mercoledì 31 dicembre 2008

Cartoline dalla Lucania

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Immelmamenti, ovvero quando la terra di Basilicata, scende, bagnata sulla strada e capita di finirci dentro con l'auto rischiando di farsi davvero del male, perchè non esiste più tenuta di strada e il mezzo se ne va dove vuole (tratto di strada verso Tursi, dove un camion della nettezza urbana era finito nel fossetto lasciando evidenti segni di impossibilità di governare il mezzo, e dove lo stavano "tirando fuori").
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Paesini fantasma, in pratica si potrebbero definire mucchietti di sassi, in effetti sono paesaggi da sogno da dove ti aspetti che escano elfi, gnomi, personaggi da fiaba, oppure che tutto crolli da un momento all'altro come in un film dell'orrore (Craco).
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Paesi abbarbicati sul costone di una collina, con le case che ti guardano, tutte, nessuna indistintamente, mentre cerchi una strada per risalire la collina e trovare il quartiere arabo (Tursi).
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Colline dolci, di sabbia ricoperta di verde, dove la pioggia lascia il proprio segno con profonde ferite, dove le coltivazioni sembrano ricami su un canovaccio di una bimba che sta imparando l'arte del cucito (ai lati della strada da Matera a Pisticci).
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Paesaggi aspri, duri, senza equilibrio nè logica, dove la montagna vince la battaglia sulla collina, dove il sole non passa più dopo le quattro del pomeriggio, in inverno, e da dove ti aspetti di veder sbucare animali protetti da un momento all'altro (Montagne dell'Appennino Lucano).
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Mare, cristallino, blu, trasparente, in un paese che sembra una vecchia signora che un tempo fu ricca e che conserva molti dei suoi gioielli preziosi posseduti in gioventù e che si affida a una enorme statua del Redentore che vigila giorno e notte sulla sua vita pacifica (Maratea).
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Spazi, strade e paesaggi sconfinati e deserti e paesini dove la vita si accavalla, dove una vigilessa trova anche il tempo, oltre che a dirigere il traffico, a dare informazioni a due turisti con un sorriso (Pisticci, nella foto, dove la vigilessa ci ha anche dato preziosissime indicazioni su cosa c'era da vedere e dove).
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Segnaletica, inesistente o quasi, di sicuro insufficiente anche per turisti abituati a girare il mondo (ovunque).
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Lucania come una Cenerentola che ha dormito per troppo tempo in attesa di un principe che si è addormentato anche lui, e che ora, dignitosamente, cerca di riprendersi dal ritardo.
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Terra di Lucania che è madre con i visitatori, e li accoglie con un abbraccio avvolgente di colori, sapori, silenzi, rumori, e voci e dialetti.
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Infiniti spazi e notti di stelle.
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