mercoledì 31 dicembre 2008

Lucania, verso i laghetti del Vulture

Sapevo di fare questa vacanzetta in inverno, sapevo di pagare pegno con un po' di freddo, con il piumino su e giù, con le giornate più corte.
.
La giornata di oggi ha ricambiato il mio "coraggio" con quello che poteva di più bello aveva da offrire oggi, un cielo pieno di azzurro e di sole.
.
Ho visto paesini, Pietrapertosa e Castelmezzano, abbarbicati sul cocuzzolo di una montagna, posti dai quali ci si può lanciare nel "volo dell'angelo" attaccati ad una fune e volare, volare davvero da un paesino all'altro, e vederli mi ha dato quella bellissima sensazione di vuoto che molti amanti della montagna sanno riconoscere ed amare.
.
I laghetti del Vulture (o laghetti di Monticchio) erano uno degli obiettivi primari di questa vacanza: da oltre un anno avevo visto una foto dell'Apt Basilicata nella land della vecchia Lucania Lab in Second Life, e me ne ero innamorata. Certo: vederli in altre stagioni avrebbe offerto altri colori, altri profumi, altri suoni.
E poi c'era l'incognita meteo e situazione strade, non sarebbe stata una tragedia rinunciare, ma, lo ammetto, mi sarebbe davvero spiaciuto.
.
Ma i laghetti mi hanno ripagato: cielo azzurro, aria frizzantina ma non fredda, e, soprattutto, il deserto dalle persone, il silenzio ovattato nel quale si sentivano solo i cigni e le papere che scivolavano sull'acqua. E i miei passi, nella passeggiata che circonda il lago piccolo e passa sotto la mole imponente dell'Abbazia benedettina di San Michele.
.
Il ritorno, via Melfi, dove non è difficile (almeno qua) arrivare al castello, attraverso la campagna della Basilicata, fatta di coltivazioni a perdita d'occhio e inframmezzata da greggi che compaiono qua e là.
.
E stasera cenone di Capodanno ... vado a prepararmi!!

Blog Pizza di Matera

Arrivare a Matera ed accumulare ritardi "drammatici" nei miei post è stato praticamente la stessa cosa.
.
Questa città mi assorbe, le cose che vorrei vedere sono tantissime (lo so che non si può vedere tutto, mi riferisco a quelle che avevo messo in programma, forse con un tantinello di ottimismo).
.
Ma oggi pomeriggio, in relax da chilometraggio visto che poi si va al Cenone, mi piace ripensare a ieri sera, ai blogger materani che ho conosciuto e a quelli che ho reincontrato.
.
Bella serata, organizzata da Clarita (che deve avere scoperto il segreto della ricarica con le pile atomiche, ma non lo svela).
.
Il locale "La Talpa" era nei sassi, a soli 20 metri dal nostro albergo, cosa che abbiamo gradito enormemente soprattutto al rientro.
.
Locale pizzeria ma non potevano mancare i famosi "antipastini", tanto che poi quando si arriva alla pizza non ce n'è più.
.
Ho rivisto Giovanni e Sonia (che, è vero, ormai ci vediamo più a Matera che in Lombardia), e ancora blogger conosciuti a maggio, al Materacamp e blogger mai visti prima: con la mia amica Niki a tutti ho dedicato una foto (a qualcuno almeno 50 per averne una decorosa :P ), a nessuno dedico un link, un po' perchè altrimenti qualcuno direbbe che le blogpizze sono organizzate per scambiare link, e un po' perchè, lo ammetto, non li ricorderei tutti.
.
Ma a tutti quelli che c'erano e che mi leggono dico un grosso grazie, per la bella accoglienza che avete fatto a due "foresti", a come ci avete fatto sentire "a casa".

