venerdì 30 marzo 2012

Casa dello studente, L'Aquila. Tre anni dopo.

Vi racconto una fotografia, che non ho scattato.

Casa dello studente, L'Aquila.

Il sole è coperto da alcune case che fanno da contorno ad un enorme vuoto.
Davanti, a chiudere, una delle tante griglie che a L'Aquila delimitano le zone dove non si può passare.

La prima cosa che ho visto sono state le fotografie, di ragazzi.
Poi le loro magliette, appese.
Poi una corona di fiori (ho saputo solo dopo che oggi è passato "un ministro" di lì).
Poi tanti oggetti attaccati su quelle griglie.

Il mio taxista ha rallentato poco prima di arrivare sul posto, e mi è sembrato come se il tempo, per un breve istante si fermasse.
Poco prima case come fossero di zone di guerra si affacciavano alla strada.

Ho provato a dire qualcosa e la voce mi è uscita strozzata.

Allora sono stata zitta, e ho cacciato indietro una lacrima.
Ma i brividi quelli no, quelli me li sento ancora addosso.

giovedì 29 marzo 2012

Suoni e odori de L'Aquila

Il suono del vento, tra le strade deserte, che si insinua tra le grate che bloccano gli accessi alla zona rossa; il tessuto sfrangiato che si gonfia col vento e strofina contro le impalcature, i passi silenziosi su un selciato dove non c'è traccia di polvere; l'odore di terra, di muffa e di canfora che arriva dai negozi chiusi, vuoti di merce ma pieni di impalcature, sostegni, profumo di dolci, di pizza dai pochi locali aperti; profumo di aria pulita, di una città dove le auto non passano più...

Suoni di cavi d'acciaio della basilica di Collemaggio, cavi che partono da enormi colonne montate per legare muri antichi e che attraversano tutta la chiesa, si intrecciano tra loro e nascondono suoni di uccellini, finiti lì in mezzo chissà come; cavi  che si sono inventati una nuova preghiera, fatta di scricchiolii, di rumore simile ad una grossa goccia d'acqua che cade, e sembrano recitare un rosario tutto loro, una preghiera che continua, incessante, giorno e notte, per questa città che non deve essere dimenticata ...


Zona roSSA, L'Aquila


Zona roSSA, L'Aquila, inserito originariamente da brezzadilago.

Milano, L'Aquila: 10 Euro. Con Baltour

Una doverosa premessa: questo non è un post sponsorizzato. Per Baltour io sono una "qualsiasi" cliente che ieri ha preso per la prima volta un loro autobus. Mi sento io un dovere di "restituzione" per fare conoscere questo ottimo servizio.

Mesi fa avevo deciso di venire a L'Aquila per il Congresso dell'Unione Giovani Dottori Commercialisti, e ho cominciato a guardarmi in giro per capire come poter arrivare.
Ho scoperto questo servizio che, per altro, collega mezza Italia e mezza Europa, con un ottimo servizio e con prezzi più che accessibili.

La tratta Milano L'Aquila, per esempio, costa circa 50 Euro a tariffa ordinaria, ma, credo su tutte le tratte di Baltour, si possono prenotare, in certi periodi e in certi giorni della settimana, alcune tratte a prezzi "low cost": ed è così che ieri, il mio viaggio di andata verso L'Aquila, è costato 10 Euro.

Puntualissimi con gli orari, belli i bus, comodi. Insomma, non solo auto (in rapporto tra costo Aci e Telepass mi sarebbe costata circa 120/130 Euro), non solo treno (che avrei dovuto comunque cambiare a Roma e portarmi su e giù la valigia), non solo aereo, c'è anche questo servizio.
E vi consiglio di dare un occhio :)

martedì 27 marzo 2012

L'Aquila

E domani parto per L'Aquila.

A gennaio, leggendo le bacheche di facebook di colleghi commercialisti, ho letto che per il 50mo dell'Unione Giovani era stata prescelta L'Aquila.

E ho sentito una sorta di richiamo.
Forse solo curiosità, forse solo la mia passione per le foto. O forse no. Perché pare che la stessa cosa sia successa ad altre 1.100 persone (ad oggi).

