lunedì 24 agosto 2009

Saluti e abbracci



In partenza, si torna a casa.
.
Ma un pensiero, e più che un pensiero, va alle persone che ho incontrato in Sicily, e che saluto e abbraccio con un post tutto dedicato a loro.
.
A Laura e Vinc, per le coccole ad Alcamo e dintorni; ad Alberto from Caltagirone per la bella giornata ad Agrigento; a Francesca, a Marina di Ragusa che ... non c'è nulla da aggiungere; a Franco e alla sua bella famiglia di Roccalumera, e a quei fichi indimenticabili raccolti dalla pianta; a Pico e Rosanna, che Patti sono loro; a Concettina and husband, che anche solo cinque minuti ma ci si doveva proprio conoscere; a Hektor, il mio grande fratellino Drago Blu che lo scorso inverno si è scorticato le dita per insegnarmi a combattere in Second Life.
.
E un pensiero anche a chi non ho incontrato per poco, o perchè non c'era.
.
Perchè io, la Sicily, oltre che visitata, l'ho anche incontrata, grazie a voi ...
.

domenica 23 agosto 2009

My Palermo



Palermo mi ha colpito, con un pugno allo stomaco.
.
E' questa la sensazione fisica che provo dopo tre giorni in questa bellissima città. Ed è una sensazione subito provata e che non mi ha mai abbandonato.
.
Da quando ho sentito l'odore di Palermo, da quando ho cominciato a fotografarla, a "possederla".
.
A Palermo abbiamo girato soli, in barba a tutti quelli che salivano e scendevano dai sightseen, dalle carrozzelle, dai taxi o con le guide in percorsi che sembrano autostrade per turisti.
Perchè Palermo è, per me, come una bellissima e difficilissima montagna da salire, da possedere passo per passo, da capire, odiare ed amare, una montagna di cui non vedo la cima, nascosta dietro nuvole, di cui non conosco l'altezza, ma che per ogni metro che salgo regala sensazioni diverse. E in montagna, quella vera, ci si va a piedi, si guarda in faccia la gente che si incontra.
.
Di Palermo porterò nel cuore le luci della notte, di un calore soffuso, le strade che luccicano, gli scarichi dei condizionatori che fanno pozzanghere in strada, gli odori dei cibi, le persone che si muovono a gruppetti, e il buio dei vicoli, che sbirciavo dentro senza avere il coraggio di entrare.
.
Palermo è bellissima, sotto la crosta di gomma che lucida le strade, di rifiuti abbandonati, di diffidenza dei siciliani, di molti siciliani, verso chi viene da fuori (ma è così in tutto il mondo) e dei tanti, troppi parcheggiatori abusivi.
.
Palermo è contraddizione, è andare alla Vucciria e passare dai negozi Via Della Libertà, è guardare verso il porto dal centro della città e vedere parcheggiata una nave da crociera tra un vicolo e l'altro di vecchie case, è la Focacceria di San Francesco frequentata solo, o quasi solo, da turisti e i tanti movimenti contro il pizzo.
.
Palermo è bellissima, che non riesco nemmeno a descriverla: ho passato due giorni con il naso all'insù, ho continuato a spalancare gli occhi, anche quando credevo di avere già visto tutto il bello possibile.
.
E ho visto tutto quello che mi ero ripromessa, le Chiese di Santa Caterina, di San Cataldo, della Marturana, la Cappella Palatina e il Palazzo dei Normanni (spiegato da un siciliano che, lo si capiva, ama la sua Sicily, e non c'è nulla di più magico che sentire l'amore verso la propria terra in un racconto ...), Monreale, l'Orto Botanico, la Cattedrale, i Quattro Canti e il Teatro Massimo.
.
Ho assaggiato tutto, ma proprio tutto, quello che gli amici di questo blog mi hanno suggerito in un precedente post (grazie a tutti, cosa mi sarei persa!!); ho sudato, ho arrancato per le strade, ho ingurgitato quantità industriali di grattarella, gelato al bacio, granita a tutti i gusti, spremute.
.
Ho fatto il mio personale pellegrinaggio, a Santa Rosalia, my devotion, una santa che si festeggia proprio il giorno del mio compleanno.
.
Non sono riuscita a spiegare le cose bellissime che ho visto, e allora ho provato a fotografare il bello che ho visto: la Niki mi aiuta a catturare quello che vedono i miei occhi, ogni tanto ci riesco proprio bene, ogni tanto un po' meno, ma chi mi conosce sa vedere nelle mie foto quello che provo, e tanto mi basta ...
.
Palermo si ama o si odia.
.
A Palermo, la prima cosa che ho assaggiato, a cena, è stato il Brodo del Dottore, alla Casa del Brodo, per me la migliore cena di tutti queste due settimane di vacanza.
.
Perchè Palermo è così: mi ha dato un cazzotto nello stomaco, e me lo ha curato ...
.