Cartoline dalla Lucania

.
Immelmamenti, ovvero quando la terra di Basilicata, scende, bagnata sulla strada e capita di finirci dentro con l'auto rischiando di farsi davvero del male, perchè non esiste più tenuta di strada e il mezzo se ne va dove vuole (tratto di strada verso Tursi, dove un camion della nettezza urbana era finito nel fossetto lasciando evidenti segni di impossibilità di governare il mezzo, e dove lo stavano "tirando fuori").
.
Paesini fantasma, in pratica si potrebbero definire mucchietti di sassi, in effetti sono paesaggi da sogno da dove ti aspetti che escano elfi, gnomi, personaggi da fiaba, oppure che tutto crolli da un momento all'altro come in un film dell'orrore (Craco).
.
Paesi abbarbicati sul costone di una collina, con le case che ti guardano, tutte, nessuna indistintamente, mentre cerchi una strada per risalire la collina e trovare il quartiere arabo (Tursi).
.
Colline dolci, di sabbia ricoperta di verde, dove la pioggia lascia il proprio segno con profonde ferite, dove le coltivazioni sembrano ricami su un canovaccio di una bimba che sta imparando l'arte del cucito (ai lati della strada da Matera a Pisticci).
.
Paesaggi aspri, duri, senza equilibrio nè logica, dove la montagna vince la battaglia sulla collina, dove il sole non passa più dopo le quattro del pomeriggio, in inverno, e da dove ti aspetti di veder sbucare animali protetti da un momento all'altro (Montagne dell'Appennino Lucano).
.
Mare, cristallino, blu, trasparente, in un paese che sembra una vecchia signora che un tempo fu ricca e che conserva molti dei suoi gioielli preziosi posseduti in gioventù e che si affida a una enorme statua del Redentore che vigila giorno e notte sulla sua vita pacifica (Maratea).
.
Spazi, strade e paesaggi sconfinati e deserti e paesini dove la vita si accavalla, dove una vigilessa trova anche il tempo, oltre che a dirigere il traffico, a dare informazioni a due turisti con un sorriso (Pisticci, nella foto, dove la vigilessa ci ha anche dato preziosissime indicazioni su cosa c'era da vedere e dove).
.
Segnaletica, inesistente o quasi, di sicuro insufficiente anche per turisti abituati a girare il mondo (ovunque).
.
Lucania come una Cenerentola che ha dormito per troppo tempo in attesa di un principe che si è addormentato anche lui, e che ora, dignitosamente, cerca di riprendersi dal ritardo.
.
Terra di Lucania che è madre con i visitatori, e li accoglie con un abbraccio avvolgente di colori, sapori, silenzi, rumori, e voci e dialetti.
.
Infiniti spazi e notti di stelle.
.

martedì 30 dicembre 2008

Arrivano i Mostri, e siamo a Matera

E, dopo 1530 km giù e poi su per l'Italia, l'arrivo a Matera..
.
Lo premetto: i mostri non siamo noi. Ma andiamo in ordine.
.
Ieri sera, piuttosto stanchini, siamo arrivati a Matera. E ci siamo persi. Nel senso che il nostro albergo era nei sassi, io mi ero dimenticata di stampare la piantina di avvicinamento e il navigatore (accidenti a lui) ci abbandonava a Piazza Vittorio Veneto, indicando poi il percorso pedonale. Certo, il navigatore non si può convincere e dirgli "guarda che noi possiamo entrare, siamo ospiti di albergo", e quindi... Quindi, prima una telefonata all'albergo, che molto carinamente ci ha mandato un collaboratore del garage convenzionato per recuperarci e condurci fino al garage, poi Clarita che, visto che ci eravamo ripersi a piedi è "scesa giù", come dice lei, e ci ha indicato la via.
.
Già, Clarita, la "mia sorellina Clarita" che ho rivisto dopo otto mesi e l'ho trovata benissimo, ed è stata un'emozione forte, anche se pensavo di essere preparata.
.
Sono arrivata a casa, ops, a Matera, ma forse è la stessa cosa, per come Clara mi fa sentire quando arrivo.
.
E per farci sentire praticamente "materani doc", Clarita ci ha organizzato la serata per la prima di "Arrivano i Mostri", un film con la regia di Vito Cea, costituito di 15 episodi, che trae spunto dal film di Dino Risi.
.
Il film, mi spiegava Clara, è stato interamente girato a Matera e dintorni, con attori materani ed è ormai un must delle feste di Natale.
.
Il cinema dove viene proiettato (ancora per circa una settimana), contiene circa 1000 posti, e ieri sera era occupato da cittadini di Matera (a parte, credo, noi due), che venivano a vedere la loro città, i loro attori, tutti attenti, non come un evento noioso e obbligatorio, ma un qualcosa a cui si vuole essere partecipi.
.
La sensazione era di stare in una famiglia allargata, con sindaco, senatrice e autorità che salutavano all'inizio, con le presentazioni e gli auguri di buon auspicio.
.
Per me, che arrivo da una città come Como, è stata un'esperienza particolare.
.
Ragionavo tra me e me che nella mia città mai nemmeno è stata pensata una cosa così, che quando "Vivere" ha chiuso, non solo non si è fatto nulla, ma quasi nemmeno il grazie per avere reso famosa la nostra città in Italia.
E un po' li ho "invidiati" i materani ieri sera, di quella invidia buona però, quella che vorrebbe che una cosa bella realizzata da altri fosse ripetuta a casa propria, ma che sa che difficilmente se ne potrà persino arrivare a parlare.
.
Il film? Da vedere! E magari anche da rivedere.
.
I dettagli tecnici? E' tutto sul blog di Clarita, che in queste cose è di una precisione tutta sua.
.
La mia sensazione?
.
Ho riso tanto e tanto sto ancora pensando ad alcuni degli episodi perchè, tra una risata dolce e una risata amara, i personaggi del film rappresentano, o potrebbero rappresentare persone conosciute da tutti noi, i "mostri" dei nostri tempi, i "mostri della nostra "normalità".

