Riflessioni (ancora)
E poi ci sono giorni che penso alla mia vita.
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E mi chiedo se tante volte è meglio sapere la verità sulle cose che ci circondano, o non saperle.
Ma non far finta di ignorarle, proprio non saperle.
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E penso che sia una fortuna non sapere sempre tutto, proprio come capita invece a me che la verità mi arriva sempre addosso, come un improvviso colpo nello stomaco.
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E tante volte, le persone fortunate sono proprio quelle meno curiose, che non vogliono capire, che si "accontentano" di vivere senza andare a fondo nelle cose, senza scavare.
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E allora mi viene voglia di chiudermi, di non sapere più nulla, di fare "il riccio" e starmene da sola per un po' ....
Commenti
questa è la strada giusta.
g
Penso che tu abbia ragione, chi non si pone troppo domande vive meglio.
La verità è proprio cosi virtuosa alla fine ? :) A volte vorrei tanto sentire qualche bugia. :)
dicevo le stesse IDENTICHE cose alla bloggercena di ieri sera durante una pausa sigarettina.
Anch'io mi domando se chi ignora, ozia e si trastulla non stia meglio di noi incalliti curiosi, affamati!
Ma non farlo, noi curiosi siamo una stirpe in estinzione :-)
Ma non far finta di ignorarle, proprio non saperle."
Secondo me il punto sta quì non sapere (naturalmente ciò che ci farebbe soffrire) e come se non esiste, volere non vedere,non comprendere, volere non dare peso a quelle piccole sensazioni che dovrebbero farci aprire gli occhi è tutt'altra cosa. Credo che raramente una donna non da peso alle piccole sensazioni, di norma siamo noi uomini che cerchiamo di non volere capire.
Non penso sia così. La curiosità è nell'essenza stessa dell'essere umano.
C'è chi lo è di più, chi di meno, a diversi livelli di qualità e di consapevolezza....
.....non si può andare contro la stessa natura dell'uomo.
Carissima Elena, posso comprendere i tuoi sentimenti, ma non saprei dire se "ignorare" possa dare la tranquillità e la serenità agognate.
TVB:)