My Sicily


.
.
Ho scritto poco durante queste vacanze, molto poco rispetto ad altri anni.
.
Ma ho fotografato. Tanto, tantissimo. Io e la Niki abbiamo formato una bella coppia. Avrei potuto fare meglio, ma sono niubba di foto. A settembre sono già iscritta al corso base di fotografia, se non altro per imparare a fare quelle maledette foto di notte che proprio non ne vogliono sapere ...
.
E la mia vacanza si trova anche qua, io ce la trovo tutta.
Queste sono le foto di My Sicily, per Palermo ho deciso di dedicare un set a parte su flickr, perchè Palermo è una vacanza a sè.
.

venerdì 21 agosto 2009

Velas, Draghetta d'Argento, meets Hektor, Drago blu


Della Famiglia dei Draghi di Dimitri, in Second Life.

Tramonto a Patti






Dedicato, davvero con il cuore, alle mie amiche che sono a casa e mi leggono, e mi telefonano, e mi scrivono, e mi vogliono bene ...

(ragazze, senza ironia, neh!)

Leaving Stromboli

E' l'alba.
Lascio Stomboli per l'ultima parte di questa vacanzetta in Sicily che mi portera' a Mondello e Palermo.

Lascio questa piccola isola che mi ha rapito il cuore, paesi che la sera si trasformano in un presepe con i pescatori al posto dei pastori, dove la vita ha un ritmo diverso, scandito dalla natura e dominato da quel vulcano attivo che sta sempre li' a ricordare la forza della Terra, perche' e' impossibile dormire a Stromboli e non pensare che, sotto il letto, c'e' un'energia pronta ad uscire, ad esplodere.

A Stromboli ho alloggiato all'hotel Miramare e, non fosse stato per le sorelle che lo gestiscono, a Stromboli non sarei mai arrivata.
A maggio, quando stavo organizzando questo viaggio, credo di aver scritto mail a tutti gli alberghi e beb dell'isola: chi non aveva posto, chi diceva che per meno di una settimana non prendeva prenotazioni prima di luglio, chi proprio non rispondeva nemmeno.
Avevo quasi rinunciato quando ho scritto all'hotel Miramare pensando: "questa e' l'ultima...". E il posto c'era. Destino.
Per altro un albergo carinissimo, con stanze con il terrazzino davanti ed enormi piante per prendere il fresco nell'ora del mezzogiorno, con la colazione servita su un terrazzino con Strombolicchio davanti e le signore sempre con un sorriso per fare due parole.

A Stromboli il tempo ha una dimensione diversa: portano tutto sull'isola. L'acqua arriva con enormi navi cisterna (due in tre giorni quelle che ho visto), la corrente e' prodotta dai generatori, e non c'e' illuminazione nelle due stradette che formano il paese: la sera si gira con la torcia (o con il telefonino), ed e' come tornare bambini, vedere le persone come lucine, come le lucciole nei prati che si accendono e si spengono.

Nei negozi, nei ristoranti, si chiacchiera molto con i proprietari o con chi ci lavora: loro raccontano il vulcano, che sembra di ascoltare un libro di fiabe, e noi contraccambiamo con il ritmo frenetico della nostra vita che mai mi e' sembrata cosi' misera di favola come qua.

La prima sera, in barca, siamo andati a vedere la Sciarra del Fuoco.
Partenza alle 20, ritorno alle 22 e qualcosa, trasferimenti inclusi.
Dimenticavo: non c'e' nulla sull'isola, nemmeno le auto. I trasferimenti si fanno a piedi, oppure sui moto taxi, che sono ApeCar trasformati con seggiolini al posto del cassone, oppure i cart elettrici.