Salento


E' di una bellezza così imbarazzante questa terra, il Salento, che solo il cuore può descriverla.
.
Anche se a fatica.
.
E' stata una giornata di primavera, in un inverno rigido, un momento in cui il sole, il mare e il Salento mi hanno fatto scoprire, in poco tempo, in un attimo oserei dire, una terra in cui davvero la natura riconcilia il corpo e lo spirito, in cui la fatica di viaggiare, di fare tanti chilometri per vedere posti non si sente, nemmeno quando si arriva alla meta e si pensa di crollare, in cui le immagini, i luoghi, i colori, seguono la mente come un sogno che si appiccica e da cui non ci si vorrebbe mai svegliare, al punto che si potrebbe fingere di sognare pur di continuare ad avere gli occhi pieni di questa terra.
.
Questo, per me, è stato oggi attraversare il Salento.
.
Da Lecce, prima tappa a Galatina, per visitare la Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, dove un meraviglioso catechismo in immagini è dipinto in ogni punto della chiesa, dalla volta, alle pareti, alle colonne, fino a terra. Chiesa un po' difficile da trovare, girando in auto e avendo poco tempo da dedicare (se è vero che ne abbiamo fotografate due prima di arrivare a quella giusta), ma che poi appaga con la sua bellezza.
.
E poi via, per chilometri e chilometri di uliveti fino a Otranto, una piccola città di mare, con il suo porticciolo e i suoi stupendi dintorni. La costiera adriatica mi ha spesso tolto il fiato: mai mi sarei aspettata di trovare paesaggi mozzafiato, al punto di fermare l'auto ogni treperdue per fare foto e foto e bearsi nella vista del mare, e sentire il silenzio dello spazio vuoto intorno e vedere la natura che è ancora padrona.
.
Santa Maria di Leuca non esiste sul tomtom, l'ho scoperto, non è una località. Esiste Leuca qualcosa, ma non il punto più a sud del "tacco"... mah, o forse non l'ho trovato io. In ogni caso, non è che ci fosse molto da cercare, bastava andare a sud e fermarsi nel punto esatto dove il mar Adriatico diventa lo Ionio: un faro e una stupenda basilica segnano il posto.Tappa e foto d'obbligo.
.
E qua finisce anche la nostra discesa dell'Italia, il punto più a sud del mio paese in cui sia mai arrivata. E si comincia a risalire.
.
La costa ionica è diversa, alcuni tratti sono sabbiosi, a Marina di Pescoluse la passeggiata sulla spiaggia, lunga, forse non ricorda le Maldive, come la soprannominano i locali, ma non perchè sia meno bella, anzi, solo perchè è di una bellezza sua, che, secondo me, non ha nulla da invidiare ad altri posti del mondo (io non amo i paragoni con altri posti, secondo me ogni posto ha la sua bellezza e la sua magia, ma questa è una mia opinione).
.
Tappa per pranzo (agli orari perfettamente adattati del posto dove ora siamo, e quindi alle due!), a Gallipoli: bello il centro storico, fantastico il ristorantino dove ci siamo fermati per il pranzo. Anche qua molti locali chiusi a mezzogiorno, poca fame (così credevamo) e si era quasi orientati a mangiare qualcosa di veloce ... e invece: Trattoria La Puritate, Città Vecchia, Gallipolli, dove uno solo degli antipastini, ormai l'abbiamo imparato, sarebbe stato sufficiente per sfamare tutti e due.
Pesce crudo, cotto, secondo di gamberoni al sale, e di tonno al sesamo. Risultato: da oggi, temo, non riusciremo più a mangiare il tonno crudo con soddisfazione, perchè quello assaggiato a Gallipoli era divino, di una consistenza tenerissima e di un sapore che mai, nel mondo, ci era capitato di provare. Un pranzetto da ricordare, come tanti altri in questi giorni.
.
E poi, via, che la strada era ancora lunga per arrivare a destinazione, a Matera.
.
Piccola sosta a Porto Cesareo, di cui probabilmente la parte più bella è sott'acqua, e di nuovo superstrada.
.
Il passaggio a Taranto è stato traumatico: so che esiste la zona industriale, so cosa è stato fatto e so la necessità di dare lavoro a queste zone e tutto... ma, dopo una giornata piena di "Salento", piombare a Taranto è stato scioccante. E non mi dilungo oltre, perchè bisogna provarla, questa senzazione per capirla.
.
Arrivo a Matera in serata... ma questo fa parte della prossima puntata :)

lunedì 29 dicembre 2008

Cena a "La Remesa" a Cavallino (Lecce)

