giovedì 24 settembre 2009

Como, il muro e la Ticosa

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Sarà un caso ma il muro sul lago di Como è stato "tirato su" proprio nella settimana in cui la società Multi ha depositato la lettera ufficiale, nemmeno passata al protocollo del Comune di Como (!), in cui comunica la sua intenzione riguardo l'affare Ticosa.
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Una lettera arrivata e subito secretata, una lettera di cui si stava cominciando a parlare e di cui ora non si parla più e non se ne parlerà più per almeno trenta giorni.
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Beh, a me interessa quella lettera, perchè se c'è scritto quello che si teme il Sindaco di Como potrebbe avere qualche problema in più che buttar giù un muretto delle paratie.
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Quindi, per un po' di tempo, proviamo a vederci strabico, con un occhio al muro e uno al bilancio del Comune.
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2 commenti:

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

Il dramma è che quel problema si riverserà dritto anche e soprattutto su di noi cittadini - e sui nostri figli (e nipoti?!?), nel corso dei prossimi anni.
Se, come io penso, i problemi oltre che di perdita finanziaria saranno anche di tipo legale, si trascineranno per decenni.
Le casse del comune, già abbastanza vuote, dopo il buco Ticosa ora avranno il mancato utilizzo dei fondi valtellina (che in queste condizioni dubito saranno mai usufruibili per il ripristino del lungolago).
Bel colpo, bel tracollo davvero. Primo risultato, chiaramente indispensabile? Un bell'aumento tasse per noi tutti, per ripianare il deficit e poter restare almeno a galla...(altro che alluvioni d'acqua di lago!)....no comment (sigh!)

luciana - comoinpoesia

giorgio ha detto...

C'è da chiedersi come si possano ancora fare certe cose e , soprattutto ,come possano farle con leggerezza le amministrazioni comunali con i soldi dei contribuenti.

premesso ciò mi preme andare un pò più al cuore della questione, l'esondazione del lago.

A Como,fortunatamente, non è poi così frequente trovarsi con l'acqua alta , non vi è necessità di rendere, "sicura" la città perennemente, Como ha già le sue mura, di tutt'altra epoca, funzione e fascino.

A Como basterebbero , come peraltro hanno altre città europee, delle barriere temporanee antiesondazione, delle barriere cioè che si montano e smontano rapidamente solo in caso di emergenza, senza intervenire drasticamente rovinando e deturpando il paesaggio


Facendo con estrema semplicita' una ricerca in internet e digitanto "antiesondazione" in un motore di ricerca ci si imbatte ad esempio in un prodotto Italiano con brevetto europeo chiamato AQUADIKE
Aquadike è una barriera antiesondazione componibile temporanea che sostituisce i vecchi sacchetti di sabbia, è facile e rapida da posizionare in più è riutilizzabile ed interamente riciclabile .
http://www.aquadike.com

Aquadike è un sistema antiesondazione composto da moduli in robusto e riciclabile polietilene che si incastrano longitudinalmente uno con l'altro che consentono di formare lunghe e solide barriere di protezione in grado di adattarsi alla configurazione del terreno.
Una barriera così si posa in opera senza alcuna infrastruttura in alveo, costa molto meno di opere "inutilmente faraoniche" e il peso ridotto dei moduli di cui è composta ne permette un'agile movimentazione e richiede un esiguo numero di persone che in poco tempo possono così erigere una efficace barriera all'acqua.

Sistemi come questo, a fine emergenza sono rapidi da smontare e sono subito pronti per un'altro intervento, magari in altre zone della citta' o della provincia .
La spesa sarebbe sicuramente di gran lunga inferiore, non si deturperebbe il paesaggio, si potrebbero usare ovunque ve ne sia bisogno, vicino a fiumi, laghi, case od altro.
Ora mi domando, non vanno forse bene per Como e la sua provincia? Saranno stati presi in considerazione?

grazie

Giorgio