La Sciarra del Fuoco, di notte, e' uno spettacolo imperdibile. Si arriva al. Tramonto, con il cielo che passa dal blu al rosso con tutte le sfumature possibili, e si vede questa enorme lingua di vulcano.
E si aspetta.
Perche' la natura non e' "on demand", ed e' questa la cosa fantastica.
Si aspetta mentre la notte avanza, mentre le onde sbattono sul fianco della barca, mentre il ragazzo che ci porta si mette a poppa, allunga un piede sul timone per governare quel tanto che basta la barca ferma e non farla muovere troppo, mentre tutto e' buio e silenzioso e uno sbuffo di vulcano si alza dalla cima, arancione, giallo rosso di lapilli, borbotta qualcosa, ci fa fare "ohhh!" di meraviglia, e poi se ne va.

Lascio Stromboli con un rimpianto, un grosso rimpianto: non aver salito il vulcano.
E' andato Daniele, e ho visto il filmato di una mini eruzione (non so il nome tecnico, ma si capisce il senso).
E il rimpianto e' stato ancora maggiore, ma un fastidioso dolore che mi porto dietro da un po' (e che spero di risolvere a settembre) mi ha fatto decidere per una scelta prudente.

Stromboli e' stato anche questo: un mettermi di fronte, di nuovo, a distanza di 19 anni, ai miei limiti fisici post incidente.

Ma la montagna, il vulcano, il respiro della Terra, e' sempre li', che aspetta..

Post scritto in aliscafo, nel pezzo di mare che separa Stromboli da Panarea, dopo aver visto, da Stromboli, la mia prima alba in Sicily
Sent from my BlackBerry® wireless device

mercoledì 19 agosto 2009

Sicily Food

Questi sono alcuni dei cibi di Sicily che ho provato: visto che mi mancano ancora un po' di giorni, mi segnalate se c'e' qualcosa di assolutamente imperdibile che non ho ancora provato?

(Tenendo presente che le prossime tappe sono Stromboli, costiera nord con tappa a Cefalu' per pranzo e Palermo)

Un grazie anticipato :))


A Alcamo: Pasta con sarde e finocchietto selvatico
Pasta con i ricci di mare
Pane di Alcamo
Gelato setteveli

A San Vito Lo Capo: Granita al limone
Cous cous alla trapanese

A Castellammare del Golfo: Polipo in pinzimonio
Tagliata di tonno

A Scopello: Pane cunzatu e sfincione

A Erice: Granita limone, mandorla, cannolo cassata

A Sciacca: spaghetti ai ricci di mare (aglio prezzemolo mollica tostata)

A Noto Pasta alla norma
Polipo arrosto
Gelato
Mandorla e cannella /cioccolato
Mandorle limone zafferano / fior di spezie

A Vendicari: Anguria con il limone

A Modica: cioccolato, cioccolato con cannella, fichi secchi ripieni di mandorla e ricoperti di cioccolato

A Patti: impepata di cozze ma con il peperoncino

A Roccalumera: brioche con granita al limone

(Post scritto sulla motonave verso Stromboli)
Sent from my BlackBerry® wireless device

martedì 18 agosto 2009

Pensieri sparsi

.
.
Il tuo silenzio urla nel mio dolore,
il mio pensiero non respira più.
.
(pensieri sparsi e raccolti
come conchigliette in riva al mare)
.

lunedì 17 agosto 2009

Post su carta - Isola delle Correnti

(Ovvio che lo copio)
.
17/08/09 - Isola delle Correnti - ore 18,00
Punto più a Sud d'Italia
.
Scrivo questo post appoggiando il mio blocchetto ad una gamba, mentre il sole si sta abbassando all'orizzonte e mi fa ombra sul foglio.
Il mare è un paio di metri davanti a me, il rumore delle onde si mescola con quello del vento.
Ho i piedi nella sabbia calda e due ragazzi che si abbacciano tra me e il tramonto.
.
E tutto questo, ora e per sempre, è dentro di me ...
.

Silenzi di rabbia

.
Parole che si insinuano
tra i sassi di un vecchio muro:
radici di vento
che si toccano senza intrecciarsi.
.
Paletti piantati nella mente,
delimitano silenzi di rabbia.
.

Per oggi, Brezza di mare


Con Francesca, a Marina di Ragusa.
Quando basta una piccola deviazione di percorso per passare delle ore felici :)
.

sabato 15 agosto 2009

Benvenuta Sophie

Stamattina è nata Sophie, la bimba di Denise e Fabio.
.
Benvenuta e augurissimi a mamma e papà e, beh, inevitabile, prossimamente, un nuovo BabiComoBlog!!

venerdì 14 agosto 2009

Calling for cards

Se mi leggi da un po' sai che adoro spedire cartoline agli amici.

Se mi leggi da poco ora lo sai.