Ora, non è che voglio cominciare a fare il blog su quello che ho mangiato a cena, o dove l'ho mangiato e quanto ho speso: no! per quello c'è già il mangione.
.
Però le sensazioni, certi ricordi non me li voglio perdere, quindi, magari, qua e là, un mini post culinario vorrei proprio cominciare a farlo: e parto da qua, da Lecce.
.
Dopo la scoperta che la domenica sera la maggior parte dei locali tipici dove avevamo pensato di cenare era chiusa, ci siamo rivolti a Ramona alla reception dell'Hotel Eos (già detto di segnarvelo), che, dopo aver sondato di che genere di ristorantino eravamo in cerca, e appurato che si cercava una cosa tipo "trattoria di una volta", ci ha consigliato e prenotato alla "Remesa" di Cavallino: molto carinamente ci ha anche stampato la mappa di google per arrivarci, e meno male, che senza Tomtom e quella, Cavallino ci sarebbe sembrata esattamente quello che è, un labirinto di strade da percorrere al buio.
.
La Remesa è una trattoria tipica, dove si mangiano le "cose di qui": antipastini di verdure, cipolle cotte e glassate, salame iper piccante (per me almeno), crostini con formaggio fresco tipo ricotta (ma era troppo buono per essere ricotta, o vuoi dire che qua la ricotta è così buona?), peperonata, cavolo verza in insalata, trippa, polpettine di salsiccia rotonde e polpettine di patate a forma di bastoncino, carciofi gratinati,.
.
Ovviamente più di quanto io mangi in due giorni a casa mia.
.
Il primo era improponibile, con lo stomaco già sazio, ma il secondo ci poteva stare e quindi una specie di bollito fatto di carne e peperoni, e una cosa dall'ulteriore nome impronunciabile che si è rivelata essere involtini di frattaglie, avvolti in pancetta e passati al forno... stra buonissimi! Il tutto annegato in ottimo vinello di Puglia, chiesto sfuso, che andava giù meglio che l'acqua.
.
Spumone della casa (tipo semifreddo al torroncino), annegato nel San Marzano (ma solo per Daniele).
.
Spesa: 34 Euro (in due, e va precisato, che da noi con questa cifra per una cenetta così non bastava per uno).
.
Raramente nelle nostre vacanze ci capita di conoscere posti di cui ci resta un ricordo indelebile: "La Remesa" è un posto dove ci è sembrato di respirare l'aria di qua, dove il cameriere, per farci sentire più immersi, non ha esitato a elencare i cibi in stretto dialetto pugliese (o almeno a me sembrava tale) e evitare accuratamente di tradurli per lasciarci il gusto sorpresa (si, insomma, mettiamola così!), dove siamo stati bene.
.
Update del 17/12/2009: il ristorante La Remesa mi ha comunicato che il nuovo sito si trova qui

domenica 28 dicembre 2008

"350 km" e siamo a Lecce ...


Questa era la tesi che, ieri, Raffaella mi stava aiutando a sostenere con Daniele, che, fidandosi ciecamente delle mie abilità di progettazione di itinerari, manco si era posto il problema se davvero fossero "solo" 350 i kilometri da Giulianova e Lecce.
.
Poi il moroso di Raffa ha dato una prima incrinata, recuperata prontamente, fino al cugino di Raffa che, in una sorta di inaspettato contatto telepatico, non si capisce come nè perchè, ad un certo punto si è messo a snocciolare distanze, tempi e persino il numero delle curve destre e sinistre sulla strada da Giulianova a Lecce ... e va beh, insomma, alla fine è saltata fuori la verità, e cioè che i km erano 550, con l'ultimo pezzo di superstrada ... ma col fatto che si guida metà per uno, sono sembrati meno, e la mia tesi è rimasta saldamente in piedi.
.
Tutto questo per dire che siamo arrivati a Lecce, nemmemo troppo stanchi, dopo oltre 1000 km di viaggio percorsi in due giorni, lasciandoci alle spalle le brutte condizioni atmosferiche del centro nord Italia, e viaggiando sempre in tranquillità.
.
Ti accorgi che sei in Puglia perchè cambiano i colori, o meglio, cambia il colore verde: da brillante, in Abruzzo e in Molise, diventa il verde degli ulivi: ce ne sono a perdita d'occhio, mai visti tanti ulivi tutti insieme in vita mia, e si che di paesi nel Mediterraneo ne ho visti anche parecchi.
.
La Puglia è lunga, accidenti, ma ci avevano ben preparato durante la cena di ieri sera: "quando sei a Bari, ti sembra di essere arrivato, e invece ne hai ancora altrettanto da fare", quindi, con questa premessa e debitamente avvisati da un punto di vista psicologico, siamo arrivati a Lecce senza troppo stress.
.
Lecce è meravigliosa, lo è davvero, non come si usa dire di un posto mai visto prima: è come aprire una scatola di cioccolatini anonimi e mentre li scarti scopri che sono proprio del gusto che piace a te.
.
Fa freddo, ma non troppo, le giornate sono corte, ma il tempo è sufficiente per vedere e apprezzare il barocco leccese e scatenare la Niki nel solito esercizio quotidiano di foto.
.
Con la fida Lonely Planet, uscita nuova nuova nel 2008, e la piantina gigantesca fornita dal nostro albergo (Eos, segnatevelo, un posto caaariiinooooo, sembra arredato feng shui), abbiamo girato la città senza fatica.
.
La luce strana di oggi pomeriggio sembrava fatta apposta per mettere in risalto le forme del barocco, il tufo lavorato e scolpito.
.
Vedere la facciata della Chiesa di Santa Croce è come leggere un libro, di un numero di pagine che varia in base al tempo che si mette a disposizione per stare lì con il naso all'insù.
.
Le stradine, strette, danno un senso di sicurezza, le luminarie di Natale sono fantastiche, sembrano piccoli candelotti di ghiaccio che si sciolgono.
.
Al Teatro Romano è stato allestito il presepe, con le statue quasi a grandezza naturale. La grotta è al centro, con la Madonna, San Giuseppe, il Gesù Bambino, il bue, l'asinello e tre o quattro gatti, questi veri, che si scaldavano nella paglia.
.
I negozi, è domenica, erano chiusi: peccato, avrei sicuramente usato la flexy almeno in un paio di negozi (ho visto un paio di guanti che mi hanno rubato il cuore ...).
.
E ora ultima tappa della giornata, si va a cena: la domenica sera chiudono molti locali in città, la signorina dell'albergo ci ha consigliato un posto appena fuori Lecce "La Remesa" perchè vorremmo provare qualcosa di tipico del posto.
.
E domani giro del Salento e arrivo dalla mia Clarita a Matera, che sto già facendo il conto alla rovescia per la voglia che ho di rivederla :)

