sabato 30 agosto 2008

Fare la cosa giusta ...

Quanto è difficile.
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Avevo letto in un libro, non ricordo quale, in cui uno chiedeva ad un altro:
"Come si fa, nella vita, davanti a due strade, a scegliere quale è la strada giusta?"
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La risposta:
"Di solito, quella più stretta, più impervia, più difficile da percorrere è quella giusta da prendere".
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E anche sapendo quale è, avendola individuata, quanta fatica tocca fare ...

Nikolina Pinko

Forse qualcuno ricorda che avevo detto di essere andata a recuperare le ragazze ospiti dei miei genitori per il mese di agosto.
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Anna è già ripartita, Nikolina partirà la prossima settimana, e intanto domani farà un concerto ad Albate - Chiesa parrocchiale.
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Ed è proprio brava!! (e pure carina e simpatica, aggiungo, e parla bene italiano).
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Se la vuoi sentire in anteprima la trovi qua sotto e sul video di you tube, se la vuoi sentire dal vero, basta venire domani ad Albate (Como) alle 21.00


Tvoj crveni plast - NIKOLINA PINKO




p.s.: piccola nota, sarà accompagnata da un quintetto di cui fanno parte il mio papà e il mio nipote Alessandro (1).

venerdì 29 agosto 2008

Velas e il suo rez day!

Grazie a tutti, a chi c'era, a chi so che ha fatto i salti mortali per esserci, anche per poco, e a chi non è potuto venire ma mi ha scritto, mi ha fatto gli auguri!
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Grazie a juni che mi ha praticamente organizzato il tutto e ha fatto da dj per la serata.
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Grazie a chi ho conosciuto in sl, a chi ho conosciuto anche in rl e che ha reso importante questa esperienza nella mia vita.

giovedì 28 agosto 2008

Velas compie un anno: tutti invitati al Post Romantic Birthday party


Domani, 29 agosto 2008, spegnerò la mia prima candelina!
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E' passato un anno da quando sono entrata in questo mondo, ho conosciuto tante persone, in sl e in rl, ho imparato ad usare decentemente questo "strumento", e sono arrivata sin qui.
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Quindi, se ci sei, se mi conosci, o se non mi conosci e vuoi passare una bella serata in compagnia a divertirti e sentire bella musica (diggei Junikiro Jun!!! il meglio!), passa dal
Post Utopia Romantic Birthday Party a partire dalle 21.30.
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Ti aspetto!
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(per raggungere Post Utopia clikka qua)

Gran Canaria, the end

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Quando ho iniziato le vacanze avrei potuto seguire gli aggiornamenti fiscali tramite internet, ma ho voluto staccare dal lavoro, non ho letto nemmeno un Sole-24Ore in 15 giorni (e adesso li vedo che mi guardano minacciosi dal tavolo del soggiorno), ma non ho staccato da internet, perchè la rete per me sono persone, con cui mi piace condividere le cose che vivo, le esperienze, e mi piace farlo soprattutto quando ho tempo per pensare, scrivere, meditare, ragionare, e un diario di viaggio, se lo vuoi trasmettere, non puoi scriverlo in un post, si fa pian piano, giorno per giorno.
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A tutti quelli che hanno avuto la voglia e la pazienza di leggere i miei racconti, giorno per giorno, e di commentare, di scrivermi, di mandare messaggi ... questa foto è l'ultima, proprio l'ultima, scattata dalla mia stanza al tramonto, io mi ci sono riempita gli occhi, e ora la dedico a tutti voi e lascio così il mio grazie :)

Ciao ciao Gran Canaria


Ieri sera, prima di lasciare la spiaggia dell'albergo, ho scattato questa foto.
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Non è un gran che, tecnicamente, ma per me resta l'ultima cosa che ho visto prima di "chiudere il tubetto della crema" (a proposito: 1 tubo 40, 2 tubi a 30, 1 tubo a 25 e 1 tubo a 20 di protezione)
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Ed è una immagine che mi rivedrò negli occhi nel prossimo inverno, tentando di ricordare il calduccio del sole, la brezza, i bagni ...
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L'albergo che ci ha ospitati era molto bello: la prima impressione che ne avevo avuto era di qualcosa di molto kitch, ma devo dire che dopo averne conosciuto la storia (Lopez e Sanchez, da cui Lopesan, sono costruttori originari di Augimes, e hanno "copiato" il loro paese per costruirne un albergo con lo stile del villaggio canario), e dopo aver girato l'isola, il Villa del Conde è sicuramente uno degli alberghi meglio inseriti nel contesto di urbanizzazione di Gran Canaria.
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C'è una piazza per la sera, i negozi, le camere distribuite nelle varie palazzine, una diversa dall'altra, una enorme hall di ingresso, i ristoranti con le verande fuori, proprio come nei paesi, e in mezzo piante, verde, molto verde, e piscine, come laghetti.
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E il personale, tutto molto preparato, ma anche molto spontaneo, di cortesia non costruita (altrimenti li propongo in blocco per l'oscar!), con Josè, il matre che ci ha sempre salutato in italiano, la mia cameriera della notte che mi ha fatto i complimenti per l'abito con tanto orgoglio per avere scelto un vestito spagnolo, la ragazza che ci serviva al bar a mezzogiorno, con trenta braccia credo per la quantità di cose che riusciva a fare contemporaneamente, che mi riempiva le tasche di caramelle, chupa chupa e cioccolatini solo perchè non bevevo l'"esprrressso", il direttore, o insomma qualche pezzo grosso dell'hotel, che la mattina alle 7 e mezzo era sempre a fare colazione al ristorante con i clienti, il primo vero "controllo qualità".
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Quello che ho gradito meno è stato il viaggio, con Eurofly, volo charter, ma... insomma ... l'anno prossimo ci si pensa per bene prima di tornare a scegliere tour operator che lavorano con loro ... (sedili molto stretti, il mio era "sfondato", tavolini rotti, niente film, aria molto molto secca ... e sono solo alcune delle cose, ma forse siamo solo stati sfortunati, sia all'andata che al ritorno).
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Ho guidato tanto, alla fine contavamo 1250 km percorsi, tra Gran Canaria e El Hierro, ma se non si gira non si vede nulla, ho una abbronzatura nella media (Daniele invece è nero da far schifo, as usual ....), ho visto cose belle, bei posti, mangiato bene, quantità di frutta e verdura a sfondamento (domattina mi peso ...), quest'anno le valigie sono arrivate, e l'aereo è atterrato con mezz'ora di anticipo.
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Che dire? A questa vacanza diamo un bel nove, perchè è stata una bella esperienza, mi ha cambiato il metabolismo, mi ha visto riposare, staccare, rilassarmi e, quindi, meglio di così credo non potesse andare.

In morte di una coppa di sangria


Quella dedicata a grissino, senza cartolina, ma con una ciuca (la mia) sulla coscienza, anche se ci vuol poco, per me ...
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La sangria che ho bevuto era fantastica, frutta a pezzi non macerata, vinello bianco e rosso profumato, aromatizzato con le scorze di agrumi, cannella, freddo al punto giusto ...
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Il cameriere che me l'ha servita l'ha dedicata "all'amorrrr" (con quella erre stranissima che hanno gli spagnoli!!).
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Cin Grissino!! Alla tua!

mercoledì 27 agosto 2008

Ali nuove

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Ho seguito un gabbiano nel suo volo,
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per provare le mie nuove ali,
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in questa brezza di oceano
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che domani mi soffiera', lieve,
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verso la mia brezza di lago.
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Bek ome

E si torna a casa.
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Insomma quando parto ho la malinconia della partenza, quando torno quella del ritorno ...
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Pero' ho voglia di rivedere casina, i miei pappi (Lina dice che stanno benissimo), gli amici, ma soprattutto ho una tappa importante, che mi fa davvero venire voglia di tornare: devo conoscere Ale, il bimbo di Valentina.
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Domani giornata di 23 ore, e si recupera l'ora guadagnata in andata.
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Volo da qui alle 11.15, ora di qui, arrivo in Italia previsto 16.15 ora di l¡.
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E ora vado a bermi una sangria alla salute di Grissino (Ale qua di pasticcerie locali non ce ne sono, tutta roba tedesca, sacher ovunque, due giorni che le cerco, ma fanno una sangria da fare resuscitare un morto!!), e domani documento con fotina!!!

Ultimo giorno

Comincia l'ultimo giorno di vacanza, qua, al Villa del Conde di Maspalomas, uno dei migliori alberghi dove abbia passato le vacanze.
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Ho appena salutato Veronica, la nostra assistente Alpitur, e le ho raccontato le avventure nelle isolette: abbiamo condiviso che San Fernando e' un bel posto per vivere, ma non la parte "bronx", ovvio, ma quella residenziale, con le villette (le sbarre alle finestre ci stanno proprio per i motivi che temevo).
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Intanto che si chiacchierava e' arrivata una signora a chiedere di cambiare il volo (Spanair), che pare sia la richiesta piu' comune che Veronica riceve in questi giorni, che poi, io dico, era prima da preoccuparsi, adesso se solo c'e' l'ala da riverniciare li tengono a terra ...
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Ora si va a fare due passi sul paseo, una passeggiatona sul lungo mare, bella, lunga, con la parte per i pedoni e quella per le biciclette, dove la sera ci trovi i ragazzi che fanno le statue (fantastica quella del "dio del mare", Mercurio mi pare fosse ...).
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Alle due un bel paninetto al baretto con zumo multivitamine (ho mangiato frutta in quantita´spropositata in questi 15 giorni, credo di avere vitamine a sufficienza per tutto l'inverno), poi sole, sole, sole, che e' l'ultimo, temo, prima dell'inverno.
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E' un bel posto questo dove sono, pieno di bambini come non mi era mai capitato altrove: se ci sono 500 camere penso ci siano almeno 500 bambini, considerando le medie. Te li trovi ovunque, e a fasce rispetto agli orari: durante il giorno i grandicelli, verso le 5 spariscono, o quasi e compaiono quelli della nursery, piccini piccini, che quasi non camminano. E sembra che si moltiplichino.
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Poi la cena e la famigerata baby dance, quella che NON mi manchera' affatto, visto che sono tutte canzoncine spagnole, tedesche e inglesi con ritmi che le senti una volta e non te le dimentichi fino a Natale ...
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E poi ... e poi adesso vado in spiaggia, che e' ora!!