Se adori ricevere cartoline mandami una mail a brezzadilago chiocciola gmail.com con nome, cognome e indirizzo.

Saremo contenti in due :)

Sent from my BlackBerry® wireless device

Update: se mi segui da un po' sai che non tengo mai gli indirizzi, quindi, anche se me l'hai già inviato tempo fa, non ce l'ho più, rimandalo :)

Templi di Sicily

Segesta, Selinunte, Agrigento.
.
Lo considero il "mio" triangolo archeologico siciliano. Tre siti così simili tra loro eppure così diversi.
.
Segesta era più potente di Selinunte, ma non ne è rimasto gran che. Selinunte era sul mare, ed era molto distante da Segesta. Andare in auto da Segesta a Selinunte rende l'idea degli spostamenti delle truppe, delle battaglie che dovevano combattersi migliaia di anni fa, in mezzo a queste stupende campagne.
.
Da due giorni, passando tra queste rovine, ascolto storie, leggo le guide, e provo ad immaginarmi la vita a quei tempi, e fantastica che ti fantastica, provo ad immaginare in quale personaggio mi sarebbe piaciuto immedesimarmi, e fantastica che ti fantastica, anche in quale personaggio non mi sarebbe piaciuto finire. Perchè a quei tempi cittadini non erano tutti, ma solo pochi, perchè la vita degli schiavi non finiva in un romanzo, e le malattie, anche le più banali, erano causa di morte.
.
Eppure l'arte è arrivata fino a noi, e ci racconta ancora, duemila e rotti anni dopo, l'intellingenza di quella cultura.
.
Ho visitato Segesta e Selinunte di giorno, sotto il sole. A Selinunte la visita è durata dalle 10 alle 13.30, c'è mancato poco che svenissi, e meno male che si sono inventati la possibilità di prendere cart elettrici per arrivare all'Agorà, altrimenti, credo, con le allucinazioni per il caldo avrei davvero visto tra i Templi qualche personaggio del tempo.
.
Ad Agrigento, la Valle dei Templi è aperta anche la sera.
.
E la visita notturna di un posto mai visto prima aggiunge mistero ad un posto che è già misterioso di per se.
.
La notte spegne tutte le luci, anche quelle che ci distraggono la mente, toglie tutto quello che c'è intorno e obbliga a guardare gli unici punti di riferimento.
.
E così si vede solo il bello, come se i Templi fossero ritagliati dalle foto e appoggiati su un enorme pannello nero, come se dicessero: "Siamo noi i protagonisti, siamo noi "il bello".
.
Agrigento è sullo sfondo come un ammasso di luci sulla collina, non si vedono i palazzi, i tanti (e brutti) palazzi, e quando Michele, la nostra guida, ci chiede di immaginare cosa potesse essere ai tempi, l'Agorà sulla collina, il porto a San Leone, e i Templi nel mezzo, tanti vanno avanti a fare scatti e flash in modo compulsivo; io mi fermo, mi siedo sulle pietre di un altare sacrificale, e, senza bisogno di chiudere gli occhi, provo a sognare ...
.

