lunedì 30 marzo 2009

Against all odds

Take a good look at me now, cos I'll still be standing here

And you coming back to me is against all odds

It's the chance I've gotta take

Take a look at me now

domenica 29 marzo 2009

Capire i bisogni

Sono stata recentemente nominata Revisore della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca.

Per la verità ero revisore supplente sin dalla costituzione, e ho sempre un po' collaborato con piccole iniziative, ma ora è arrivato il momento di dare la mia effettiva partecipazione.
Certo, un revisore controlla, ma intanto ascolta, ragiona, e, se ha una buona idea, la può anche esporre..

Il nuovo presidente della Fondazione, sig. Castiglioni, ci ha convocato questa mattina, per una mezza giornata di riflessione su quelli che sono i bisogni della nostra provincia, realtà in cui opera la Fondazione, di modo che, prima di mettersi al lavoro con il nuovo cda ci fossse la consapevolezza delle necessità delle realtà che ci circondano.
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Sono onesta: un sabato mattina, di questi periodi, passato a sentire persone che parlano non era quando di più esaltante avessi in programma. Se poi si aggiunge che la riunione era in un paesino sperduto, in un non ben precisato Asilo nido, l'entusiasmo scendeva a livello zero.
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In ogni caso, stamattina, grazie all'intuito e non al TomTom che mi ha piantato in mezzo alla campagna, sono arrivata al Giardino dei ciliegi, Asilo nido aziendale dell'azienda del nostro Presidente.
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E da qui comincia la giornata che mi resterà in testa per un bel po' di tempo: il nido aziendale è stupendo, un posto dove ciascuno di noi che ha partecipato alla riunione ha sognato di poter lavorare. Un ambiente ampio, fatto tutto di legno di ciliegio, con la stanza dei giochi, la stanza dove i bimbi mangiano, la stanzetta dei lettini (che a tutti ha fatto pensare a Cenerentola e ai sette nani), ma soprattutto le vetrate che danno sull'esterno, sul prato, sul bosco da cui, ad un certo punto della mattinata, è pure sbucato cavallo e cavaliere, che tutti abbiamo seguito alle spalle del relatore che parlava...
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Insomma, un posto di cui innamorarsi come con in un colpo di fulmine, il posto dove tutti noi avremmo voluto crescere, il posto per riappacificarsi con lo spirito, dove tutto permette di concentrarsi.
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Sono stati tanti gli spunti della mattinata, con relatori d'eccezione.
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Lo scopo era capire i bisogni del territorio dove vivo per dare una direzione ai prossimi tre anni di lavori del cda della Fondazione.
Il momento economico è difficile, e trovarsi adesso a distribuire risorse, comporta un impegno maggiore che in altri tempi del passato.
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Questi sono i miei appunti, con tutti i difetti degli appunti e con tutte le mie limitazioni, scritti sul blackberry, visto che ero senza pc e senza carta, ma che mi piace condividere con chi ha voglia di ragionarci.
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Le vendite di psicofarmaci sono triplicate in questi ultimi mesi in Lombardia: non sono solo le imprese ad essere in crisi, ma anche e soprattutto le persone, che devono cercare al loro interno le risorse per superare la crisi, da cui non potremo uscire se non profondamente cambiati.
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Lo scenario disegna una previsione di disoccupazione nel 2010 pari al 10% (dati Cgil), la disoccupazione è arrivata anche nelle nostre zone che erano tradizionalmente a disoccupazione zero: è vero che forse questi dati sono sovrastimati, però una stima indica in 2.350.000 il numero dei disoccupati attesi in Italia nel prossimo biennio.
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La propensione al consumo era aumentata tantissimo dal 2000 ad oggi, e si stima che si dovrà tornare ai livelli proprio del 2000 per poter recuperare, il che significa tornare indietro di dieci anni. C'eè da dire però che la crescita del PIL era inferiore in Italia, rispetto a molti altri paesi, e per questo motivo, adesso, in Italia stiamo sentendo la crisi meno che in altre zone dell'Europa e del mondo. Ma una crisi si giudica alla fine.
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C'è una difficoltà di fondo nel mondo imprenditoriale italiano ed è l'incapacità di fare squadra: si preferisce morire da soli che sopravvivere con gli altri. Eppure è una delle possibili soluzioni, aggregare, ma siamo un paese di individualisti.
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Le radici culturali di questa crisi risiedono nel passaggio da un mondo di patti e relazioni a uno di transazioni e scambi anonimi.
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Le famiglie stanno quindi cominciando a rivedere il loro modo di vivere.