Il mio personale segno di lutto per Gran Canaria

C'e' stata una tragedia, che ha colpito le isole Canarie, che hanno perso molti di loro nell'incidente di qualche giorno fa a Madrid, eppure negli alberghi tutto e' continuato come prima, non un minuto di silenzio, non un nastrino esposto.
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Girando per l'isola pero' i segni ci sono: domenica i motociclisti del motoraduno incontrato sulle strade del nord portavano il nastrino del lutto, al correos, oggi, era esposto il nastrino del lutto, un ciclista oggi, in tour con Daniele aveva il nastrino del lutto, tanti segni di un dolore immenso, che c'e' ma non vuole interferire, con la dignita' che e' solo del grande dolore.
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E' un dolore composto, che ho visto alla TvCanarios, che tutti i giorni manda immagini di funerali, di parenti che hanno perso famigliari nell'incidente.
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Le Canarie hanno decretato tre giorni di lutto nazionale, e anch'io mi sento, nel mio piccolo, come ospite di esporre il mio piccolo segno di lutto, forse tardivo, ma senza dubbio non meno sentito.
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Questa terra, questa gente, mi ha ospitato per 14 giorni, mi ha accolto, e' stata generosa con me: era il minimo che le dovessi.

martedì 26 agosto 2008

Adios

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Silenzio
che briucia gli occhi nella notte.
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Malinconia
che respira il ritmo delle onde.
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Tempo
che dirada lo spazio tra i desideri
e li avvicina agli addii,
nel silenzio.
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Letture sotto l'ombrellone

Visto che proprio oggi ho finito i libri che mi sono portata dall'Italia da leggere sotto l'ombrellone, ringrazio Jojo per aver avvisato della pubblicazione della sua ultima fatica che ho prontamente acquistato.
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Peccato che sarà un po' scomodo prendere il sole e leggerlo in formato e book ;)
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A proposito: si può segnare in anobii? ora guardo!

Brezza di oceano

Brezza di oceano
che accarezza un cuore selvaggio
che ha ripreso respiro
giocando nel profondo delle onde
nel buio delle notti senza luna.
Un cuore levigato come certi sassi
che le correnti trascinano per miglia e miglia
e poi rimandano sulla spiaggia,
silenziosamente,
nascosti tra gli spruzzi ...

lunedì 25 agosto 2008

Gran Canaria, nord dell'isola


Post postumo: il resoconto del giro dell’isola di domenica 24 agosto 2008.
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Gran Canaria è bella, ma richiede la fatica di girarla nelle sue parti più nascoste.
Nella zona, bellissima per altro, dove c’è il nostro albergo, tutto sembra costruito a dimensione di turista: centri commerciali dove ci sono solo cose commerciali (tanto che per gli occhiali ho dovuto cambiare zona, per esempio), cittadine costruite intorno a Jumbo, kasbah, e centri commerciali come in Italia ce ne sono solo in alcune zone, immensi, pieni e strapieni di cose da vendere.
In certi momenti ho come avuto la sensazione che una parte dell’isola sia stata “adibita” a turismo, e che gli ab itanti si siano riservati l’altra parte per vivere in modo sereno senza essere “invasi”.
Per visitare la parte più bella dell’isola occorre portarsi a nord, ma c’è una bella autostrada, abbastanza trafficata ma deserta se raffrontata alle tangenziali milanesi.
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Il nostro percorso è cominciato a Arucas, appena fuori dall’autostrada, e l’impatto è stato di immediato relax: un paesino piccolo, confrontato con Maspalomas, con piccoli negozi, ben tenuto, un parco botanico da visitare e una cattedrale, la Iglesia de San Juan, che …. non te la aspetti, creata sullo stile della Sagrada Familia di Barcellona.
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Dopo Arucas la tappa è Firgas, da dove arriva praticamente tutta l’acqua in bottiglia per dissetare l’isola: la cosa fantastica di questo paesino che non avrebbe attrazione turistica è che, avendo solo l’acqua da pubblicizzare, hanno pensato bene di creare una serie di cascatelle d’acqua in centro paese, con due scalinate laterali sui bordi delle quali ci sono panchine di piastrelle dipinte con le principali città dell’isola, lo stemma sopra e scene di monumenti tipici. L’acqua che sgorga è ipnotica, è pulitissima (cielo non so se fosse potabile, ma è come se l’avessero colorata di trasparente!).
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Tra Arucas e Firgas abbiamo avuto il piacere di incontrare un motoraduno con non so quante centinaia di moto scortate da Guardia Civile e tutto il resto: queste stradine di paese e di montagna, dove già devi avere mille occhi, sono diventate per me come un videogioco, non sapevo più da dove sbucassero, se non fosse che i motociclisti sono gente seria e ti da la precedenza anche quando non ti spetta.
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La tappa dopo Arucas doveva essere Teror, e la sua chiesetta con la patrona dell’isola. Solo che è domenica, e la domenica è il giorno del mercato settimanale, e il mercato sta nella vietta centrale del paesello, e il parcheggio, che pure non è piccolo, è strapieno, e i vigili fanno circolare, e circola che ti circola, al quarto giro del paese senza speranza decidiamo di proseguire.
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Quindi prendiamo la strada verso Vega di San Mateo e quasi in prossimità del paese giriamo a destra verso Cruz de Tejeda, dove arriviamo, stanchi e affamati per fare tappa pranzo.
Il posto è un passo di montagna, contraddistinto dalla croce che segna il centro dell’isola e da cui partivano i camino reales, siamo a circa 1500 mt sul mare.
Nel ristorantino dove ci fermiamo ci consigliano il plato del dia, cordero e papas arrugadas con mojo rosso: la ragazza che ci serve ci spiega che è una razione piccina, così mi faccio tentare … quando arriva il piatto è spaventoso, ma non mi faccio intimorire e attacco il cosciotto.
Dopo una sana bevuta di coca cola (che ci aspetta ancora un bel pezzettone di strada) ci rimettiamo in marcia verso Artenara: ecco, Artenara rimarrà il grande mistero insoluto di questa vacanza, una bella cittadina, poche case, ma in mezzo al nulla. Strade impestate per arrivarci, oppure quelle belle noi non le abbiamo trovate, un caldo da anticamera dell’inferno, tanto che il climatizzatore è sempre andato al massimo e con risultati tutt’altro che soddisfacenti, eppure belle casette, tenute bene, tutto ordinato.
Dalla guida scopro che durante l’anno questa è una zona piovosa, che le vallate sono verdi: quelle che ho visto e fotografato e sono su flickr sono brulle alla massima potenza.
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La strada verso San Nicolas, promettono due guide su due, è una delle meno conosciute ma più spettacolari dell’isola, e dovendo fare ritorno comunque da quella parte, tanto vale provare a passare di lì.
Be’, diciamo che la strada da Mogan a Roque Nublo di qualche giorno fa era meno dell’antipasto di un pranzo da sposa…. ‘sta strada, giuro, me la sono sognata anche di notte: stretta, tutta curve, calda da quasi non poter scendere, ripida, discese con pendenze notevoli, ma bella, bella da togliere il fiato.
Mentre si scende appaiono il Roque Nubllo e il Pico de Las Nieves, e si affiancano tra di loro in un paesaggio da fim di far west, sul fondo un mulino a vento annuncia, subito sotto, un “embalse”, gli invasi che servono da riserva d’acqua e, credo, anche per la produzione di energia elettrica.
Dopo oltre un’ora e passa di strada, arriviamo sul fondo di questa stupenda valle, un ricordo indelebile di questa vacanza, anche per essere sopravvissuti, che più di una volta ho pensato: “ma se qui vado giù….”.
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In fondo , in fondo, c’è San Nicolas de la Aldea e la strada litoranea che riporta verso Agaete: i mirador invitano a fermarsi, anche per respirare noi e l’auto, e ripagano di vista sull’oceano a picco, sotto di noi.
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La strada è di nuovo tutta curve, e gli imbranati ci sono anche alle Canarie, se è vero che mi tocca per 5 km una ragazzina che se ne stava in mezzo alla strada, non lasciava passare nessuno, e non dava strada … (no comment!)
Quasi in prossimità di Agaete, con una coda dietro che non si contava più si è finalmente fatta da parte.
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Agaete è famosa per il “Dedo de Dios” al punto che, visto che il pezzo del dito è crollato qualche anno fa a causa di una tempesta, o cose del genere, stanno pensando di ricostruirlo, che, in effetti, adesso è un po’ un moncherino, più che un dito.
Tuttavia, il porto è carinuccio, e l’acqua è limpidissima. Un altro posto da “locali”, nel senso che qua il turista non si vede, le auto a noleggio sono pochissime, ci vengono gli spagnoli, la domenica, a mangiare e fare il bagno e noi ci sentiamo “ospiti”.
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Bellissima la scena cui ho assistito al bar dove ci siamo fermati a bere:
Turista: Spreachen si doich?
Barista: no
Turista: Do you speak english?
Barista: no
Turista: (con gli occhi al cielo e spallucce) uhuhuh
Barista: (rivolta alla turista) Do you speak spanish?
Turista: no
Barista (con gli occhi al cielo e spallucce) uhuhuh
(Mi sono girata per non ridere)
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Ad Agaete siamo arrivati verso le 5 di sera, ed eravamo veramente stanchini, e ancora con 100 km prima di tornare in albergo, quindi abbiamo tralasciato Santa Maria de Guia (che se ce la facciamo andiamo mercoledì) e abbiamo puntato verso l’albergo.
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Una giornata straordinaria, da ricordare, piena di natura, cielo, mare e di questa fantastica terra “vera” non turistica, di Gran Canaria.

Abba fever



Money, money, money
Must be funny
In the rich man's world
Money, money, money
Always sunny
In the rich man's world
Con l'ultima frase di questo ritornello, cantato DA ME nello spettacolo della sera del Villa Del Conde (mio hotel in Las Palmas), ho guadagnato i 100 Euro degli Abba che ho fotografato e messo qua sopra.
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E sono soddisfazioni!!! :)
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P.s.: se qualche fans degli Abba li vuole me lo dica prima che li "dimentichi" alla mia partenza da qui!

Vivimi

la canzone che mi sta accompagnando in queste vacanze, quella che, anche se metto "brani casuali" sull'ipod esce sempre, sempre ...