giovedì 13 agosto 2009

Ho un karma negativo con le camere di albergo

Già l'episodio di marzo a Torino doveva mettermi in guardia, che il 2009 non era un anno "buono" per gli alberghi in Italia, ma no, non contenta mi vado a studiare e organizzare meticolosamente una vacanza di 14 giorni con cambio di 6 alberghi.
.
E non solo: visto che sono le settimane a cavallo di Ferragosto, mi sono pure incaponita quando decine e decine di alberghi mi rifiutavano la richiesta di disponibilità della camera per meno di 4/7/10 giorni (per Stromboli avevo quasi desistito quando mi è arrivata la risposta positiva dell'albergo dove ho prenotato). E meno male che c'è la crisi ...
.
E non solo 6 camere da girare in 14 gg, perchè nel primo albergo, quello dove siamo ora, avendo chiesto una camera standard, era previsto direttamente in prenotazione, che dopo due giorni ci avrebbero "upgradato" la camera in superior perchè le standard non c'erano, ma allo stesso prezzo. Quindi un totale di 7 camere in 14 gg. Poco male, ci poteva anche stare, visto che si andava a stare meglio.
.
Quindi, ieri mattina, chiedo info alla reception su come avviene il cambio camera: "mettete le cose tutte insieme che poi ci pensiamo noi a spostarle". In pratica, rifatta la valigia, chiuso pc, caricatori, etc etc, lasciata la camera siamo andati a Scopello a fare il bagno.
.
Nel pomeriggio era previsto di andare a visitare Segesta, Erice e la cena a Trapani, quindi siamo rientrati in camera verso le due, fatta la doccia, preparati per la sera (con predisposizione di cambio vestiti in auto ...), e verso le quattro partenza per il tuor del pomeriggio.
.
Messo in carica il portatile con un tot di batteria scarica (qua non ci sono chiavi elettroniche, quindi lo avrei trovato carico stasera), siamo usciti, lasciando, ovviamente le cose anche un po' "running about".
.
Rientrati alle dodici e mezzo, passiamo in reception e chiediamo la camera nuova, che non era più la 207 ma la 213, ma chiedo di controllare con il nome perchè non ne ero sicura. Il ragazzo mi da una chiave in mano, io non controllo (mezzanotte passata, sonno incombente), arrivo davanti alla camera e vedo che mi ha dato la 210. Daniele scende a chiedere di cambiarla, arriva con la 213, entro sparata sognando il cuscino e mi accorgo di qualcosa che non va: nella mia testa era rimasta l'ultima immagine della "mia" camera, immagine sulla quale si andavano sovrapponendo, pian piano, delle infradito bianche da uomo (Daniele non usa infradito), un mollettone da capelli (che io manco dal parrucchiere uso), vestiti ovunque, che si un po' sono disordinata, ma non così ... Insomma era la nostra stanza a soqquadro, oppure era la nostra stanza ma abitata da altri ... Era la seconda soluzione.
.
Scende di nuovo Daniele, risale il ragazzo, si scusa che ci ha dato la chiave sbagliata (alla faccia della sicurezza degli alberghi), ci dice che è stato fatto un errore e che ci avevano dato la camera sbagliata, e che avevano spostato tutto loro (dico io, compresa tutta la mia tecnologia che era in giro per la stanza, compresi i costumi messi ad asciugare, comprese le scarpe, i libri... comprese tutte, spero tutte, le mie cose.
.
Ho chiesto per quale motivo non fossi stata avvisata, visto che hanno il numero di cellulare. A quel punto ero decisamente sveglia e incavolata. Bastava una telefonata e avremmo potuto decidere se rientrare o lasciare che fossero loro a spostare il tutto.
.
Invece non solo non mi hanno telefonato, ma neppure il responsabile alla reception ci ha avvisato del cambio camera al nostro rientro, al punto che ci siamo ritrovati nella stanza di altri, e con le chiavi in mano.
.
A proposito: la "superior" dove ci hanno messo è poco più di un buco, nessuno scrittoio, un comodino sostitutito da una sedia, insomma una "inferior" rispetto all'altra.
Oltretutto il cambio camera che hanno fatto loro deve essere avvenuto appena andati via, se è vero che ho ritrovato il portatile appoggiato sul letto della nuova camera con, più o meno, lo stesso grado di carica della batteria che avevo lasciato ...
.
Non è successo nulla di grave, come a Torino, ma è il pressapochismo con cui si lavora in questo settore che mi lascia molto delusa, il fatto che sia a Torino che a Castellammare qualcuno sia entrato in camera d'altri legittimamente, con le chiavi consegnate dall'albergo.
Lo so che i paragoni non si fanno, ma in tantissimi anni di vacanze all'estero non mi era capitato mai, nemmeno una volta di avere problemi di sicurezza nelle camere.
Ma è il fatto che, per un errore loro, sia stata trovata la soluzione peggiore, cioè spostare i bagagli senza avvisare, senza una telefonata al pomeriggio, ma anche senza che chi ci ha consegnato la chiave a mezzanotte e mezzo si sia preoccupato di dirci nulla.
E' il fatto che una camera "superior" abbia pochissimo spazio (e questo saranno i regolamenti che lo permettono), e non abbia uno scrittoio, al punto che scrivo questo post con il pc sul comodino, e che abbia una sedia al posto dell'altro comodino ...
.
Ora scendo a fare colazione.
.
Update: al momento di pagare nemmeno le scuse. Ho pagato, poi, in modo civile, ho detto più o meno tutto quello che ho scritto qua e che ci siamo trovati male.
Niente.
Dimenticavo, l'hotel è il Cala Marina di Castellammare del Golfo.
.

