martedì 19 aprile 2011

Riflessioni

La prima cosa che ti toglie, la malattia, è il tempo.

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Il tuo tempo non esiste più: se lo dividono le decine di minuti di attesa al telefono, per prenotare una visita o un esame, i viaggi di andata e ritorno dai luoghi di cura, viaggi interminabili al ritorno, forse più che all'andata, le sale di attesa, le code per pagare i ticket, il tempo ad aspettare il proprio turno, le visite, le cure ... e quello che viene dopo le cure, per non parlare di quel tempo sottovuoto che è l'attesa di certi tipi di referto ...

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E quel tempo dilatato delle attese, in cui pensi e ripensi alla tua vita, a cosa avresti potuto fare se ti fossi preso tutto quel tempo perso in cose futili, ora che di tempo non ne hai più, quel tempo che ora passi a scrutare le persone sedute con te, a scambiarti le storie con loro, storie di malattie, di cure, e di attese... e di sconfitte.

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Quel tempo che, durante la malattia, è come aria velenosa che ti segue, sempre, anche quando riesci a lavorare, passeggiare, o provi a fare finta di diverirti, mentre il tempo si lascia respirare, e continua a misurarti ...

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(queste sono alcune riflessioni che mi sono venute in questi giorni, nei quali, per uno strano caso del destino, ho fatto fuori e dentro da ospedali e studi medici per un sovrapporsi fortuito di controlli di prevenzione, nei quali ho avuto pochissimo tempo per me, per il mio lavoro, ma, soprattutto, per i miei affetti; e nei quali ho molto osservato chi mi sedeva intorno, alzando di tanto in tanto lo sguardo da un libro che mi sono portata appresso per provare a comprimere il tempo dell'attesa ... p.s: sto bene :))

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1 commento:

Occhi blu ha detto...

Cara Elena,
l'ho letto solo ora, ma ti rispondo lo stesso.
Ti capisco, eccome se ti capisco!
Al tempo aggiungerei come seconda cosa l'energia vitale, quella che quando stiamo bene ci fa andare avanti con infinita positività, ma che, durante la malattia, sembra funzionare ad intermittenza, quasi stesse per esaurirsi.
Sono felice che i tuoi controlli siano andati bene.
Un abbraccio