Elogio dell'imperfezione
La mia innanzitutto, ma anche quella di chi non si fa problemi a non essere perfetto.
Perchè non tutti possono essere il primo della classe, non tutti possono vincere, o fare cose perfette, o essere sempre i migliori, in tutto.
Perchè c'è una armonia anche in una musica suonata con qualche stecca, perchè in un'opera, in un oggetto, il difetto "l'è ul so bel" (dial: è il suo bello), come diceva saggiamente la mia nonnetta, che pure quando mi insegnava a ricamare non ammetteva errori e faceva rifare tutto, perchè c'è soddisfazione anche nel provare e riprovare.
Ma a tutto c'è un limite, e spesso i nostri limiti sono ben più lontani e irraggiungibili di come li stiamo immaginando. E ci sfiancano la vita.
Perchè forse è l'ora di smetterla di desiderare l'impossibile, perchè di Callas ce n'era una sola, perchè il record del mondo lo fa uno solo, così come solo una squadra vince lo scudetto.
Perchè c'è un valore immenso nel provare a migliorarsi, sapendo che non si sarà mai il numero uno, forse non per gli altri, ma di sicuro per se stessi.
Perchè quello che conta è la passione, l'entusiamo, l'impegno, e quella imperfezione che ci rende unici ...
Commenti
Questa riflessione è nata a Roses, in vacanza.
E da quel momento ho detto "stop" alla gara.
Ritorno a tendere ad essere umana ;)
Firmato: Elena, e sono io, ma blogger non mi lascia postare risposte... boh