Auguri Laura

(uso privato di blog pubblico)
.... auguri alla mia amica Laura, che quattaquatta, senza dire nulla e' partita per una settimana a Riccione, ma sono sicura che il blog se lo legge :P
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Auguri per i tuoi ..... anni (il numero mettilo tu che tanto io non ce la posso fare a ricordarmelo, nemmeno dopo avertelo chiesto gia', almeno tre o quattro volte!)

domenica 24 agosto 2008

Gran Canaria, nord

Oggi mega tappone per la visita dell'isola:
partenza verso le 10.30 dall'hotel, si insomma, dopo l'oro del pugilato, che non si poteva certo perdere, visto che la boxe e' una mia passione segreta).
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Per arrivare a nord si prende la GC1 fino a Las Palmas, poi ancora un po' di autostrada e poi TANTISSIMA strada impestata, di quelle che vai a 20/30 all'ora e scendi con i freni che diventano roventi, con pendenze anche del 18%, con spettacoli mozzafiato, paesini canari belli da far sognare, canyon che mentre passi di l¡ speri solo di non bucare una gomma, che non ti molli l'auto (la benzina quella c'era, che finirla l¡ era roba da guinnes dei primati di italiani in vacanza), non so quante centinaia di kilometri, un bel po' di fotine, tanto tanto sole, cos¡ tanto che sono riuscita a scottarmi il braccio/finestrino (ma si puo'???).
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Arrivo in albergo alle 19, con unico momento di riposo l'oretta di pausa pranzo. Quindi tantissima stanchezza, che la mia schiena ha fatto la brava, ma tutto il resto sta reclamando riposo.
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Quindi stasera niente spettacolo (ieri sera c'erano gli Abba, domani racconto con documentazione fotografica dei "money" guadagnati), e nanna presto presto.
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Domani si prova la piscina "tranquila", quella con i mosaici disegnati sul fondo, ovviamente con il braccio destro all'ombra ... e negli intervalli si fa un post decente e si caricano fotine, tanto per non perdere l'abitudine.
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Ora, perche' ho fatto questo post senza, di fatto, notizie sulla giornata?
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Perche' sto usando il blog per tenere i contatti con gli amici a casa, che invece di telefonare e messaggiare tutti, loro guardano qui e si tengono aggiornati.
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Qundi ciao a tutti, buenas noce e a domani :)

sabato 23 agosto 2008

Gran Canaria 2.0

Il mondo 2.0 è una bellissima cosa, tutti connessi in qualsiasi momento, in qualsiasi parte del mondo che disponga di rete e corrente (insomma, non è poi così tanta sta parte di mondo, in effetti…
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Comunque, mi piace avere tante nuove persone con cui parlare, ragionare, discutere, stringere amicizie, però, tutta sta roba immateriale ….
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Da quando sono diventata 2.0 c’è una cosa che adoro fare: qualcosa che facevo sempre da piccola, che mi piaceva fare, poi, crescendo, era diventato un po’ “un obbligo”, al punto che una volta ho persino (orrore) portato le etichette con gli indirizzi, ma era roba di venti anni fa.
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Dallo scorso anno ho ricominciato ad apprezzare questo gesto: spedire cartoline, sceglierle, scriverle, mettere l’indirizzo, il francobollo, uno sgorbio (che poi è la mia firma, ma non so fare di meglio) e aspettare che arrivi …
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Un po' di indirizzi li ho, sopratutto di chi avevo il cellulare. Qualche mail l'ho anche inviata, qualche sms temo non sia arrivato (di media ne arrivano due su tre sto notando), però se di qualcuno mi sono dimenticata (argh ... ma sono in vacanza, sono scusata!) e vuole la cartolina da Gran Canaria mi manda l’indirizzo alla mia mail (brezzadilago@gmail.com): cerco di fare il possibile, anche in base a quante mail arriveranno, e prometto di usare l’indirizzo e buttarlo via (per la privacy).
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Vediamo che succede :)

Vigili a Playa de l'Ingles

Visto oggi a Playa de l'Ingles:
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vigili locali che controllavano i ticket del parcheggio, per verificare che tutti pagassero.
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E gia' questa potrebbe essere una notizia per chi vive in una città dove regolarmente nessuno controlla i ticket dei parcheggi in strada, quelli senza una sbarra che obbliga a pagare prima del ritiro ... e non ditemi che non e' vero, perchè quando cerco parcheggio e mi tocca aspettare parecchio prima che qualcuno se ne vada dalle zone blu, quando poi vado a pagare e passo davanti alle auto parcheggiate i miei (che spesso manca), o per vedere fino a che ora e' stato pagato (e spesso e' scaduto).
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Qua invece controllano, eccome, il parcheggio non e' caro come a Como, e si che anche in queste zone i parcheggi scarseggiano, però i controlli ci sono...
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Ma la cosa che veramente mi ha colpito è stato vedere il vigile con il palmarino (tipo quello che si vede nei ristoranti), clikka la targa, la via c'è gia', ora e giorno gia' inseriti, un po' di giustizia sociale: ma da noi sono gia' arrivati?

Acquisti a Gran Canaria



Ho comprato un vestito "da Velas", spagnoleggiante: se ho davvero il coraggio di metterlo mi faccio fare una foto, e, se viene decente, e la metto qui ... basta che non mi massacrate ...
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In alternativa ho preso anche un vestitino bianchissimo di cotone egiziano che fa sembrare abbronzata persino me ... ma è da giorno, non da sera.
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To be continued
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Update: ecco le foto, vestito giudicato bellissimo dalla mia cameriera della notte che è passata a sistemare la stanza mentre lo stavo caricando sul pc :)
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E ora vado a sentirmi lo spettacolo sugli Abba!!

Benvenuto Alessandro

Che e' il piccolino di Vale e Andrea, e che è appena sbarcato sulla terra!!
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Hai fatto un po' il furbetto, che avresti dovuto nascere il 28, ma questo vuol dire che sei già avanti!
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Appena torno faccio tappa a vederti :)
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Intanto auguri ai tuoi stupendi genitori.

venerdì 22 agosto 2008

Auguri a Vilma

(uso privato di blog pubblico)
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Un augurio e un abbraccio speciali, per un compleanno un po' speciale ...
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Un po' di numeri e di descanso

Giorno 9, 1 giorno della seconda settimana di vacanza.
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Oggi giornata dedicata al relax, d'altra parte, siamo in vacanza ;)
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Mattina cominciata tardissimo, ma con la prima vera colazione "a sfondamento" dopo due mattine di alzataccia.
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Poi si voleva optare per un giro "leggero": quindi, dando retta alla fida Lonely Planet, ci avventuriamo sulla GC1 - direzione Las Palmas, uscita per Aguimes (e gia' qua comincia il divertimento, si fa per dire, visto che finiamo in piena zona industriale, esattamente come altre due auto di turisti, e ci tocca percorrere una strada lunghissima, fatta di attraversamenti di parcheggi per camion, prima di trovare la strada giusta ...), quindi strada per Aguimes, e deviazione, quasi invisibile, tanto che ci passiamo davanti due volte senza imbroccarla, per il barranco de Guayadeque, posto indicato come imperdibile.
Ora, forse sono diventata schizzinosa, forse un po' difficile, ma a me di imperdibile sto posto non dice nulla: certo ci sono mandorli ovunque, e sicuramente in primavera deve sembrare il paradiso terrestre, ma in questa stagione l'unica cosa veramente bella che ho visto e' stata una anziana contadina del posto, con il cappello canario, che raccoglieva le mandorle dalla pianta, ma era bello osservarla, mi ricordava la mia nonna che mi raccoglieva le nocciole dalla pianta e me le passava...
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Il tempo di fare qualche foto, osservare le arnie delle api sulle pareti del barranco, osservare le grotte (che addirittura ci hanno fatto bar e ristoranti su per il barranco) e poi, via per una strada di ritorno che voleva essere diversa da quella di andata, tanto per vedere cose nuove. Il mio navigatore, Daniele, dopo una settimana di corso accelerato ancora non riesce a leggere la guida senza sentirsi mareado, ma oggi, non so perche', si e' lanciato nell'impresa (quasi disperata per un novellino) di identificare un nuovo itinerario mai segnato: ed e' cosi' che siamo finiti in una strada di montagna, di quelle tutte curve che "hanno lasciato andare l'asino e gli sono andati dietro", senza anima viva, e con il grande nulla attorno. In ogni caso abbiamo incrociato la strada che arrivava da Santa Lucia verso la GC1 e siamo tornati verso Maspalomas. Al ritorno in albergo ho scoperto che la strada parallela, ma piu' sopra passava attraverso un paesino caratteristico e un barranco con vedute spettacolari ...
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In zona albergo abbiamo fatto una deviazione verso Maspalomas (domani metto le foto su flickr), con la sabbia del Sahara che forma dune che uno le guarda e pensa: "sono in Africa!".
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La sabbia è a perdita d'occhio, la gente si avventura per camminate di qualche decina di minuti sotto il sole verso la spiaggia, che in parte e' anche attrezzata con ombrelloni, ma il caldo e' da girone dell'inferno.
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Rientro in albergo e descanso pomeridiano su lettino, nella zona "spiaggia con vera sabbia" e piscina con acqua di mare, frullato multivitamine sul tavolino di fianco all'ombrellone e il terzo tubetto di crema finito in nove giorni: si perche' pur essendo un fototipo 2 (cos¡ disse la dermatologa) ho l'eritema facile, quindi, ad oggi non sono ancora scesa sotto la protezione 30/20 ... ovviamente la mia abbronzatura e' quel che e' ...
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Altri numeri?
Kilometri percorsi ad oggi DA ME: 180 a El Hierro + 690 a Gran Canaria, e manca ancora il mega giro dell'isola ...
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Stasera, per finire la giornata, giretto all'Hard Rock Cafe' di Gran Canaria, per acquisti su ordinazione (maglietta), giretto al Jumbo, dove ho visto una quantita' spaventosa di vestiti messi ovunque, tanto che, ad un certo punto, ho pensato di essere Velas che girava per uno di quei negozi freebie dove tutto e' messo per terra, sulle pareti, ma tutto e' ammucchiato, e mi sono chiesta se chi li ha creati si fosse ispirato a questi centri commerciali.
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E ora vado a sentirmi la musichetta dello spettacolo live di stasera dalla camera, che dalla finestra al settimo piano dove siamo ubicati, abbiamo mega vista sulla piazzetta degli spettacoli, e la musica diretta in camera (che comunque alle 23 smette magicamente).