Ho prenotato l'hotel a febbraio, e meno male, pare che oggi a L'Aquila non ci sia più un posto né in albergo né in bed & breakfast. Tutto prenotato.

Prenotato da "noi".
Noi "giovani" commercialisti (mi hanno detto che il cuore non ha età anche se nella categoria non ci sto più da qualche anno), dicevo noi "giovani dentro" da dopodomani invaderemo una città che vuole rinascere, che cerca in tutti i modi di fare sentire la sua voce, ancora troppo inascoltata.

Giovedì pomeriggio sono prenotata per la visita alla zona rossa: ci accompagnano i Vigili del Fuoco per mostrarci cosa c'è ancora oggi.
Ovvio che la Niki non sta più nella pelle, e l'orario, le cinque del pomeriggio, promette bene per gli scatti.
Io sono emozionata.
Un po' che non so come sia il terremoto, che il primo l'ho sentito (lievissimo) due mesi fa e pare che da quelle parti ogni tanto si balli ancora; un po' che mi emoziona il silenzio di città "sepolte da se stesse"; un po' che non partecipo ad un evento di categoria dal Congresso di Napoli, insomma, ho fatto i salti mortali per esserci, negli ultimi due giorni ho lavorato più che in una settimana intera. E ne sono felice.

E non vedo l'ora.

Ci risentiamo da là.

giovedì 8 marzo 2012

Alessandra Papa, "Nati per incominciare"


Alessandra Papa , inserito originariamente da brezzadilago.
Sentirsi catapultati in un altro Universo, distante anni luce da quello dove ho sempre vissuto.

Tanto simile e tanto diverso, con luci, colori e suoni che già conosco, perchè fanno parte della mia vita, ma che si sono "rivelati" e posati nelle mani.

Ed è così che mi sono sentita stasera, alla conferenza organizzata dal Soroptimist di Como, con Alessandra Papa  che, in poco più di un'ora, ci ha raccontato il libro che ha scritto su Hannah Arendt "Nati per incominciare".

Al termine della serata mi sono detta: ho capito poco o niente, o meglio, credo di aver capito poco o nulla, ma sono rimasta affascinata.

E' stata la stessa sensazione che provo al termine di una giornata di ws di fotografia: testa piena non aver capito nulla. Poi, nel tempo, quello che ho visto e appreso torna fuori, si cataloga pian piano e diventa "mio".

E già tornando in auto mi capitava di ricordare brevi frasi, piccoli concetti, e sorridere vedendoli applicati nella mia vita, nella mia esperienza.

Ero come una tavoletta di cera, liscia, su cui la voce della nostra relatrice incideva la parola "filosofia".
Ed è stata una autentica scoperta: qualcosa di completamente nuovo, una sensazione, una porta che si apre, e mi sono sentita di colpo trasportata via ...

E la cosa pazzesca (almeno per me), è che non ho comprato quel libro.

Io che leggo 10.000 pagine all'anno, non l'ho preso.

Ho continuato a sentirmi inadeguata, incapace di apprezzarlo per come merita.

Che effetto straniante ...
In ogni caso, lo sto ordinando ora su ibs.

Provo a "nascere per incominciare" ...

venerdì 2 marzo 2012

Granelli di sabbia

Ci sono due motivi per cui non si scrive o non si fotografa più: perché non c'è più nulla nella testa, o perché c'è troppo.
.
Non so quale di questi due motivi mi stiano tenendo ferma: il lavoro è una scusa, lo so. Ho fatto dei numeri negli ultimi due anni in fatto di ore lavorate (e di pochissime ore di sonno) che potrei essere studiata dalla Nasa come caso di resistenza umana alla fatica.
.
Eppure ... E allora domani mi prendo un giorno, anzi due, per stare un po' senza pensare.
Andiamo a Monterosso, Cinqueterre, a respirare aria di rinascita.
L'albergo dove abbiamo prenotato ha riaperto ieri, molti esercizi sono ancora chiusi.
.
Ho bisogno del silenzio del mare, del buio della sua notte.
Ho bisogno di sentire, sulla mia pelle, di vederlo con i miei occhi, che la vita è sempre più forte di tutto.
.