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Tema delle opportunità: non sempre sono per tutti; poche per i giovani che hanno blocchi non indifferenti. Occorre avere la percezione che ci sia una opportunità anche per te e non solo per altri, ed è necessaria per produrre sviluppo.
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Tema del ricambio generazionale, della circolazione dei posti di responsabilità: significa includere il più ampio numero delle persone nelle opportunità. La società dei diversi non e' possibile, ma serve una societa' dove si impara ad arricchirsi piano piano.
Tema dell'educazione, come nodo centrale: la diversità deve essere valorizzata ma deve assumersi la responsabilita' di giungere a un convivere.
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Gruppi particolarmente a rischio:
- Fascia del lavoro instabile (precariato), con rischi economici e di demotivazione personale ed elementi di senso di fallimento esistenziale.
- Fascia delle famiglie e dei minori: ci sono segnali (aumento dei bambini con problemi di iperattività)
- Immigrati: senza che si parli di razzismo, ma solo cercando di valutare la realtà dei fatti, la crisi ne mette fuori una bella quota, e la questione diventera' più' importante. ( Problema di cittadinanza e di riconoscimento).
Suggerisce: la partecipazione nel tema delle opportunità che non incattivisca i rapporti sociali.
C'e' stata perdita di rapporto tra l'economia e la realtà: occorre riportare il nesso, ricordare a tutti, ma soprattutto alle giovani generazioni, che le cose si costruiscono negli anni, con i sacrifici.
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Massimiliano, Caritas e Centro di Ascolto di Como.
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E' in aumento il risentimento degli esclusi. La Caritas di Como sta facendo molti più interventi ma con minore "indice di soddisfazione" da parte di chi ne fa richiesta.
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Le famiglie hanno meno redditi e cominciano a fare scelte di non pagamento anche discutibili, e in questo modo e si e' creata una catena di "cosa non pago".
Si sta discutendo su cosa e' indispensabile (si ragiona se pagare la bolletta del gas è un bisogno primario e si arriva alla conclusione che non lo è ...).
C'e' esplosione di bisogno su persone ai margini che sono ancora più' ai margini.
Non si valutano più le conseguenze immediate del non pagamento ed è una scelta sempre più diffusa.
Occorre impostare una educazione all'utilizzo del denaro, sulle scelte che le famiglie fanno.
La crisi sociale esalta la crisi del sociale: la Caritas e' costantemente interpellata dall'ente pubblico che non ha risorse per intervenire.
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Poi c'era una , ragazza che, uff, non ricordo il nome, che si occupa di Caritas e di assistenza ai minori
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Ci sono povertà "nuove" non evidenti come la povertà come ce la immaginiamo.
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Sono le poverta' relazionali che intaccano la capacità di tenere rapporti con gli altri; l'impoverimento dei legami, la solitudine, la diffidenza e la paura verso l'altro sono i poli emotivi in cui ci muoviamo.
Le nostre relazioni sono povere, a micro raggio, e da un punto di vista qualitativo, con poco contenuto.
Ci sono molti sintomi di fragilità famigliare: i bambini sono a casa da soli dopo la scuola, e nasce un bisogno anche di primo accudimento.
Le scuole sono fragili e c'è aumento di separazione e divorzi, a seguito delle quali si scindono anche gli amici.
Relazioni povere = relazioni deboli, con la conseguenza che non c'è una "ciambella di protezione" intorno alle persone.
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E poi c'era Martino, Direttore del Csv, di cui ho scritto poco ma solo perchè so già tutto di quello che dice, perchè con Martino c'è il confronto mensile all'interno del cda del Centro Servizi del Volontariato.
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Ha segnalato alcuni problemi significativi su cui si potrebbe ragionare:
quello del carcere di Como, che sta avendo una crisi nel volontariato; quello degli immigrati, che si costituiscono in associazioni, fanno anche belle cose e iniziative ma che poi rischiano di restare fini a sè stesse; quello del "ricambio generazionale" nelle associazioni di volontariato; quello della difficoltà delle associazioni di reperire risorse per le proprie attività, anche nella eventuale partecipazione ai bandi; e quello delle associazioni con la sede in alto lago, geograficamente distanti dal capoluogo di provincia.
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E poi il buffet, tutti insieme, per cominciare a guardarci in faccia, a conoscerci, a tessere relazioni ...
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E poi un ringraziamento speciale al Presidente della Fondazione, che ha voluto questa mattinata di preparazione prima che il nuovo cda si mettesse all'opera, che mi ha permesso di vivere questa esperienza e di ragionare, riflettere e avere spunti che mi accompagneranno nei prossimi tempi, e che ho fissato perchè, credo, verrò spesso a rileggerli.

sabato 28 marzo 2009

Venticinque caffè ...