giovedì 21 agosto 2008

Back from El Hierro

Ieri sera era tutto perfetto, l'oceano, il buio pesto della notte più nera, il rumore delle onde: volevo addormentarmi con il sottofondo dello sciabordio a farmi da ninna nanna ...
E invece: "estavo mareada", devo aver chiesto troppo al mio fisico tutto nervi e niente struttura, quindi sono quasi stata male, mi sono cacciata sotto le coperte che sentivo pure freddo cane, con la cena mezza abbandonata (cielo! e al Parador sono cuochi fantastici!!), e mi sono addormentata sperando di sopravvivere alla notte.
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All due, credo, oltre al rumore delle onde, c'era il programma della BBC sulla tv dimenticata accesa da Daniele, che deve aver dormito male pure lui, visto che si girava 30 volte al minuto (materasso unico, una favola per non avere la giuntura, ma...).
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Dulcis in fundo, visto che ieri sera stavo maluccio, ho chiesto a Daniele di puntare anche il suo telefonino, visto che avremmo dovuto essere alle 7.15 all'aeroporto (volo delle 8.50 per il ritorno): e stamattina, suona il telefonino, spengo il mio che era puntato cinque minuti dopo, ci alziamo, buio pesto, bagaglio, chiudiamo la stanza, e già qualche avvisaglia avrei dovuto pensarla quando l'omino della receptionist era "buttato" sul divano a riposare e l'abbiamo dovuto svegliare per consegnare le chiavi...
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La realtà mi è apparsa chiara quando ho acceso la Volvo V40 ed è apparso il quadrante con l'ora: premesso che avevo lasciato l'orologio a Gran Canaria, e che quindi quello era il primo momento in cui guardavo l'ora, vedo che siamo in anticipo di un bel 50 minuti.
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Ora: vi do un consiglio. Quando siete all'estero fate come me: infischiatevene di che ora è in Italia, mettete OVUNQUE l'ora del posto dove siete, per evitare calcoli allucinanti quando si punta la sveglia del telefonino e puntarla con l'ora italiana impostata ...
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Alle 7 meno un quarto (che anche ad andar pianissimo erano poi 12 km fino all'aeroporto) eravamo in un aeroporto deserto, solo noi e l'omino del bancone info: abbiamo visto arrivare, ad uno ad uno, tutti quelli che ci lavorano. Va be'.
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Ho visto però anche tanti isolani in partenza, che si abbracciavano in modo "infinito" e si guardavano dall'imbarco per salutarsi con un ultimo sguardo, ho visto abbassare le bandiere a mezz'asta, e mi sono venuti i brividi, per l'incidente aereo di ieri, e ho visto l'alba a El Hierro.
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Ho salutato l'isoletta che già mi manca e poi ritorno al Villa Del Conde.
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Un grazie speciale, per questo viaggio a El Hierro, va al main sponsor che legge sempre il mio blog, ed è "dozy" la mia mamma :)

E rinascere

Un cuore che ama da solo,

è un dolore in un cassetto chiuso

da dimenticare,

per vivere, ancora,

l'amore.

El Hierro

El Hierro, 20 agosto 2008
(scritto sulla veranda del Parador, mentre guardavo l'oceano, con il sottofondo del rumore delle onde e copiato il giorno dopo).
Con lo stomaco che mi sfiorava la gola, alle cinque di stamattina mi chiedevo chi me l'avesse fatto fare di prenotare la vacanza nella vacanza a El Hierro, alzarsi presto per il volo delle 7.30, guidare fino all'aeroporto di Gran Canaria ... tutte cose che mi sarei evitata stando a nanna a dormire.
Ma già al check in le risposte cominciavano ad arrivare: pochi turisti, molti abitanti del posto, o lavoratori, con le cassette degli attrezzi o musicisti con gli strumenti musicali, molti bimbi.
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perchè El Hierro non è un posto di divertimento, ma un posto dove si sta molto con se stessi, nella natura che sembra infinita, senza fili elettrici: l'isola, per buona parte non è coperta da segnale di cellulare. In compenso è ricoperta di natura, piante, animali, vento, cielo, terra e oceano.
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Freddo all'arrivo, tempo "nublado" e ventoso, 21 gradi, gelo quando ho scoperto che avrei dovuto guidare un Volvo V40 (ma automatica!), 2400 di cilindrata, 6 cilindri, credo l'auto più potente che io abbia mai guidato (a parte un singolo patetico episodio con la MG di Gabriella...).
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Priovvigginava stamattina e piovviggina adesso, che sono seduta sulla terrazza della mia camera al Parador di El Hierro, e vedo e sento e respiro le onde dell'oceano.
Nel mezzo una giornata di sole, passata a fare il giro dell'isola.
Da NE a SO e ancora NE, 175 km, la maggior parte su sterrato o su stradine strapiombanti senza protezione e con pochi slarghi per far passare due auto contemporaneamente.
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Dal Mirador di Cesar Manrique, giù fino a Las Puntas, al mini albergo di 3 camere che quando l'oceano è grosso resta isolato (e non è difficile crederlo), fino al Pozo de la Salud, con le acque minerali curative; poi giro dell'isola e arrivo al Faro del Meridiano Zero del tempo antico "gioia e tristezza degli abitanti di El Hierro che erano emigranti" (così recita una targa ricordo).
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Poi su, al Sabinar, a vedere i ginepri che crescono storti piegati dalla "cattiva compagnia" di un vento che sposta anche me, poi alla chiesetta de la Virgin, patrona dell'isola, (dove abbiamo acceso una candela per Giurgin, che ci ha lasciato mentre noi non eravamo a casa, e non abbiamo potuto salutarlo, ma si sa che le distanze, quando si entra in chiesa, si azzerano...)
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Poi a El Pinar, con una pineta di pini canari fantastica, per la verità un po' sbruciacchiata per gli esisiti, evidenti, di un incendio recente.
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Poi, finalmente, alle quattro del pomeriggio, alla Restiga a mangiare il pesce, dove Daniele si è pure pappato la murena e dove io mi sono rifiutata persino di averla nel piatto.
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Poi di nuovo su, tra un mirador e l'altro, a vedere l'oceano dall'altro, giretto finale a Valleverde (il paese dove vivo io è più grande, e questa è la capitale di un'isola ...) e infine arrivo al Parador, dove abbiamo trovato ad aspettarci, oltre a uno staff di persone molto professionali e cordiali, anche una meravigliosa stanza sull'oceano.
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El Hierro è un'isola che ha un cuore, suo, una magia speciale che cattura l'ansia, lo stress, che ricarica, che ti fa "rassegnare" dalle corse inutili, dagli sforzi e dalle corse senza capo nè coda ...
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E ti rimanda a casa cambiata.

martedì 19 agosto 2008

Oggi, domani e poi chissà ...


Oggi giornata dedicata alla visita di Las Palmas, complice una "specie di scottatura a macchia" che mi ha un po' obbligato all'ombra, "ricamino" che le persone che mi conoscono da un po' sanno che riesco a procurarmi almeno una volta l'anno (e quest'anno sono già due! ma come caspita faccio? mah ...)-
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Per aggiornare la situazione blog quattr'occhi, stamattina ho ritirato i miei occhiali (bellissimi!), del tipo senza montatura: praticamente sono una piuma e in più si vedono pochissimo: e con questo considero chiuso l'episodio spanish glasses o gafas.
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Poi partenza per Las Palmas, e visita di Vegueta e del centro storico della città, della via dei negozi (dentro e fuori quasi da tutti, belle cose, ma il gusto, insomma, è diverso ...).

Bella Las Palmas, siamo saliti sulla torre della cattedrale (1,5 euro la salita...), da dove abbiamo potuto vederla dall'alto; giretto poi al museo Canario, dove, tra le altre cose, abbiamo visto credo cinque o sei mummie con relativa radiografia per spiegarne lo studio e una quantità impressionante di teschi ritrovati, oltre a belle ricostruzioni delle grotte e reperti archeologici che nemmeno pensavo fossero ritrovabili in isole come queste ...
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Pomeriggio al museo Elder, di cui ho già parlato, rientro in albergo stanchissima (sono a quota 500 km percorsi, e molti su strade di montagna....), preparato bagaglietto per domani, che alle 7.30 si parte con il volo per El Hierro.
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Si torna il 21 agosto mattina, perchè a El Hierro, la bintercanarias ha un solo volo al giorno, quindi un giorno lo usiamo per andare e il successivo per tornare.
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A El Hierro ci aspetta un'altra bella automatica per girare l'isola, sempre con Cicar, e una prenotazione al Parador, sull'oceano.
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Dopo innumerevoli tentativi non siamo riusciti a tracciare un itinerario definitivo, perchè qua si preferisce vedere le condizioni delle strade prima di decidere quanti km percorrere, quindi domattina arrivo, colazione a Valverde, studio del percorso (con i punti che vogliamo per forza vedere, come il Meridiano zero, El Sabinar, La Restiga e, ovviamente, l'albergo) e con gli altri messi "optional" in base alle strade, in ogni caso, portiamo la fida Lonely Planet, che non ci ha mai tradito!
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Se al Parador ci sarà un internet point (cosa che dubito), magari domani sera metto su due righe per non perdere le emozioni, se no me le scrivo sul fido quadernetto da viaggio e poi le copio, come facevo l'anno scorso.
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Ciao a tutti, ci si rivede domani o ... chissà ;)