mercoledì 12 agosto 2009

Cronache e riflessioni dell'11 agosto

(scritte negli appunti del blackberry e riordinate la mattina del 12 agosto)
.
Passo le vacanze estive, da alcuni anni, in giro per il mondo, ma sempre in posti di mare, e sempre nelle isole.
E delle volte, quando vedo un paesino nuovo, mi sembra, a primo impatto, un "deja vu", perchè, al primo momento, sembrano davvero tutti uguali. Un po' come i cinesi, che, se li guardi senza approfondire non ti sembra di poterli mai distinguere, ma se presti un po' di attenzione, ti accorgi che le differenze ci sono, eccome!
.
Paeselli che sembrano uguali eppure sono tanto diversi tra loro, e te ne accorgi se solo lasci che quel posto ti parli, nei quali serve "vivere dentro", perchè è l'anima che è profondamente diversa.
.
Ieri abbiamo tentato di visitare la Riserva dello Zingaro partendo da San Vito lo Capo: tentato perchè c'erano km e km da percorrere sotto il sole e io ero al primo giorno di mare.
.
Sulla strada di ritorno dallo Zingaro abbiamo però fatto sosta a una vecchia tonnara abbandonata. Impossibile entrare per pericolo di crollo, ho provato a sbirciare attraverso le aperture nel muro e le grigle e a protezione dell'entrata. Davanti alla tonnara una spiaggetta per fare il bagno, alle spalle uno stabilimento per l'estrazione e la lavorazione di pietra. Notavo il contrasto tra il mare, la torretta di avvistamento diroccata, lo stabilimento e la tonnara abbandonata, e in lontananza il promontorio e la cittadina di San Vito da una parte e la riserva dello zingaro dall'altra: in poche centinaia di metri un riassunto di Sicilia.
.
Della sosta di San Vito ricorderò la granita al limone, il cous cous alla trapanese (sottile che non si sentono quasi i granellini di semola), la spiaggia bella, grande e sovraffollatissima, il mare che sembrava di entrare in una vasca da bagno foderata di velluto.
.
Sono due giorni che sono in Sicily e il mio ritmo è calato: me ne accorgo dal fatto che scrivo il mio post la mattina dopo, che scrivo male, in modo disorganizzato quasi come prendere appunti, e me ne accorgo anche dalla lentezza con cui chiacchiero, dalla lentezza con cui passeggio, dalle moltissime fermate per cercare inquadrature, scorci da fotografare con la niki.
.
E' bello questo lasciarsi scivolare addosso i minuti, le ore.
I siciliani sono operosi, li osservo mentre lavorano, senza sprecare tempo, precisi, cordiali, ma sanno prendersi le loro pause, sanno rispettare il Riposo, quello con la R maiuscola.
.
Ieri sera eravamo a passeggio a Scopello, al Baglio Isonzo (che Laura diceva, giustamente, "perchè Isonzo, me lo sono chiesta anch'io"). Un baglio è un casale, di altri tempi. A Scopello, nel baglio, hanno aperto molte attività commerciali, ci sono tavolini dei bar e negozietti di ceramica, ristorantini e negozietti di vestiti, borse.
E ci sono piante immense, che sono una sorta di indicatore dell'età di questi casali.
Mi ha ricordato certi cascinali delle mie parti, dove le famiglie vivevano l'una di fronte all'altra e dove la sera, mi piace pensare, si fermavano a chiacchierare, protetti dalle mura, a prendere il fresco. Proprio come noi, centinaia di anni dopo ...

martedì 11 agosto 2009

Tormentone

.
E' lei, la amo e la odio, non posso fare a meno di ascoltarla e quando la ascolto non possso fare a meno di girare: è la mia canzone tormentone per l'estate 2009, è a lei che penserò rivedendo le foto di Sicily o rileggendo i post, è la mia colonna sonora mentale di questi giorni, il mio tormento ...

Radiografie all'anima

Decima lastra
.
"Eppure è come terra bruciata
l'odore del tempo, quando
neanche la pioggia
indovina il ritmo delle stagioni,
per accogliere una preghiera
o congedare un sorriso"
.
"Radiografie all'anima di Hermansji"
.
Radiografie di un'anima nella quale, talvolta nella lettura, mi sono specchiata.
.
Un modo di mostrarsi senza spazio, senza tempo, senza riferimenti geografici, temporali.
La vita all'interno dell'anima.
C'è solo il chiaro, lo scuro, e tanta, tanta pioggia.
.
In ogni capitolo, ogni "lastra", la prima pagina è una immagine: mi sono soffermata su ciascuna di esse prima di leggere il capitolo, e poi subito dopo averlo letto; e in ogni lastra, dopo, ho visto cose diverse da "prima".
.
Non ci sono colori, in questo libro, c'è molto grigio, molto rosso di sangue e una traccia di giallo nella "a" della copertina.
Eppure è un libro che parla dei colori della vita, della vita dolorosa che cresce dentro l'anima.
.
A proposito: visto che è un libro che vuole vivere, e che per me è stato un dono, oggi lo passo a Vinc :)