... ma anche uno solo, se poi l'effetto che fa è questo.
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Erano tre anni che non provavo un caffè, ho ricominciato a berlo :-)
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Scherzi a parte, Storie da caffè è il blog, nuovo, di un amico. Date un occhio se potete, non prima di aver preparato una tazzina da caffè.
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venerdì 27 marzo 2009

Cercavo Lessing, trovai un poken


Volevo sentire Lessing, quello delle Creative Commons, tanto per intenderci a Meet the Media Guru.
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Lessing l'ho visto, l'ho anche fotografato mentre un emozionatissimo Gaspar gli faceva lo spelling (tre volte) per farsi fare l'autografo.
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Però non l'ho sentito: il sistema di prenotazione non teneva conto dell'ordine di inserimento della richiesta (che ho fatto on line non so quanto tempo fa) ma dell'ordine di arrivo sul posto ... strano criterio.
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Però, via Delymyth, ho trovato un poken, che è un aggeggino geek che si mette a contatto con un altro poken e le loro pancine si scambiano i dati dei proprietari.
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Alla fine uno si trova i "biglietti da visita" degli amici memorizzati nella pancina del poken, pronti da scaricare nel pc.
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Cercavo Lessing, trovai un poken, e la giornata ebbe comunque un senso ...

mercoledì 25 marzo 2009

Volo Air One da Linate. - il Cornetto di Sergio ...

E' solo qualche mese che non volo, ho provato anche il treno.

Ed e' straordinario vedere quante cose siano cambiate.

Intanto, all'arrivo al check in, un omino mi avvisa che, da domani e per sempre, i voli airone per roma faranno check in con alitalia, una prima avvisaglia di alcuni "piccoli" cambiamenti notati durante il volo.

Al controllo, dove mi suonano perennemente i piedi, scopro che hanno finalmente messo la macchina per rilevare i tacchi delle scarpe. Ma con me non c'e' feeling, chissa' cosa mi hanno messo nei tacchi per reggere il mio peso .... E quindi mi trovo, in piedi e in posizione scomoda (ho qualche problemino di equilibrio) a mostrare le caviglie attraverso la cerniera slacciata a un verificatore e a tutti i passeggeri in transito. Nessun problema, non avevo nemmeno le calze rotte ... Ma una seggiolina, dico ...

Passo il controllo, entro, e il baretto piccino piccino e' stato fagocitato da un immenso Bar Motta, che si e' preso l'ultimo spazio disponibile per sedersi che c'era al piano superiore...

Volo in orario, il nuovo avviso di imbarco dice, finalmente, che si da la priorita' ai bambini...

Ma la chicca delle news arriva in volo: niente fazzolettino rinfrescante, niente rivista di bordo, e niente domandina "dolcetti o salatini?"

Gia', perche' l'ispirazione per questo post mi arriva da "il cornetto di Sergio", una briochina che, in barba a qualsiasi legge fisica, va in dieci pezzi appena te la mettono in mano, perche' "fria" come dicevano nel film "tre uomini e una gamba" e, ovviamente va in briciole su tavolino e vestiti.

Dal foglietto illustrativo in cui me la porgono (fredda) apprendo che e' l'erede di rustichella e mangione e, anche, che ne esistono versioni farcite con uvette, con marmellata etc. La mia e' quella base.
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Evito qualsiasi commento sul gusto dell'oggetto: la prossima volta mi porto i cracker che e' meglio (in effetti doveva insospettirmi il fatto che quasi tutti la stavano rifiutando).

Forse un modo di tagliare i costi: ti do una cosa che rifiuterai, quindi sei tu che non la vuoi, "caro viaggiatore", io azienda, lo spuntino ce l'ho messo...

Sto gia' pregustando lo "snack" della sera, sul volo di rientro ....


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Stones (like friends)

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Una manciata di terra, presa a piene mani
accuratamente, con le dita ben chiuse
per non perdere nemmeno un granellino.

Poi, man mano, il tempo, la pioggia
e la terra più fine se ne va.
Nelle mani restano solo i sassi.

Poi sono i sassi piccoli
a sfuggire dalle dita
intorpidite.

Con molto amore e un pizzico di fortuna
nelle mani restano
due o tre grossi sassi.