Museo Elder - Las Palmas


Non ho resistito, un mini post lo "dovevo" fare anche da qui:

al museo Elder di Las Palmas sono tornata bambina, ci sono due piani di esposizione e uno con le manifestazioni temporanee (oggi c'`quella sull'Amazzonia che io ho bypassato a pie´pari visto che all'ingresso c'era subito un bel biscione ...).
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Il concetto di questo museo "tocca tutto", quindi, tutto quello che e' esposto, meccanismi, oggetti, tutto deve essere toccato.
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C'e' un aereo da caccia su cui si puo' salire e sentirsi un vero pilota, un pezzo della cabina di un Iberia, il pendolo di Focault, la ISS stazione spaziale, ricostruita in modellino e in sezione dove si entra e si vede come stanno gli astronauti (compreso il sacco per dormire e il "bagno", ci sono i giochi matematici, la zona delle illusioni ottiche e sonore, quella dove si prova l'elettromagnetismo, la foto ai raggi infrarossi e quella con le ombre colorate.
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Insomma, ci starebbe da starci un giorno e probabilmente non basterebbe.
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Pero', siccome qua sono avanti, c'e' anche la zona dedicata all'informatica con i "reperti archeologici" dei vecchi pc, e quella attrezzata con i pc ipertecnologici da dove sto scrivendo di questa fantastica visita .
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Ah, dimenticavo: e c'e' il robocoaster (credo si chiami cosi') dove ti fanno provare il g-negativo con ben 5 livelli di difficolta': io non sono salita per evitare di "tirare su" quello che ho mangiato nell'ultima settimana, ma Daniele, manco a dirlo, non se l'e' voluto perdere: e' sceso un pelino bordeaux ma entusiasta dell'esperienza.. si, insomma, lo sbattevano su e giu' che sembrava una frittata rivoltata, e io manco riuscivo a beccarlo con la macchinetta fotografica, ma pare che l'esperienza meriti ;)
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A stasera per le foto :)

lunedì 18 agosto 2008

Aggiornamento del post quattr'occhi

Stamattina, mentre Daniele andava su e giù per i canyon di Gran Canaria con i ragazzi (bravissimi) di Free Motion, ho preso la mia "cevrolet" e sono andata nella zona di Maspalomas "dove i turisti non vanno", come mi hanno spiegato in reception dell'hotel quando ho chiesto dove trovare un optician.
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A San Fernando sembra di stare in un'altra città: case basse, alcune popolari, tutte con le sbarre alle finestre (spero solo per dormire sicuri con la finestra aperta di notte), molti extracomunitari in giro, molte donne con il velo.
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Però ci sono almeno tre negozi di ottica, che pare ci siano solo qui, e che in centro ci siano solo quelli che vendono occhiali da sole.
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In effetti qua si trovano i negozi "normali", quelli che vendono mobili, vernici, supermercati senza turisti, le stradine sono strette, parcheggi ovunque, ma tutto è molto ordinato, la gente si saluta per strada e si riconosce, e riconosce anche i "forestieri", perchè osservano ...
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In questa parte di città ho fatto vedere i miei occhiali, e mi hanno confermato che si è proprio rotta la cerniera e che non sono riparabili, quindi ho optato per tenerli così come sono, farli sistemare o sostituire al rientro a casa (visto che sono in garanzia) e, visto che oggi è anche il mio onomastico, regalarmene un paio nuovi.
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Sono andata all'ottica San Fernando, che pare conti tre negozi in Gran Canaria; i modelli sono belli, davvero, la ragazza che mi ha aiutato a sceglierli me ne ha mostrati una dozzina e tutti andavano bene per la mia size (che non è così facile). Ha telefonato per avere la conferma delle lenti e mi ha detto che entro domani avrò i miei occhiali nuovi.
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Quindi, domani mattina, passggio a San Fernando per il ritiro prima della tappa a Las Palmas (che mi tocca l'ombra, visto che sono riuscita a farmi un ricamino di scottatura sul collo).
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Però aspetto a considerare conclusa la cosa quando avrò il mio secondo paio di occhiali sul naso ;)

Post dedicato a un amico che mi lascia giocare ;)





Tutto per Alfredo:

visto che ho imparato a fare le foto subacquee??
E che fortuna sai? pesci di tutti i tipi ... te ne metto qua solo un paio :P





domenica 17 agosto 2008

Volo cieco

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E' un volo cieco
di chi ha perso la direzione.
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E non c'è sole, non c'è luna,
solo la notte buia dell'oceano,
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per un cuore inquieto e fragile.
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Playa des Amadores


Bagno nell'oceano, che qua non è freddo come narra la leggenda (se lo faccio io, vuol dire che lo può fare chiunque).
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La zona a sud di Gran Canaria è quella più dedicata al turismo: da San Augustin in giù è tutto un susseguirsi di alberghi e zone di vacanza.
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Non sempre però la natura si presta con spiagge incantevoli ... e allora? Si prendono navi di sabbia dai Caraibi e si portano qua, si fa una spiaggia caraibica e ci si costruisce intorno qualche albergone. E quello che era un pezzo di strada più che anonimo diventa un paesino, con negozietti, ristoranti, la guardia medica e persino la camera iperbarica, un parco giochi acquatico, i pedalò e la spiaggia attrezzata per i disabili (più o meno quello che si fa, con tempi decisamente più brevi, quando si acquista una land in Second Life :P ).
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Playa des Amadores è stupenda: la sabbia bianca crea davvero un effetto "mar dei Caraibi" che la fa sembrare una cartolina.
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Fatto il bagno, preso il sole, mangiato cozze alla marinara (Daniele) e "dorada" pesce tipico (io), in un ristorantino sul mare che si chiama Portofino: abbiamo provato a evitare accuratamente posto con nomi italiani, ma pareva non ce ne fossero, non per lo meno, con il pesce fresco di qualità che c'era nei ristorantini con i nomi italiani.
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Ma, mentre ero come una lucertola al sole, mi veniva una riflessione che partiva proprio dalla presentazione di questo posto fatto dalle guide, che ne parlano descrivendo una spiaggia "come" ai Caraibi.
Non so se anche altri lo hanno notato, ma spesso quando si è in un luogo si tende a paragonarlo ad altri (la cosa carina è che la maggior parte fa questo ragionamento con posti che non ha mai visto tipo .... "questa spiaggia sembrano le Seychelles", che magari manco sanno dove stanno sulla cartina geografica).
E mi sono chiesta: ma non riusciamo a gustarci un posto appieno, ad essere a Gran Canaria e dire: "questo posto sembra Gran Canaria!", ricordare per quello che è, non in raffronto ...
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E la conclusione a cui sono arrivata è che, forse, non siamo mai soddisfatti, che vorremmo sempre essere in un altro posto, oppure che siamo incapaci di regalarci quello che stiamo vivendo.
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Io comunque oggi ero, e mi sentivo, a Playa des Amadores, Gran Canaria, e questo per evitare qualsiasi dubbio ;)

Blog quattr'occhi

Blog quattr'occhi, dicevamo (chi era l'amica che me lo aveva suggerito?? se mi leggi mi metti il nome che cercarlo con sta connessione mi viene male.... )
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In vacanza porto SEMPRE un paio di occhiali di scorta, quest'anno avevo i miei occhialetti rosa e quelli nuovi azzurri che mi sono fatta regalare per il compleanno (oltre a quelli da sole da vista).
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E MENO MALE!!!

Ieri, per la prima volta dopo almeno venti anni, mi si è rotta la cerniera dell'astina degli occhiali rosa: credo sia un difetto di fabbrica, mai successo, visto che mi è rimasta in mano mentre li stavo togliendo, e visto che sono in garanzia, propenderei per sentire il mio amico ottico per vedere cosa si può fare.
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Ora, però: sono in vacanza, con un solo paio di occhiali e ho ancora undici giorni nei quali "devo" anche guidare; ieri ho tentato di trovare un optometrista a Maspalomas, regno dello shopping center, ma pare non ce ne siano.
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Ho chiesto in albergo e mi hanno dato un indirizzo al di fuori del centro, in luoghi frequentati dai "local", ma dove sono bravi e hanno buone marche nel caso in cui dovessi farli rifare: si, perchè non ho nessuna intenzione di stare qua con un solo paio di occhiali utilizzabili, con la prospettiva che succeda qualcosa anche a questi (io sono cieca, ma la sfortuna ci vede benissimo) e che senza occhiali mi tocchino vacanze con il mal di testa e senza auto perchè non ci vedo ...
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Quindi, oggi giretto ispettivo per vedere dov'è sto posto (che di domenica è CHIUSO, manco non fosse posto di vacanza), e domani tentativo di farli riparare, o, in alternativa, mi compro il mio primo occhiale spagnolo (tanto si scala lo stesso, io lo so!).
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To be continued ...