sabato 27 dicembre 2008

Il mio mare d'inverno


Second Life è, per noi, come il telefono ... (chiacchiere a cena a Giulianova)



Prima tappa della vacanzetta di Capodanno 2009: destinazione Giulianova, Abruzzo - km 550 circa.
.
Partenza prestissimo, freddo cane a casa (- OTTO gradi!!), ma c'era il sole. A Bologna la temperatura è tornata sopra lo zero ma in compenso sono cominciate le nuvole.
.
Giulianova mi ricordava oggi, insistentemente, la canzone di Enrico Ruggeri "Il mare d'inverno", per quanto era bella, solitaria, quasi deserta, con i bar dove si entra a scaldarsi, in uno strano stravolgimento mentale di un mare dove si congela.
.
Siamo stati in spiaggia, perchè Niki reclamava la sua dose di foto, e c'erano i gabbiani, e le conchiglie, e il mare mosso, e un freddo che stringeva la testa in una morsa, che nemmeno a Livigno mi ricordo di aver mai patito il freddo sulla testa come oggi.
.
E poi Raffa, Raffaella Aeon di Second Life, una amica con cui ci eravamo incontrare di corsa ad aprile e che aveva fatto parte del gruppo che aveva aiutato a costruire la bellissima avventura della land di mondine, ma soprattutto un'amica che, in Second Life, non mi ha mai dato buca una volta, che mi ha sempre aiutato, con cui mi piace chiacchierare.
.
Raffa abita da queste parti, ed è stato naturale per me, pensare alla sosta di avvicinamento a Matera, prenotare qua un pernottamento per stare un po' insieme.
.
Mi sono sentita con lei come con una vecchia amica: mentre gli "uomini" familiarizzavano", abbiamo visitato il centro di San Benedetto del Tronto, una cittadina che me la aspettavo più piccola, con negozietti davvero carini, luminarie, faro illuminato e gente al passeggio, tanta gente giovane, chissà perchè ma mi immaginavo di trovare solo vecchietti.
.
E poi Evige, Edy, sorella di Raffa in SL e in rl, che non avevo mai visto, che ci ha raggiunto a cena, e, lei si, me la aspettavo diversa, chissà perchè ;)
.
A cena, immancabile, è nato il discorso Second Life, tra facce leggermente scettiche e domande sul perchè e sul per come.
.
Alla fine non so se i nostri boys si siano convinti, vedendoci insieme, di quello che abbiamo costruito in questo anno "passato insieme", perchè noi, noi tre, usiamo Second Life come avremmo usato il telefono cento anni fa, per tenerci in contatto ... ma appena possiamo, se l'occasione si presenta, ci si incontra per abbracciarsi davvero :)
.
E' davvero un ottimo inizio di vacanza, questo in un bellissimo mare d'inverno...

Pianura (appunti di viaggio)

Terra d'inverno,
cranio rasato di donna.

Dita di cielo,
scendono e la accarezzano,
freddo che sfiora il gelo.

Ombre di rami su zolle
fumanti di letame,
respiro della terra.