Erano quelli più nascosti
e sono quelli più preziosi.
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(foto di Jasmic)

domenica 22 marzo 2009

ParmaWorkCamp2009: perchè certi sorrisi valgono più di tante parole


Il mio ParmaWorkCamp2009

E' stato un bel Barcamp, decisamente.
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Viaggio serenissimo grazie a Gaspar che guida senza superare di 1 metro/ora la velocità consentita e "aiutato" da un signore che parla inglese.
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Compagnia perfetta di Andrea che ha tenuto compagnia a Gaspar soprattutto al ritorno quando, finita la tortura dell'intervista con la telecamerina (che trovate qui), io mi sono addormentata quasi come un sasso.
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Ma, soprattutto, bello per le persone che si incontrano.
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Certo, vado ai barcamp per imparare, e imparo sempre tantissimo, e le presentazioni di ieri erano ben fatte, magari su alcuni concetti non ero proprio d'accordo, ma nulla da dire sulla cura e l'attenzione che è stata messa nel prepararle.
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Ma non sono le presentazioni, gli speech, l'unico e principale motivo dei barcamp: sono le persone che si incontrano, che si ritrovano, quel "gruppo di amici" che periodicamente si rivede e con cui non è difficile riallacciare un discorso lasciato in sospeso magari qualche mese prima in un altro barcamp, sempre con un filo logico.
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E' la capacità di capirsi, in una frazione di secondo, con le persone che leggiamo e che ci leggono, sui blog, su twitter, su friendfeed, su facebook (beh, magari su facebook un po' meno...), quel semplice dare un occhio al badge e collegare una persona al suo "pezzo di rete" e al modo in cui ci si conosce lì dentro.
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E poi è stato un bel barcamp perchè Francesca e co hanno messo il cuore nell'organizzazione: ci hanno accolti, nutriti, coccolati, assistiti senza farci mancare nulla, dalla maglietta, al bocconcino di grana, al succo di frutta, al catering della Barilla (due tipi di pasta, macedonia, grana, dolce ... ) e tutto gratis, tutto perfetto, tutto senza una sbavatura.
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So quanto Francesca abbia messo di suo in questa esperienza, so quanto sia impazzita a fare quadrare tutto, ma Fran è eccezionale e non servono altre spiegazioni ...

venerdì 20 marzo 2009

Empire of Nod

Empire of Nod è il nome di una land di Second Life, una land dove, tra non molto, comincerà un gdr.

Io, di gdr, fino ad agosto dell'anno scorso non sapevo manco la definizione, l'unica cosa a cui lo associavo era un cartello posto a Como, in Piazza San Rocco, che dice "Associazione giochi di ruolo": non che ora ne sappia tanto di più, ma ho trovato persone che mi hanno aiutato, compreso, spronato e con cui sono diventata amica.

Empire of Nod e' un posto che, in parte, mi appartiente. Non nel senso della proprietà, ma per le sere passate a fare compagnia a Dreamsmen, l'owner ovvero il proprietario, che l'ha costruita tutto da solo, pezzo per pezzo (e con l'handicap di sorbirsi pure le mie chiacchierate inutili ...).

E' uno dei posti che, in questo momento mi piacciono di più di tutta Second Life, uno di quei posti dove ho ritrovato la "magia" di Second Life, quel sottile stupore che mi prendeva sempre i primi tempi quando entravo e che da un bel po' ormai non faceva più parte delle mie avventure.

E' un posto che mi ha fatto tornare la voglia di raccontare di Velas, ora che Second Life è un po' meno affollata (eufemismo per dire che è quasi deserta...), ma dove le persone continuano ad incontrarsi, a provare a inventare modi per stare insieme, per divertirsi, per coabitare.

Volevo fare vedere questo posto alle mie amiche poco duepuntozero, che continuano a sentire parlare di Second Life ma che hanno assistito solo a qualche salutino di Velas dal mio pc.

E qua entra in gioco Meredith, la mia amica di Second Life.

E' una persona stupenda, con cui ho condiviso delle bellissime avventure e "ruolate", ha la metà dei miei anni e spesso il doppio della mia saggezza.

Studia Comunicazione di impresa e ha imparato a realizzare filmati su quello che si "vede" stando dentro a Second Life, filmati belli, in cui, mi pare, riesce a trasmettere un po' di quella magia, o almeno, a me fa questo effetto.

Mi ha mostrato alcune cose che ha fatto e mi è scattata immediatamente la lampadina: le ho chiesto di realizzare questo breve filmato, per mostrare Nod fuori da Second Life, alle mie amiche. Le ho solo mostrato i posti, il resto è tutto opera sua.