Vacanza per procura

Ed è arrivato il gran giorno: oggi giornata dedicata a Sara, al suo "giorno di vacanza a Gran Canaria".
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Devo essere onesta: con Sara c'è una strana e carinissima "affinità" di idee, gusti, argomenti: ci siamo conosciute in Second Life, dove lei partecipava al corso del suo prof alla unAcademy; ci siamo conosciute in rl a Pesaro, a Conversazioni dal Basso - maggio ediction, dove partecipava in un panel, e ci siamo "studiate" un po' negli ultimi tempi.
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Quando è nata questa "idea bacata" mi sentivo molto gasata della cosa, anche se la "vocina" nella testa mi diceva che un po' eravamo matte tutte e due, ovvio, io più di lei, se non altro per il fatto di avere il doppio dei suoi anni.
E poi tutte 'ste cose che dicono sulle generazioni V (lei) e la generazione senzalettera (io), e del fatto che ci si conosce in rete, ci si trova in rete, si mettono insieme gusti, interessi .... insomma, tutte quelle cose che leggo da un annetto sul web, e che coinvolgono i social network e tutte quelle cose lì ... Insomma, si, Sara aveva carta bianca su un giorno della mia vacanza, e un attimo di fifetta mi è pure venuta.
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Quando poi ha scelto come "sua vacanza" la visita di un parco tematico, il Palmitos Park, il timore è diventato una voce che mi rimbombava a mo' di eco, dentro la testa e che mi diceva: "Tu non hai MAI visitato un parco tematico in vita tua .... ".
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Ma era la vacanza per procura di Sara, e non avrei messo becco nella scelta, per nessun motivo al mondo.
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Che dire?
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Non sarei mai andata in un parco tematico per scelta, ci sono andata per l'entusiasmo che Sara ed io abbiamo messo in questa stranissima avventura: dopo la visita a Palmitos Park sono sicura che questa sarà solo la prima entusiasmante visita di parchi tematici di una lunga serie.
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Ed ora, da qui in avanti, è il mio racconto per Sara, per come l'ho vissuta io. Una sola avvertenza: la connessione dice 5 kbps in entrata e in uscita, non so per quale miracolo sono riuscita a caricare un pò di foto nel mio flickr, quindi non linko nulla perchè tutto crasherebbe, ma per capire quanto è stato bello oggi, basta andare un po' anche di là.
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Allora Sara: non so cosa ti aspettassi tu da Palmitos Park, ti dico solo che stamattina siamo entrati alle 11 e siamo usciti dopo le 15 (con mezz'oretta di pausa per mangiare e bere che io stavo svenendo per fame e caldo).
La strada di accesso è proprio a nord della urbanisation dove c'è in nostro kitchissimo albergo (te l'ho detto che le torri della ricostruzione della chiesa si vedono ovunque.... tremendo!!).
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Palmitos Park si trova nella zona dei parchi tematici, dove c'è anche una specie di Acquafan, i go kart, il banana Park (giuro che non ho idea di cosa sia!), ma per il fatto di avere al proprio interno così tanti animali, è molto staccato dagli altri, circa un dieci km addentrato in un barranco (i barranchi sono tipo i canyon americani, pareti altissime di fianco, terra bruciata e una stradina sul fondo valle che misteriosamente è tutta curve, dico misteriosamente perchè non ci sarebbe motivo delle curve, visto che non c'è nulla...).
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All'arrivo perdiamo un bel 5 minuti a scegliere il parcheggio, e piazziamo la "cevrolet" (l'ha chiamata così l'impegato del rent a car, e adesso è diventata cevrolet anche per noi), dico la piazziamo vicino ad una delle tre palme del parcheggio, sperando di azzeccare l'ombra per il momento dell'uscita.
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La prima impressione, appena entrata, è stata quella di arrivare in un'oasi in mezzo al deserto: giardini stupendi, piante di ogni tipo, fiori, cascatelle d'acqua .... natura ovunque!
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Gli animali, credo, sono distribuiti con un certo criterio: in alto, nella valle ci sono gli uccelli rapaci e quelli esotici, ed è proprio in alto che ci siamo fiondati perchè non volevamo perdere lo spettacolo: quindi, su di corsa, saltando tutto, per recuperare in seguito, ma per non perdere i voli dei rapaci. Una ragazza conduceva lo spettacolo di falchi, rapaci e aquile che venivano liberati, volavano sulle montagne intorno e poi rientravano (certo, avrei voluto fotografarti l'aquila americana che rientrava a volo radente dalla sua istruttrice, ed ero già pronta con la macchinetta che la puntavo, e aspettavo che si avvicinasse, ma poi, quando ho visto le sue "zampette con unghiette" che si dirigevano verso il gruppetto dove ero io e che sono passate a meno di 20 cm dalla mia testa, insomma, sai, ho pensato alla pellaccia ... non mi avrebbe fatto nulla, ma ho preferito non rischiare, quindi, del volo radente dell'aquila trovi traccia solo nel mio racconto!).
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Intanto si stava al sole, belli cotti, a cercare di seguire con lo sguardo questi meravigliosi uccelli (la foto dell'aquila sta pure in flick, mentre la sua istruttrice la riporta a "casina sua").
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Finiti i rapaci, e spalmata del solito strato di 1 cm di protezione 40 (sigh) è inziato il giro degli animali: sai che è strano, sono tutti in cattività, ma quello che ho notato che ogni "spazio" non sembra un luogo di reclusione, quanto una zona in cui si tenta di proteggere queste povere bestiole dagli uomini: ci sono bambini che cacciano le mani dentro la rete che protegge i rapaci, per i coccodrilli, i babbuini e altre specie hanno messo addirittura i vetri ... ed in ogni spazio è stato ricostruito l'habitat ideale per la loro sopravvivenza, con spazio ampio, piante, corsi d'acqua.
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Per esempio, parlando di coccodrilli, si vedono dal basso, attraverso un vetro, o da sopra, passando per le stradine e la zona "belvedere": nel loro spazio c'è una cascatella d'acqua con una specie di piscina naturale per bagnarsi, un alto muro di sasso a secco pieno di lucertoloni (e avresti dovuto vedere il coccodrillo sveglio - che due dormivano - quando una lucertolona è passata vicina, sembrava di vedere la bava dalla bocca!!).
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E poi pappagalli (pappi come li chiamo io e tutti quelli che ne possiedono), di tutte le razze, di tutti i colori, da tutte le zone del mondo, alcuni te li ho fotografati, alcuni li ho messi su flickr, altri poi li metto quando torno e ragiono con una connessione adsl: molti dormivano sui rami alti, altri erano svegli e venivano a osservarci curiosi, che, a un certo punto, non si capiva più chi stava in gabbia e chi fuori.
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C'è poi tutta una zona dedicata ad acquario, con i pesciolini Nemo (che ti ho fotografato) e pesci di tutti i colori, suddivisi in vasche con ambientazioni da fondale marino, tanto che, ad un certo punto, ho persino pensato di mandare un po' di foto ad un amico che legge il mio blog, e fargli credere di essere diventata esperta subacquea, e pure fortunata, considerate le foto, e, quasi quasi, se non commenta questo post, e quindi non lo legge, non è detto che non lo faccia ... :P
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E poi una zona detta di "volo libero" dove si entra da due porte per impedire l'uscita degli animali, e si entra di fatto in una "gabbia" enorme con loro, un enorme spazio delimitato da retine dove si sta "tutti insieme", e ci si osserva un po' gli uni con gli altri: lì c'erano i fenicotteri rosa, che non sapevo più come fotografare, e che spero ti rendano l'idea di quanto belli fossero.
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E poi ancora, l'orango, che sta in una zona ad isoletta, attrezzata con liane, alberi, ma che oggi, forse per il gran caldo, è uscito giusto a farsi vedere, mangiare qualcosa, ed è rientrato nel suo angolino: è pelusciosissimo, c'è da chiedersi quanto gli deve tener caldo tutto quel pelo lì!!.
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Ma c'è una cosa su tutte che avrei tanto voluto che vedessi, ed è l'angolo più bello, per me, di tutto Palmitos Park: "la casa de mariposas", casa delle farfalle, una costruzione chiusa, molto molto umida per manterene il loro habitat, da dove si esce sudati masari, ma da dove non si vorrebbe mai uscire. Una piccola stradina passa ad esse tra le piante, ai bordi si trovano ogni tanto fettine di arancio e di banana su piattini (non per noi, ovvio, anche se non ho capito a cosa servissero), e poi, entri, piano piano cominci a "prendere le misure", che in un primo momento sembra solo una serra, e dopo un secondo cominci a vederle: farfalle di ogni tipo, che volano libere, si posano sui fiori e le vedi a pochissimi centimetri, si lasciano fotografare, aprono le ali, si posano, volano; tutti sono silenziosi, sia per non disturbare loro, e sia perchè sembra di entrare in un santuario della natura, dove il silenzio è automatico, senza che nessuno davvero lo chieda.
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Ho saltato la zona dei rettili, mi fanno davvero troppo schifo, anche se, pare, di biscia ce n'era una sola: ma non mi mancava di vederla ;)
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Dopo le due, e quindi dopo oltre due ore e mezzo di visita ininterrotta, sempre a camminare, sono quasi svenuta per la fame e la sete, quindi pausetta al baretto per rifocillarsi.
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Ti racconto una piccola curiosità: c'è una zona, piccola, con le foto dell'incendio di un anno fa e della devastazione del Palmitos Park: be', se non mi avessero detto che era successo, da nulla ci si poteva accorgere di un fatto del genere. Gli animali erano comunque stati messi in salvo, e riportati, e il lavoro di ricostruzione è stato impressionante. C'è persino una nuova area in costruzione, e credo che sia lì proprio ad aspettare te: sarà infatti un delfinarium ;)
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Insomma, questo posto è molto piaciuto a noi, che ti ringraziamo di averci "donato" questa vacanza per procura: quello che spero è di essere riuscita a comunicare a te almeno un pochino del mio entusiasmo di oggi ... perchè, intanto che visitavo, pensavo a cosa ti sarebbe piaciuto vedere, a cosa avresti pensato, a cosa avresti fotografato, ma soprattutto a quanto mi sono sentita vicina a te in questa giornata che abbiamo "condiviso" insieme, a qualche migliaio di km di distanza, ma con una rete che non ci ha mai fatto sentire tanto vicine :)
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Be' Saretta, io mi sono divertita, ora aspetto i tuoi commenti (compresi quelli "seri" di studente, mi raccomando!) ;)

venerdì 15 agosto 2008

Ferragosto

Dovevamo andare a Puerto Mogan, "dovevamo" perchè pare che sia peggio che andare a Portofino o alle Cinque Terre, almeno questa è stata la mia sensazione quando, dopo circa 30 km di strada, alla rotonda di ingresso alla "Venezia delle Canarie" ho visto una coda pazzesca e un vigile che impediva l'accesso al paese, sensazione di "deja vu".
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E allora? Fermarsi? Aspettare? Certo che no, invece che a sinistra abbiamo girato a destra e abbiamo cominciato a inerpicarci su per le montagne, su caretere che non avevano nulla da invidiare a certi sentieri di montagna, seppure asfaltate, con precipizi a strapiombo, bordi non protetti e larghezza in quasi tutto il percorso non sufficiente per due auto: ma questo è il bello!! E comunque, con le poche auto trovate, si è sempre trovato uno slargo per passare.
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I barranchi delle Canarie sono sempre spettacolari, sali, guardi giù e vedi l'opera della natura, che scava, incide la roccia vulcanica e la rende simile ai Canyon americani.
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Certo magari non si ha la sensazione di stare al mare, ma per fare il bagno, in considerazione della mia pelle bianco latte, ci siamo dati come obiettivo dopo le 4 del pomeriggio, quindi la destinazione di mattina e primo pomeriggio è sempre una meta all'interno, o anche sulla costa, ma qualche posto da visitare e fotografare.
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Guidare su queste stradine nel silenzio della natura, senza il caos della città, apre la mente: i colori del cielo, della terra, dei laghetti che si incontrano, entrano negli occchi.
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La giornata era fantastica, senza una nuvola (e anche un bel po' caldina, per la verità, che non c'era nemmeno un filo di vento), così abbiamo potuto vedere il Roque Nublo, chiamato così perchè è sempre "nublato-annuvolato" ... ieri no, ed è stato un bel regalo delle vacanze.
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Vicino al sentiero che parte per la passeggiata, una bancarella di produttori locali ci ha propinato assaggini di alcune specialità: abbiamo comprato (da portare a casa) il dolce tipico dell'isola fatto a base di limone e mandorle tritate, cotto al forno. O meglio: era da portare a casa, ma la botta di fame al rientro in albergo ... e la tortina che ci guardava ... insomma, per farla breve, ora ce n'è metà ...
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Sosta pranzo in un localino tipico, a metà tra un bar e un ristorante, che propone cucina canaria e quindi:
Coniglio fritto, perchè i cibi tipici canari non sono a base di pesce ma a base di carne, che il pesce ce lo fanno perchè lo chiediamo noi, ma la tradizione vuole la carne e in particolar modo quella di coniglio, capra, maiale, con contorno di verdure tipo caponata, con melanzane dal gusto fortissimo, come sentire il sapore della terra lavica dentro, zucchine, cipolle, peperoni, e le immancabili papas arrugadas, patate cotte con la buccia, che poi si mangia, in poca acqua salata, fino a che si rapprende, e messe nel piatto con il mojo, salsa tipica, che ieri era il mojo picon, rosso, piccantino.
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Il ritorno giù giù per la valle di Fataga, un canyon con una bellissima oasi di palme proprio in corrispondenza del paesino di Fataga, con un sole che picchia sopra la testa (meno male che c'è l'aria condizionata in macchina).
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Insomma, alle quattro puntuali in albergo per le ore di sole-sole, il bagnetto e un po' di relax.
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I lettini, pare che sia abitudine ultra cafona, sono tutti "prenotati" con i teli mare, ma ne troviamo un paio sotto la palma, con ombra naturale, proprio un attimo prima che io sfoggi il mio inglese... dal bagnino a chiedere di trovare un angolino.
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Seratina tranquilla, che quasi 200 km sulle mie povere braccine non sono pochi, soprattutto se fatti alla media di 40 km/ora per necessità di sopravvivenza. In albergo c'è animazione nella piazza sotto la nostra finestra (che stiamo a piano attico nella "chiesa"), una delle sette finestre più alte di tutto l'albergo e da cui si vede tutto. Quindi basta tenere aperto, e la musica fa compagnia.
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Vacanza per procura: abbiamo cominciato ad informarci del Palmito Park, che visiteremo domani, ma intanto, come la nostra "blind guide" ci ha suggerito, le ho fatto una foto del tramonto da Maspalomas (Sara, dal faro non è possibile perchè è chiuso), e glielo ho messo su flickr, tutto per lei!!