Sent from my BlackBerry® wireless device

venerdì 26 dicembre 2008

Pronti, partenza, viaaaaaa

Se la neve ce la darà buona, se il traffico non ci farà impazzire, se il ghiaccio non bloccherà le strade, se questo maledetto raffreddore se ne andrà senza rimpianti, se riusciremo a fare le valigie, se riusciremo a dare a casa una parvenza di decenza, se riusciremo a chiudere la valigia di Daniele (che di cose ne porta più lui che io), se, se e se .... sarà vacanza.
.
Vacanza Vera, con tutte le V maiuscole, quella che si fa chudendosi dietro la porta di casa, e andando in giro per il mondo, nel nostro caso in giro per l'Italia..
.
Del 2008 ricorderò i viaggi: ho perso il conto delle volte che sono andata avanti e indietro da Roma, sono stata a Torino due volte, Pesaro, Urbino, Firenze, Montecatini, e a Gran Canaria e a El Hierro. Tutti posti bellissimi, ma il posto che mi è rimasto nel cuore è Matera.
.
A Matera sono andata sola, che Daniele aveva una delle sue gran fondo di mountain bike in Toscana, ed è stato forse il mio primo viaggio sola da quando siamo sposati.
.
Ho visto una terra stupenda, la Basilicata, ho conosciuto l'affetto caloroso delle persone che la abitano, ho visto posti che è difficile raccontare, ho dormito nei sassi, mi sono svegliata al canto degli uccelli che popolano i sassi di Matera la sera e la mattina. Ed è stata la prima volta che non ho condiviso questa meraviglia con Daniele.
.
Bisognava rimediare: è da un po' che ho voglia di rivedere la mia sorellina di Matera, Clarita: dovevo andare a trovarla a Bruxelles, ma poi non ce l'ho fatta. Nel frattempo si è abilitata, è diventata una "collega", e ancora non abbiamo festeggiato a dovere.
.
Unire le due cose è stato sin troppo semplice: un viaggetto a Matera per Capodanno.
.
Ma, invece di prendere l'aereo, noleggiare l'auto etc etc, si è pensato di partire da casa con la mia Corsetta (che, visto che è automatica, la guido anch'io), e fare tappe nell'Italia per non fare la "tirata unica", anche se pare non sia una cosa così sconvolgente andare in giornata.
.
Ed è così che domani si parte, mattina presto, con questo programma di massima:
.
- 27 dicembre: Giulianova dove incontrerò la mia amica secondlifiana Raffaella (milanista, purtroppo, come Daniele);
- 28 dicembre: Lecce, perchè ne ho sentito parlare così tanto che non mi è possibile non andare a curiosare un po';
- 29 dicembre: giretto nel Salento e risalita a Matera e abbraccione con Clarita mentre i boys fanno conoscenza;
- 30/31 dicembre: Basilicata, Lucania, nord e sud, con gli itinerari che Clarita ha già preparato per me, sperando di incontrare i tanti amicinonsolo2.0 che vivono in quella bellissima terra;
- Capodanno a Matera (sono già a dieta, visto che Cla ha promesso di farmi mettere 5 kg in un giorno, e io so quanto sia determinata);
- 2 gennaio: partenza per Firenze, dove DEVO vedere assolutamente il museo con esposta la mia Moleskine e la tenda con la mia chat, e incontrare, con calma stavolta, Elvira (Night) e raccontarci tutto quello che non ci siamo riuscite a dire la scorsa volta;
- 3 gennaio: ancora Firenze in mattinata, rientro via Marina di Carrara per salutino al parentado.
.
Una bella settimana, tosta, piena di luoghi, immagini, sapori, profumi, ma soprattutto di tanta, tanta amicizia.
.
Ci sono tutte le premesse per una buona fine e miglior principio... il resto, per chi lo desidera, nei prossimi giorni sul questo blog, che, as usual, si trasforma nel mio diario di viaggio.

giovedì 25 dicembre 2008

Presepe al lavatoio di Senna


Ci sono luoghi dove, fino a qualche decennio fa, si svolgeva una parte importante della vita delle donne; luoghi dove si trovavano a lavare i panni, nell'acqua corrente, fredda, troppo fredda d'inverno.
.
A Como e dintorni ce ne sono parecchi, la Città Possibile ha aperto un blog specifico perchè non ne vada persa la memoria.
.
Per me i lavatoi esistono nei racconti della mia nonnetta (celebre la sua battuta: "tutte le invenzioni erano belle e importanti, ma io, a quello che ha inventato la lavatrice avrei fatto un monumento!"), ed esistono nei miei ricordi delle vacanze in montagna quando, piccolina, si andava in un paesino sperduto nei monti che manco Heidi si trovava e, in assenza della lavatrice, si andava al lavatoio a lavare con mamma e le vicine. E accidenti se lo ricordo il freddo nelle mani, che sale nelle braccia e la fatica dei panni pieni di acqua (che io lavavo fazzoletti...) e le mani che diventano rosse rosse.
.
Eppure i lavatoi erano luoghi di incontro, di scambio di parole, di donne che chiacchierano, di condivisione di momenti di gioia e di sofferenza.
.
Ed ora?
.
Sembra quasi che chiudere i lavatoi dietro a una grata, aspettare che vadano in pezzi per l'usura del tempo, rappresenti la soluzione per dimenticare la miseria di quegli anni, poveri di soldi ma ricchi di umanità, di rapporti umani, che sia l'unico modo di cancellare la fatica, la povertà vissuta.
.
Ieri ero a Senna Comasco, in farmacia a fare incetta di medicinali per 'sto accidenti di raffreddamento che mi è piombato addosso da qualche giorno: uscendo mi sono trovata di fronte il lavatoio di Senna Comasco, un luogo non più utilizzato ma restaurato, tenuto bene, e che a Natale ospita un grandissimo presepe: e non ho potuto resistere a fermarmi, con la scusa di fare qualche foto,per provare ad ascoltare gli echi di quelle voci lontane, di donne, di bambine, di fatica e di risate ...
.
Il presepe al lavatoio è un'idea grandiosa, per avvicinare le persone alla storia, la nostra storia, quella delle nostre mamme, delle nonne, di donne che hanno segnato la nostra via, prima della nostra vita.
.
Costruire un presepe pubblico, a Natale, è un'esperienza che andrebbe fatta, almeno una volta nella vita. Ci si trova, si pensa, si studia, si prepara, si organizza e alla fine si aspetta che qualcuno venga a vedere il risultato di tanta fatica.
.
Il lavatoio è proprio sulla strada, e vicino vicino c'è il parcheggio del Municipio, ampio e sempre con posti vuoti: se passate di lì, fate una sostina.

