Cena a "La Remesa" a Cavallino (Lecce)

Ora, non è che voglio cominciare a fare il blog su quello che ho mangiato a cena, o dove l'ho mangiato e quanto ho speso: no! per quello c'è già il mangione.
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Però le sensazioni, certi ricordi non me li voglio perdere, quindi, magari, qua e là, un mini post culinario vorrei proprio cominciare a farlo: e parto da qua, da Lecce.
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Dopo la scoperta che la domenica sera la maggior parte dei locali tipici dove avevamo pensato di cenare era chiusa, ci siamo rivolti a Ramona alla reception dell'Hotel Eos (già detto di segnarvelo), che, dopo aver sondato di che genere di ristorantino eravamo in cerca, e appurato che si cercava una cosa tipo "trattoria di una volta", ci ha consigliato e prenotato alla "Remesa" di Cavallino: molto carinamente ci ha anche stampato la mappa di google per arrivarci, e meno male, che senza Tomtom e quella, Cavallino ci sarebbe sembrata esattamente quello che è, un labirinto di strade da percorrere al buio.
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La Remesa è una trattoria tipica, dove si mangiano le "cose di qui": antipastini di verdure, cipolle cotte e glassate, salame iper piccante (per me almeno), crostini con formaggio fresco tipo ricotta (ma era troppo buono per essere ricotta, o vuoi dire che qua la ricotta è così buona?), peperonata, cavolo verza in insalata, trippa, polpettine di salsiccia rotonde e polpettine di patate a forma di bastoncino, carciofi gratinati,.
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Ovviamente più di quanto io mangi in due giorni a casa mia.
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Il primo era improponibile, con lo stomaco già sazio, ma il secondo ci poteva stare e quindi una specie di bollito fatto di carne e peperoni, e una cosa dall'ulteriore nome impronunciabile che si è rivelata essere involtini di frattaglie, avvolti in pancetta e passati al forno... stra buonissimi! Il tutto annegato in ottimo vinello di Puglia, chiesto sfuso, che andava giù meglio che l'acqua.
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Spumone della casa (tipo semifreddo al torroncino), annegato nel San Marzano (ma solo per Daniele).
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Spesa: 34 Euro (in due, e va precisato, che da noi con questa cifra per una cenetta così non bastava per uno).
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Raramente nelle nostre vacanze ci capita di conoscere posti di cui ci resta un ricordo indelebile: "La Remesa" è un posto dove ci è sembrato di respirare l'aria di qua, dove il cameriere, per farci sentire più immersi, non ha esitato a elencare i cibi in stretto dialetto pugliese (o almeno a me sembrava tale) e evitare accuratamente di tradurli per lasciarci il gusto sorpresa (si, insomma, mettiamola così!), dove siamo stati bene.
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Update del 17/12/2009: il ristorante La Remesa mi ha comunicato che il nuovo sito si trova qui

Commenti

Antonella Napolitano ha detto…
Ciao elena!
Sono contenta che la mia puglia ti stia dando tante soddisfazioni...gastronomiche e non!

La prossima volta ti tocca una puntata in provincia di Bari.

p.s. sì, qui la ricotta è *così buona*! ;-)
Anonimo ha detto…
Amo la Puglia perchè la conosco: buona permanenza e fagli capire che i Komaski non sono male, tolti alcuni, ovviamente.
Elena Trombetta ha detto…
@antonellina: altro che, ho perso testa e cuore per la tua Puglia!
@nsu: lo spero, ma a giudicare dall'accoglienza che abbiamo avuto forse un piccolo segno lo abbiamo lasciato anche noi :)

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