Sicily, I'm back

Ritorno in Sicily.
.
Cerco conferme delle sensazioni vissute nel we di maggio. E le trovo.
.
La Sicilia mi prende con un groppo allo stomaco già da quando sbarco a Palermo e sento l'aria calda di scirocco che mi avvolge, mi scalda, togliendomi il fresco e l'umido dell'aria condizionata, e mi accarezza, per un bentornata.
.
La Sicilia è il profilo delle sue montagne, che contornano la zona da Palermo a Castellammare del Golfo, luogo dove passeremo i primi tre giorni delle vacanze; è il dedalo delle sue viuzze, che in confronto il labirinto di Arianna doveva sembrare un gioco da ragazzi; è la movida notturna di Alcamo, una cittadina di 45.000 abitanti che di notte sembrano sbucare e soffermarsi in piazza per un gelato setteveli o anche solo per chiacchierare e incontrarsi; è l'incontro delle donne sulle soglie delle case, con le sedie vicino alla porta, a prendere il fresco nella sera; è un piatto di pasta con le sarde e il finocchietto selvatico, perchè con il cibo la Sicilia ti entra dentro; è soprattutto trovare vecchi amici che ti parlano della loro terra, e te la fanno conoscere, e te la fanno amare.
.
Mi ha emozionato tornare qua ...

domenica 9 agosto 2009

La percezione degli altri 2.0

Mi sta capitando, sempre più spesso negli ultimi tempi, di ragionare, rispetto al blog, sull'incrocio tra come vedo gli altri e come gli altri vedono me.
.
Ogni tanto, non spesso, capita che qualcuno mi dica che mi segue sul blog, e dicendomelo indaga il mio sguardo, cerca qualcosa nei miei occhi per capire se avevo intuito che quella persona mi seguiva.
.
Ho la presunzione si conoscere parecchie delle persone che mi seguono, qualcuno perchè mi commenta (sul blog o via mail), qualcuno perchè me lo scrive o me lo dice quando mi incontra.
.
Anch'io da parte mia seguo parecchi blog, parecchie persone che scrivono in rete.
.
E mi accorgo che la mia conoscenza di quelle persone è profonda: so cosa provano, dove vanno, cosa cercano, i momenti si e i momenti no. E poi mi accorgo, magari, che quelle persone manco sanno chi sono, o non sanno pressochè nulla di me. Me ne accorgo quando le incontro, faccia a faccia, e le guardo.
.
Non ne faccio una colpa a nessuno, sia inteso, ne faccio solo una constatazione.
.
In un rapporto di vita reale (rl) questo è difficile che accada: si sta insieme per un certo periodo di tempo, ci si parla, di solito si fa a metà con i tempi o comunque con l'esigenza del momento, anche se ci si scrive via chat, è comunque un rapporto "alla pari", o, per lo meno, se non è alla pari almeno lo si sa.
.
Nel rapporto 2.0 non è così: io sono sicura di trascurare persone che "mi vogliono bene", che mi seguono con affetto nelle cose che scrivo, nelle mie giornate e anche nelle mie paturnie quando mi sfogo con i post taggati "il mio mondo", che ai più devono sembrare incomprensibili. Ne sono sicura perchè non ho la possibilità di parlare, di dialogare con tutti, perchè delle volte, senza volerlo, non vedersi in faccia impedisce di accorgersi del lampo che passa negli occhi di chi ci parla.
.
E di quale amicizia preziosa rischiamo di privarci.
.
So che non c'è soluzione, chi mi legge, a meno che non mi scriva, continuerà ad essere una preziosa e silenziosa presenza per il mio blog, e soprattuto per me.
.
E lo stesso discorso, invertito, vale per me, quando leggo e commento blog di altri e magari non ho risposte, o non ottengo l'attenzione che do.
.
Fa parte di questo mondo, è un aspetto che all'inizio non avevo considerato, ma che, più passa il tempo, e più mi infastidisce, innanzitutto per me verso gli altri, ma anche per l'effetto di ritorno.
.
E non posso farci nulla, se non dedicare questo post a queste persone speciali, che non vedo, non conosco, ma che ci sono ...
.

sabato 8 agosto 2009

Riccardo Cassin

Riccardo Cassin

(1909, 2009)

Per chi ama la montagna, e non solo, un "uomo".