Regali di Natale

Vi presento Niky, la mia nuova amica, il mio regalo di Natale
... e chissà se avessi fatto la brava :P

mercoledì 24 dicembre 2008

Regali di Natale dell'ultimo minuto




Bambini nel mondo, bambini meno fortunati di tanti bimbi che vivono intorno a noi.
.
Save the children ha avuto un'idea fantastica: basta ascoltare il video e ... riflettere per un secondo.

Io qualche regalino l'ho già mandato dalla lista dei desideri, ma se qualcuno passasse da queste parti, e non sapesse proprio cosa fare per domani (che ormai Natale è alle porte), questa è un'ottima idea.



Vigilia di Natale


Direttamente dall'esterno della finestra del mio soggiorno.

martedì 23 dicembre 2008

Nebbia

Di ritorno da Milano, c'e' nebbia.
Siamo partiti alle 4 da Como, e c'era il sole.

Ma a Milano c'e' nebbia.
Ascolto Daniele che parla mentre guida, che mi dice che lui no, non potrebbe proprio vivere a Milano e dintorni, abituato com'e' che in pausa pranzo prende la bici e va a Brienno e ritorno.

Io invece la amo anche un po', la nebbia.

Mi piace guardare e non vedere cosa c'e "oltre", immaginare la campagna a riposo, i campi rizollati, sentire l'odore della nebbia, che e' un respirare senza prender fiato.

E amo il silenzio della nebbia, i suoni ovattati, che non e' come quando nevica, ma e' comunque un suono mozzato a meta'.

Amo la nebbia perche' mi coccola nei miei pensieri, perche' mi obbliga a rallentare e a guardarmi dentro...
Sent from my BlackBerry® wireless device

Auguri di Natale

Ho ricevuto questi auguri cantati, e li giro a tutti quelli che passano di qui :)

giovedì 18 dicembre 2008

ll Natale di ComoBlog

Lunedì 22 dicembre, ore 20.00, ci scambieremo gli auguri di Natale tra blogger comaschi.
.
Le iscrizioni nel wiki, grazie a Francesco, ora c'è anche l'evento su facebook (ma le iscrizioni, rigorosamente, su wiki, se no non ci capisco nulla!).

domenica 14 dicembre 2008

Clouds

.

Nuvole che mi guardano

incuriosite, feroci, ansiose

di restare, a turbare.

E' tempo di riorganizzare

il cielo sopra di me.
.
.
(foto di ajnachackra)
.

venerdì 12 dicembre 2008

Una natura da salvare -- mostre in SL


Second Life per la natura da salvare in real life.
.
E' strano l'accostamento: Second Life è una sorta di coscienza, non esiste, non si tocca, sono i nostri pensieri, i nostri sogni visualizzati.
.
E da Second Life parte questa bella iniziativa dei dipendenti di Sistemi Informativi (società del gruppo IBM Italia) che porta la natura della nostra real life dentro questo mondo metaforico, per farcela vedere, per quanto è bella, per farci ricordare quanto è delicata e preziosa, e farci desiderare di preservarla.
.
E non è la sola cosa straordinaria di questo evento: la collaborazione di tre land. La mostra si sviluppa su una superficie immensa, considerati i parametri di Second Life: Experience Italia, Roma centro e IBM Italia.
.
E' bello vedere che i grandi temi uniscono, che quando è un supremo interesse a chiamare, la risposta è forte e potente, come solo la natura sa esserlo.
.
Una mostra che colpisce, da prendersi un po' di tempo e da vedere.
.
Un po' di info? C'è il gruppo su facebook, si trova tutto qui.
.
Nella fotina siamo io e il mio caro amico Giuseppe Zapatero aka Giuseppe Ferrigno , organizzatore della mostra con Mauro Romani.