giovedì 14 agosto 2008

Sono cotta, a Gran Canaria

- Cotta per la stanchezza:
stamattina levataccia alle due, in pratica, essendo andata a dormire alle undici, è come se non avessi nemmeno chiuso occhio che è suonata la sveglia.
Partenza per il park di Malpensa, dove, alle tre del mattino, ho intrattenuto pure una conversazione "serio/scherzosa" con l'omino della navetta al quale ho solo detto: "certo che è dura lavorare di notte...." e lui ha cominciato a raccontare di che tipo di tirate è in grado di fare, dei turni di lavoro, dei colleghi che si atteggiano a superiori e sono pari livello, dei clienti "simpatici" che confondono un servizio gratuito integrativo al parcheggio (la navetta, appunto) con un "lei mi deve portare i bagagli" ... avevo un gran sonno, ma lo scambio di esperienze di vita passa davanti anche agli occhi che si chiudono, perchè certi racconti, certe cose raccontate nella notte, restano trai i ricordi, belli, delle vacanze ...
- Cotta per il sole:
perchè, visto che ho fatto già un po' di lampade, anche se la mia tintarella di luna è sempre epocale, mi sono detta, vai di 30 waterproof (protezione) e stai al sole; solo che il sole, per chi non ci è abituato, ha un effetto "bomba atomica", distrugge tutto quello dove si posa, compreso il mio sistema nervoso;
- Cotta per il mare:
perchè, graziealcielo, ogni tanto il mare mi fa effetto relax, e, dopo aver dormito quasi tutto il viaggio, ho dormito anche quasi tutto il pomeriggio al sole, girando piano piano come il maialino sulla brace (fantastico!!);
- Cotta per l'auto:
che c'era una automatica ma non era la Corsa, ma "signora è una superiore, non va meglio?" "No che non va meglio, perchè io mi ero messa in testa di guidare la macchina come la mia, che già non ne avevo voglia, e adesso mi tocca imparare tutti i comandi ... " e quindi oggi, a prendere la mano (chi mi conosce sa quanto io sia "amica" delle auto...) con stasera uscitina in notturna per arrivare a Playa de l'Ingles, tanto per vedere come sono le direttrici in questa zona;
- Cotta per il pc:
ma questo è il meno, volevo solo caricare le foto, e la connessione dell'albergo è drammatica, si interrompe ogni momento, non tiene, insomma, magari domani provo la chiavetta Vodafone;
- Cotta di aglio:
inavvicinabile, che ho finalmente ritrovato dopo due anni il Mojo verde, fantastico, con le Papas arrugadas, e ne ho quasi fatto indigestione ... ma c'è l'aglio appunto, e sto devastando la provvista di Mentos cube (delle strane cicche che hanno qui, a forma di cubetto e senza il confetto fuori)
- "cotta" per modo di dire (!), di Saretta:
che oggi mi ha mandato una mail con i link a delicious, e io non ho quasi avuto il coraggio di dirle che non l'ho mai usato e sono andata a clikkare tutte le belle cose che mi ha trovato e tra le quali sceglierà la sua "vacanza per procura";
- Cotta di stupore:
per l'albergo più kictck che io abbia mai visto in tutta la mia vita ed è quello dove siamo a Gran Canaria. Lpingresso è la ricostruzione di una chiesa, ma non una chiesetta di campagna, piccina o pissiola come dice Sara, no, una mezza cattedrale che si vede in tutta Meloneras, e potrei giurarci, anche a Maspalomas e che stasera era illuminata di viola ....
-Insomma cotta cucinata e messa via, che ora me ne vado a nanna con la buona notte a tutti dall'isoletta ...

mercoledì 13 agosto 2008

In vacanza per procura

Oggi, tuttoilsantogiorno, ho provveduto a 1.fare il bucato; 2.lavare i delicati; 3.lavare lenzuola cosìlerimettodentro senzaaverleingiroalritorno; 4. rassettare casa (tutta la casa); 5.fare valigia; 6.darmi un aspetto umano .... che domani mattina, ore 6.15, il nostro aeroplanino si alzerà in volo a Malpensa nuova (che adesso i charter partono da lì) destinazione Gran Canaria.
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Nel mezzo di tutto questo lavorare ho: 1.aggiornato l'ipod; 2.controllato che tutte le prenotazioni sui vari siti siano ok; 3.salutato la vicina Daniela con qualche chiacchieratina sul balcone; 4.dato istruzioni alla vicina Lina per accudire i pappi e la casa; 5.sistemato il portatile da portar via (significa avergli dato una ripulita che sembrava gli avessi mangiato sopra...); twittato, letto blog, post, friendfeed e clikkato un po' in giro con tutti o quasi i miei contatti ...
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Ma, soprattutto, ho clikkato su g talk con Sara/Prezzemolo secondo che sia blog o twitter, e a lei ho proposto un'idea bacata: ora, ho il doppio dei suoi anni e probabilmente la metà della sua testa sulle spalle, però l'idea le è piaciuta e quindi la posto qua, con tutte le "istruzioni per l'uso".
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Ho proposto a Sara un "Vado in vacanza per procura" che dovrebbe funzionare più o meno così: lei sceglie un posto nell'isoletta dove vado (Gran Canaria, che a El Hierro il percorso è abbastanza obbligato, visto che ci stiamo un giorno), mi fa il programma, io lo seguo "alla lettera" (basta che non mi metta dentro cose del tipo: "vai al tal posto e partecipi al concorso di miss maglietta bagnata o giù di lì!") e io faccio il reportage e glielo dedico.
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E poi, perchè no, anche El Hierro, se a Sara viene in mente un posto strano che è sul percorso del giro "obbligato", si fa tappa, foto e si prosegue (ma te lo dico già: a vedere i lucertoloni manco morta!).
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Insomma: faccio foto, raccolgo notizie, lei poi si impegna a montare foto, mettere sottofondo di canzoncine, scritte e cosette così ...
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Ho visto che la cosa le è piaciuta, e io ne sono stra-entusiasta.
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Quindi, si da il via alle danze: non lo so, ma a me questa cosa mi piace davvero :))
Si, insomma, farò un po' l'"avatar" in mano a Sara: chissà se si può conoscere un territorio attraverso un'altra persona, chissà se avremo sintonia, chissà cosa ne verrà fuori... di una cosa sono certa: con Sara impareremo a conoscerci, a fare cose insieme ma, soprattutto a divertirci insieme, per quella misteriosa alchimia per cui, in rete, sembra che le differenze di età si azzerino ...
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E ora, chiudo la valigia e mi preparo a partire...
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A chi interessa il volo parte alle 6.00, con EuroFly e ho 20 kg di franchigia a testa (totale 40) che ho intenzione di usare completamente.
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Saretta, mi raccomando: aspetto te! :)

martedì 12 agosto 2008

A cosa mi serve avere un blog ..

E' da qualche giorno che questa domanda mi frulla per la testa.
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Credo di avere già detto in almeno una decina di post che per me l'anno finisce a luglio, prima delle vacanze e che il viaggio di agosto ha per me l'effetto che per tanti ha il Capodanno.
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Quindi mi ritrovo a fare bilanci, a rileggere i post di un anno fa per scoprire che, con le opportune mini-modifiche, potrei riscriverli pari pari quest'anno (non mi linko da me, basta andare su archivio e c'è tutto).
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Le aspettative, però, lo scorso anno erano diverse: avevo un viaggio sognato e preparato con cura nei mesi precedenti, un tour de force che mi ha regalato la magia di conoscere gente, posti, paesaggi, cultura, cibo, la soddisfazione di cavarmela da sola con l'inglese, per la prima volta nella mia vita ...
Quest'anno non so, forse il fatto di stare stanziale per quindici giorni, che mi ha portato a organizzarmi "fai da te, no Alpitour" la vacanzetta a El Hierro (e questo perchè Alpitour non ce l'ha, e se tanto mi da tanto, non vorrei rischiare di sentirmi rispondere come dall'assistente Teorema di due anni fa che mi disse: "ma cosa ci si va a fare a El Hierro che tanto non c'è niente...").... sto divagando ...
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Ma torno alla questione iniziale: a cosa mi serve avere un blog?
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Brezzolina mi ha aperto al mondo, mi ha permesso di conoscere persone, di avere nuove conoscenze che, lo spero, diventeranno amicizie col tempo (che per me la parola "amico" ha un significato speciale), ma mi ha riservato anche delusioni, persone che non hanno capito, critiche, alcune velate, alcune fatte apertamente ... molti sono passati di qui, hanno dato uno sguardo e se ne sono andati, e spesso mi è venuta voglia di chiuderlo questo angolino, di renderlo "solo mio" o, al massimo, aperto ad invito. Ma ho sempre resistito alla tentazione, anche quando è stata forte.
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Alla fine, tutto sommato, la selezione si è fatta da sè: non è un blog dai grandi numeri, il numero di chi mi segue su bloglines è fisso a 8, nei feed non ho mai raggiunto i 40 e basta clikkare su shinystat per vedere che non ho mai superato i 100 contatti giornalieri: però è così che mi piace che sia, perchè mi immagino di conoscere, quasi uno per uno, tutti quelli che passano di qui e che magari non commentano, magari mi scrivono e mi dicono che mi leggono, tanto che appena vedo che i numeri tendono a salire comincio a preoccuparmi un po'.
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Fin che siamo pochi mi posso permettere post come questo, senza capo nè coda, senza dover dimostrare nulla, o dire cose carine, o simpatiche o intelligenti, scritto solo per il gusto di sentire la musica che i tasti fanno sotto le mie dita, perchè le parole scritte con la tastiera hanno una loro musica, ed è ipnotica, tanto che non vorresti mai smettere ....
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... ed è per questo che mi serve avere un blog ;)

Mi rubi l'anima - Raf e Laura Pausini

lo so che sono ripetitiva, che la Pausini mi piace e ogni tanto la metto qua, (Raf no, ma questa canzone si), ma sta canzone non mi esce di testa oggi, è peggio della Giusy di x factor, e allora la metto qua, e provo a cacciarla in testa anche a chi passa di qui: vi rivelo un segreto, ascoltate le parole, indimenticabili ...

