".
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Obama, sencondo me, ha vinto perchè ha capito la potenza di questo strumento per "parlare" con le persone, con gli elettori, con i cittadini, perchè la gente, oggi, chiede in fondo di essere ascoltata.
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Ho provato a cercare in Facebook i nomi di tutti i politici comaschi che mi sono venuti in mente, quelli che stanno governando, della maggioranza, e qualcuno anche dell'opposizione, quello di consiglieri regionali e quello dei sindaci, quello dei rapprensentati di partito.
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Scusate, ma non ho trovato nessuno! (solo un consigliere di opposizione, per la verità)
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Non ho la presunzione che i politci di Como leggano il mio blog, però mi farebbe piacere che qualcuno glielo dica, che ci piacerebbe sapere dove trovarli, sapere cosa fanno per noi "comunicare".
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Non è difficile imparare a usare questi strumenti: io, nel mio piccolo, mi metto a disposizione di chi volesse "imparare", senza problemi di colore, di destra o di sinistra, perchè l'importante, secondo me, è "creare un canale", un modo di parlarsi.
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Sarà poi la capacità o i meriti di ciascuno a dire chi merita di andare avanti.

6 commenti:

Grissino ha detto...

In italia i politici sono nominati a vita quindi figurati che dinosauri che ci sono!!

Sara ha detto...

Qualche mese fa cercando una persona su twitter, ma non sapendo il nick con cui si era registrata, ho fatto una ricerca per località. Nel mio stupore trovo il consiglio comunale di Rimini iscritto in massa, incurisita dalla cosa vado per leggere i loro twitt.. Peccato che non ve ne fossero. Solo uno di codesti aveva twittato un classico saluto di benvenuto.
Della serie "carina l'idea, ma totalmente manchevole l'applicazione". Va bene che twitter non è facebook, però..

Anonimo ha detto...

ma te lo vedi Tremonti a giocare con la PSP? Oa ruolare in un GDR?

Anonimo ha detto...

Credo che il problema vada rovesciato in termini statistici: chiediti qual'è la percentuale di cittadini di Como che usano Facebook o Twitter, poi cerca di capire la loro composizione politico-culturale e avrai subito una risposta. E' vero, però, che un politico che utilizzasse questi mezzi non farebbe del male, anzi... ma comunque si ridurrebbe a farli usare da qualcuno (o qualche agenzia) così come fanno tutti, compreso Obama (ma lì in America è una cosa diversa).

Andrea Patassa ha detto...

Ciao Elena, sono d'accordo con te. Obama ha intuito il valore aggiunto della rete: la possibilità di instaurare e diffondere conversazioni point to point, una concezione molto lontana dai classici comizi. Le politiche territoriali, quelle che, in teoria, dovrebbero far grande uso della conversazione con i cittadini per comprendere e risolvere i problemi reali, in Italia sono terribilmente arretrate. Concepiscono, molte di queste, la comunicazione politica ancora come un comizio.
Un salutone.

Vale ha detto...

Simo ancora molto indietro.
Certo che facebook è una droga, io passo ore a cercare gente improbabile!