giovedì 11 dicembre 2008

La vecchia Lucania Lab ha chiuso

La vecchia Lucania Lab ha chiuso.
.
O meglio, è sparito tutto. Ieri ho fatto un sopralluogo alla unAcademy, dove stasera c'è la presentazione del libro di Night, e ho visto un grande prato verde.
.
Cercavo le foto dei laghi del Vulture, che erano esposte nel fabbricato dietro la pista da ballo, e le notecard dell'Apt Basilicata, perchè pare che si stia organizzando il capodanno da quelle parti.
Ma non c'era più nulla (tecnicamente quando si "chiude" in SL tutti gli oggetti vengono tolti e lo spazio lasciato libero).
.
Questa è la cosa che non sopporto di Second Life: in rl le cose non spariscono e basta, restano sempre dei segni; un negozio di elettrodomestici lascia il posto a uno di vestiti, ma riconosci le mura. Un terremoto può buttar giù un intero paese, ma restano le macerie, con i ricordi.
.
In Second Life restano solo le fotografie e i ricordi nella mente.
.
D'altra parte, mai dimenticare che Second Life non esiste ...

martedì 9 dicembre 2008

Neve

Ci sono dei giorni che torno bambina e prego come una disperata che scenda una nevicata di almeno due metri, quanto basta per non potersi più muovere, tutto bloccatissimo ... solo fino a giovedì sera.
.
Poi può anche tornare l'estate.
.
Update: delle due l'una: ho pregato troppo poco, oppure le mie preghiere non valgono una cicca ...

lunedì 8 dicembre 2008

Bocca della verità

.
Certe sere portano con sè il momento della verità
quando la voce della coscienza
ci obbliga ad essere onesti con noi stessi
senza via di scampo.
.
.
(foto di Pancrat)
.

domenica 7 dicembre 2008

Quando i giorni hanno i colori

Quando le giornate sono azzurre,
quando la dispensa è piena di cioccolato,
quando stai bene con gli amici, con te stessa,
quando il mondo è pieno di colore ...

A Como, quando piove ...

Non c'entra nulla con oggi, una bellissima giornata di pieno sole dopo una giornata di piena nebbia, di quei nebbioni che ormai non si vedono più tanto spesso, forse a causa della cementificazione.
.
Ma bisogna pensare a risolvere le cose quando si vedono, senza aspettare che il problema si presenti.
.
Lunedì scorso ero in zona Agenzia delle Entrate, e osservavo le enormi pozzanghere ai lati della strada: ce ne sono due, che sembrano davvero due laghi, che si formano proprio sopra i passaggi pedonali.
Le auto che passano, anche andando lentamente, non possono fare a meno di alzare ondine che si propagano e si propagano, fino ai poveri pedoni che magari stanno dilingentemente aspettando il via libera del semaforo.
Se poi le auto non stanno a pensarci, il bagno è assicurato.
E lunedì non pioveva a dirotto, anzi, c'era quella pioggerellina noiosa, che si infila sotto l'ombrello.
.
Ero a piedi, e forse me ne sono accorta anche per questo.
E da lì ho cominciato ad osservare tutte le strade dove sono poi passata in auto: non ce n'è una che si salvi. Per essere persone civili, in caso di pioggia, sarebbe necessario girare in auto per Como a non più di 20/30 km ora, innanzitutto per intercettare questi buchi d'acqua e poi perchè, una volta visti, non si inondino le persone magari ferme ad aspettare.
.
I tombini raccolgono l'acqua, fanno il loro dovere, il problema è che in certi punti c'è proprio l'asfalto più basso.
.
Però a Como, proprio perchè piove tanto e si è a rischio esondazione, si stanno costruendo le paratie del progetto Mose.
.
Ma, mi chiedo: proprio perchè piove tanto, perchè non pensare a strade vivibili in caso di pioggia?
.
Perchè, andando avanti così, a Como, per vedere le dighe del Mose, bisognerà arrivarci con gli stivali, ma quelli di gomma, alti e da pesca ...

giovedì 4 dicembre 2008

Songs

Ci sono canzoni, nella mia testa, che si associano indissolubilmente a momenti particolari della mia vita.
.
Amo le canzoni, quando me ne piace una posso ascoltarla continuamente, ininterrottamente per giorni, fino a impararla a memoria.
.
Non so perchè, ma quelle dei periodi neri, delle delusioni sono quelle che si imparano prima, e che non si dimenticano mai ...

martedì 2 dicembre 2008

Una nuova collega: Clarita


Ho appena sentito la mia "sorellina" Clarita, che ha appena superato l'esame di Stato ed è diventata una "collega" dottore commercialista.
.
Benvenuta Cla, nell'Ordine, sono orgogliosissima di te! :))
.

E' il gran giorno delle dita incrociate - the end

Post gemellato con la mia Cla