Punti patente

Mentre cerco (ancora) info sul rinnovo della patente (che tanto non le trovo), sono incappata sul sito dell'Aci Pavia che riporta questo numero di telefono: 848 - 782 782, dove, al costo di una telefonata urbana, un risponditore automatico dice quanti punti hai sulla patente.
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Provare per credere: in ogni caso i miei sono 24 :) (e vediamo di tenerceli stretti!)

Velas nelle sere d'estate in Second Life


Dedicate al puro svago, a girovagare, a sperimentare, a conoscere.
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Ho conosciuto Neupaul, che fa cose che per ora, per me da brava niubba di arte, sono "strane", molto da vivere, molto da capire, ma che di certo mi lasciano il segno.
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Ieri sera mi sono divertita a fotografarmi su una delle sue opere, il quadro "da vivere", anche se da avatar ... e le foto sono un po' quello che sono, ma Asian è in ferie e mi devo arrangiare da me, però, l'idea mi piace, perchè in rl non potresti mai fare una cosa così senza danneggiare tutto, e il bello di Second Life è anche questo, fai e disfi e nulla si distrugge, nulla si rovina, dopo che ci hai un po' giocato, sperimentato, tutto è ancora come l'autore lo aveva fatto, ma, intanto, è come se quella realizzazione avesse dato un po' a te e tu avessi dato qualcosa a lei ...

lunedì 11 agosto 2008

Como, i turisti e i pullman

Stasera passavo per Como, per andare a trovare amici prima di partire per le vacanze.
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Abitano in una delle zone più belle e più irraggiungibili di Como, Via Santa Marta: provate ad abitarci senza distruggere le sospensioni dell'auto, senza segnarla, senza ... va be'...
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In ogni caso, passando dalla Via Regina per il ritorno, ho visto la zona dove, di solito, parcheggiano i pullman dei turisti durante la giornata e ho pensato che sarebbe davvero bello, non dico prima dell'Expo, ma magari prima della prossima estate, se a Como si prevedesse uno spazio "decoroso" dove questi "poveri autisti" possano lasciare gli autobus e trovassero spazio per "rifocillarsi" (leggi: andare in bagno, riposare, trovare dell'acqua per lavare i vetri dei bus e cose amene di questo tipo...).
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Ho pensato alla vita che fanno queste persone, fatta di soddisfazioni ma anche di sacrifici, al fatto che guidare per tante ore, sulle autostrade comporta uno stress notevole e rischi altissimi di incidenti, e ho pensato che una città turistica come la mia dovrebbe offrire loro qualcosa di meglio, non dico una zona attrezzata, per carità, ma almeno un bagno, un servizio, perchè si sa, che loro il pullman non lo lasciano incustodito e che in centro da lì non è proprio comodo arrivare.
E' vero che ci sono dei parcheggi in zona stadio ma sono proprio pochini, forse quattro o cinque e la domenica sono sicuramente insufficienti.
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Chissà se ho solo visto un problema che non esiste, oppure se ci si può provare a fare qualcosa ...

domenica 10 agosto 2008

venerdì 8 agosto 2008

mercoledì 6 agosto 2008

Se scopri di avere la patente scaduta a una settimana dalle ferie ...

... o ti mandi a quel paese da solo, o qualcuno lo farà per te!
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Daniele ha scoperto di avere la patente scaduta due o tre giorni fa.
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Da allora nella mia vita non si parla d'altro che di patenti, certificati medici, patenti internazionali, permessini, assicurazioni, auto a noleggio con cambio automatico.
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Andiamo per ordine:
appurato che la patente era proprio scadutascaduta, ho scoperto che per circolare in Italia è sufficiente che, prima che ti becchino ai controlli, vai dall'ufficiale sanitario e ti fai rilasciare apposito certificato, e con quello sei a posto .... per l'Italia, per l'estero non è così.
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Per l'estero il permessino non vale, ci vuole l'apposito tagliandino di rinnovo che arriva a casa a seguito della richiesta del medico che compila il certificato.
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Per ricevere a casa, questo "apposito tagliandino per il rinnovo", insomma quello che si "appiccica" sulla patente, servono 40 giorni lavorativi (che diventano anche due mesi), oppure, se il medico fa la richiesta di "urgente per motivi ....." può anche arrivare in 15 giorni, ma a noi manca una settimana per le ferie, e per questo siamo messi maluccio.
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Per prima cosa ho cambiato la prenotazione dell'auto a El Hierro da normale ad automatica (che nemmeno ci penso di farmi venire il mal di schiena in vacanza, e poi, ormai, sono dieci anni che guido automatiche che nemmeno più ricordo dove sta la frizione); poi ho sentito l'agenzia viaggi perchè chiamasse alpitour per chiedere la variazione dell'auto già prenotata (e pagata) a Gran Canaria: la risposta è stata purtroppo negativa, non ci sono automatiche disponibili, quindi ho chiesto che la disdettassero e mi sono arrangiata a trovarmene una (in meno di cinque minuti con un autonoleggio visto su internet, che, come prima impressione, lavora benissimo).
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E poi via a fare la patente internazionale, perchè da fonti della motorizzazione, pare che questa sia valida all'estero ... io ho parecchi dubbi in proposito, e spero di sbagliarmi, in ogni caso, all'arrivo a Gran Canaria chiederemo all'autonoleggio di verificare che sia possibile guidare con permessino e patente internazionale e che, soprattutto poi l'assicurazione non abbia da ridire nel caso in cui succedesse qualcosa.
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Insomma, 'sta vacanza è più complicata del previsto, la prospettiva di guidare per 15 gg su strade sconosciute non mi allettava, ma l'idea di avere recuperato una automatica ugualeuguale alla mia mi ha un po' risollevato il morale ... E siamo a meno otto ...
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To be continued ...

martedì 5 agosto 2008

Sere d'estate in Second Life

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Sottotitolo: Portami a ballare (tk gky)
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Che ogni tanto mi dimentico che Second Life è anche divertimento, allo stato puro, e che andare a ballare, e chiacchierare del più e del meno, è ancora una delle cose più belle dello stare in questa dimensione ...

lunedì 4 agosto 2008

El Hierro


Manca poco alla partenza per le due settimane di vacanza: mai come quest'anno è stato complicato decidere una destinazione, poi trovare posto (alla faccia della crisi) e infine cominciare a farsi un programma.
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Inizialmente questa doveva essere la mia vacanza "regalo di laurea", all'estero (possibilmente Inghilterra), per perfezionare l'inglese ... ma poi "ubi maior", ho preferito tenere ancora un sogno nel cassetto ...
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Poi doveva essere la vacanza in Cambogia, ma con le vaccinazioni da fare ... poi quella con gli amici del borneo, quelli con cui Daniele passa la stagione invernale a sciare ... ma la casa in Corsica, almeno come la volevano, non è saltata fuori.
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Alla fine di giugno, in ritardissimo, in agenzia non rimaneva che poco: scartata Porto Santo e Madera che era la prima scelta, scartata l'ipotesi di fare due settimane in due diverse isole nelle Canarie (tutto pieno, tutto pieno!), abbiamo trovato la soluzione di due settimane a Gran Canaria, Maspalomas.
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Eppure, non me la sentivo ancora come la "mia" vacanza, mancava un tocco di magia al viaggio: certo che dopo avere visto (nell'ordine) Lanzarote, La Palma, Tenerife e La Gomera, non so perchè ma l'idea di Gran Canaria non mi elettrizzava per niente. Se poi si aggiunge che quest'anno la mia preparazione fisica è meno di zero, che i miei muscoli hanno la consistenza del budino e che "bofo" a fare le scale, anche le belle passeggiate nei barranchi restano precluse (che i barranchi di Tenerife, Masca su tutti, li ho ancora nel cuore).
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Ma oggi ho trovato il motivo che mi ha messo il sorriso: si chiama El Hierro, un'isoletta piccina piccina, lontana da Gran Canaria ma alle Canarie: volo andata il 20 e il 21 ritorno, toccata e fuga.
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Le agenzie non hanno nulla di questo circuito, ho prenotato tutto via internet, il volo con BinterCanarias, l'albergo Parador de El Hierro e il coche... si il coche che ha regalato la prima sorpresa si questa vacanza (che solo per averla fatta saltar fuori, già 'sta isoletta la adoro): si perchè per prenotare l'auto, che è il vero problema dell'isoletta, che aereo e albergo si trovano facilmente, dicevo per l'auto servono i dati della patente.
Ora, siccome io sono un bravissimo navigatore, è ovvio che sia Daniele a guidare, e quindi chiedo i dati della patente a lui, che è nell'ufficio più lontano dal mio ... e me lo vedo arrivare ... "be' lo sai che è scaduta ..."..
E meno male che è saltato fuori qua ... così domani di corsa alla Asl per la visita e poi a capire se il permessino vale anche per l'estero, se no mi toccherà guidare 15 giorni (perchè l'auto c'è anche a Gran Canaria) e la prospettiva non mi alletta per niente.
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Comunque, stasera ho passato il tempo a leggere guide Lonely Travel, a cercare siti e info su El Hierro, a cercare foto e filmati e a cominciare a immaginare l'odore dell'aria di quel posto sperduto nell'oceano.
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E' il regalo di mia mamma per il mio compleanno, e ho deciso che volevo qualcosa da ricordare: avevo bisogno di un posto "mio" come Sao Jorge lo scorso anno nelle Azzorre (che mi ha regalato Velas), un posto di silenzio, dove poter camminare in silenzio, dove guardare il mare la mattina presto dalla finestra senza nulla di mezzo, dove la mattina poter scendere in spiaggia e trovare solo il vento, il mare ed io.