Sicily Tour (de force?)

E' da maggio, quando sono stata al congresso di Taormina, che non vedo l'ora di cominciare quessto viaggio.
.
La prima e immediata cosa che ho fatto appena tornata, sentito Daniele, è stato prenotare il volo, EasyJet, che primaprenotimenospendi, è una compagnia con la quale abbiamo speso poco e ci siamo trovati davvero bene.
.
Per l'auto nessun problema: ho evitato Hertz, che a maggio non erano stati proprio il massimoe ho puntato su Avis.
.
Poi è cominciata la parte difficile: trovare gli alberghi.
.
Perchè c'è la crisi, l'Italia è carissima (vero, purtroppo, confronto a Spagna e Portogallo, le vacanze più recenti, il rapporto qualità prezzo è drammatico), perchè non ci pensavo ma trovare gli alberghi per il tour che mi ero messa in testa di fare è stato difficile.
Nei giorni delle settimane centrali di agosto la maggior parte degli alberghi non accetta prenotazioni inferiori a 7/10 giorni, e non c'è verso di spiegare che stiamo facendo un tour per la Sicilia, nulla. Qualcuno nemmeno si da la briga di rispondere. Non so più quante mail ho spedito, le tenevo lì, ordinate per non rischiare di rimandarle, e per ogni mail, prima, mi guardavo il sito, cercavo su trip advisor le recensioni, un lavoraccio ...
.
Fortunatamente con expedia ho rimediato ad alcuni buchi che si erano creati, di zone dove proprio non si poteva prenotare per nessun motivo (Noto e Milazzo), visto che sul sito di expedia, se c'è disponibilità, sono obbligati a prendere anche un solo giorno.
.
Comunque: la vacanza comincerà a Castellammare del Golfo, dove ci aspettano Vincenzo e Laura che non vedo da un secolo, poi Agrigento, dove ci incontreremo con Alberto, poi Noto, dove dovremmo trovare Salvo and family, poi passaggio da Messina, Roccalumera dove saluterò Franco and family e forse anche qualcun altro, poi Patti, con Pico, poi Stromboli, con il vulcano acceso sotto il letto, e credo sarà una sensazione fantastica (anche se ho dovuto rinunciare alla salita notturna ...), poi Palermo, Mondello, dove si aspetta la calata dei draghi a Palermo (ma questa è tutta un'altra storia...), poi Santa Rosalia, Monreale, Palermo by night ...
.
Poi casa.
.
Ma intanto andiamo a cominciare ...
.

Si riparte

Brezzolina è nata due anni fa con il viaggio alle Azzorre.
.
Eravamo in giro in questo sperduto arcipelago nell'Oceano Atlantico, e quasi ogni giorno mi fermavo in un internet point o al punto internet dell'albergo e scrivevo (o copiavo) il diario del giorno.
.
Ancora oggi, soprattutto durante le lunghe notti dell'inverno, mi capita di andare a ripescare questo o quel post e "rivedere" nella mia mente posti e sensazioni, "reincontrare" persone, luoghi, che dalla mia mente non se ne sono mai andati, ma che hanno bisogno di una rinfrescatina per tornare vivi.
.
Lo scorso anno è toccato a Gran Canaria e El Hierro, a caponanno è toccato alla vacanzetta tra Puglia e Basilicata, con tappa a Firenze.
.
Questo, soprattutto, è per me Brezzolina: i miei viaggio. Nell'intermezzo un po' di vita mia, che spesso nessuno capisce, ma che alcuni leggono e apprezzano.
.
Quindi, dopo un luglio al limite della follia per un lavoro che ci ha succhiato il sangue, lunedì si riparte, verso una regione che mi ha stregato, se è vero che per la prima volta nella vita contravvengo alla regola che non si va mai nello stesso posto per due volte di fila, men che meno lo stesso anno.
.
Torno in Sicily, al sole di Sicily, con la gente di Sicily.
.
Non vedo l'ora :)

lunedì 3 agosto 2009

Aprire le finestre

E' da un po' che ci sono le finestre chiuse qua dentro, si comincia a sentire odore di muffa.
.
Spalanco un po', faccio cambiare l'aria, lascio entrare un po' di sole, e tra qualche giorno torno a viverci ...