Meredith voleva anche i personaggi, realizzare un filmato con persone: le ho chiesto, visto che nell'isola ancora non si gioca ufficialmente, di realizzarlo volutamente senza, come se si sbarcasse in un'isola da naufraghi (vedi "Lost") e si dovesse esplorare e abitare.

Ma le ho già prenotato il seguito non appena il gdr avrà inizio.

Ed ora buona visione!!

ParmaWorkCamp


P R E S E N T E

giovedì 19 marzo 2009

Un cavallino che va a pila

Oggi ero a Milano, aggiornamento su bilancio, parte civilistica e parte fiscale.
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Vado e torno in treno, ma solo perche' arrivo in orario e cosi' contribuisco a salvare un po' di aria.

Stasera rientravo in Centrale.

Slalom tra uno che ti passa il giornaletto, l'altra che ti da la pubblicita', la direzione da trovare, non mi sono accorta e ho letteralmente calpestato un cavallino di plastica, di quelli che se ne vanno in giro alimentati da una pila, che tribu' di cingalesi, cinesi (abusivi) vendono per strada.

Mi sono fermata, era di un ragazzo credo cingalese, mi sono scusata, glielo ho pagato, lui forse non voleva nemmeno prendere i soldi, ha tentato di rimetterlo insieme per darmelo.

Glielo ho lasciato, spiegandogli che l'avevo rotto e che dovevo pagarlo.

Gli ho anche detto, a onor del vero, di mettersi da un'altra parte e di non stare in mezzo al passo.

Lui, il ragazzino cingalese mi ha sorriso.

Ma io non so come mi sento, ora.

In questi giorni devo avere problemi di karma...

P.s. Non chiedetemi quanto gli ho dato, era sicuramente troppo. Ma va bene cosi...


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venerdì 13 marzo 2009

Fotografa fotografata (sul Sole 24Ore)

A Torino, al Congresso, me ne sono successe di tutte, compreso di avere la fotina a pagina 31 del Sole 24Ore di oggi!!! :)).
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(ora sono in ritardissimo con valigia e tutto il resto, ma stasera devo raccontare di aperitivo "Io sono su Facebook" della cena di gala, e di un sacco, ma un sacco di fantastici colleghi che ho conosciuto!).
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giovedì 12 marzo 2009

Taxisti a Torino

Il mio albergo, che pure è in area Lingotto, dista dal centro congressi un buon 15 minuti di buon passo.
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Ora: ho voluto fare la "strafiga" e ho messo i tacchi per due giorni di fila. Risultato: oggi pomeriggio alle 5, quando volevo fare ritorno in camera per riposarmi un attimo prima della lunga serata, i miei piedi erano praticamente anestetizzati nella parte davanti (e il destro lo è ancora... devo decidermi ad andare dall'ortopedico prima che sia troppo tardi ....).
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Ergo: prendo un taxi.
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Il tragitto è corto, ma anche ieri sera l'ho preso (su suggerimento delle crocerossine del Lingotto, che mi hanno detto che la zona dove sono non è per nulla indicata per una donna, capelli lunghi, vestita di chiaro e con una macchina fotografica al collo), ma il taxista di ieri sera è stato molto, molto gentile e comprensivo.
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Quindi oggi, visto che non riuscivo a muovermi, riprendo il taxi.
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Salgo, dico la mia destinazione, mi scuso per il percorso breve (già convinta che arrotonderò l'importo, come la sera prima) e mi sento il taxista che comincia a imprecare.
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Sulle prime penso ad uno scherzo, visto che si metteva le mani nei capelli (che non aveva) e continuava a dire, quasi battendo la testa sul volante: "ma nooo, ma proprio a me, ma perchè non un altro, ma non è possibile.... ma nooo, ma nooo, ma cosa ho fatto di malee...".
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Poi, quando l'ho visto un po' sudaticcio, espressione disperata e non la smetteva più ho capito che parlava sul serio. Io zitta, anche un po' impaurita dalla reazione che non mi aspettavo.
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I 5 minuti più lunghi della mia vita.
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Arrivati all'albergo, chiedo di pagare e il tipo mi risponde con un "e che vuole, sono 5 Euro e 30".
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Gli ho piazzato in mano 10 Euro, piuttosto sull'incavolato, gli ho detto di pur tenerseli e sono scesa, sbattendo la portiera e sono entrata (di corsa) in albergo.
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Questa città ha qualcosa che mi respinge ....
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Stasera sono al PalaIsozaki per la cena di gala: qualche amico non potrebbe fare un rito propiziatorio per me? Gliene sarei grata, ma davvero.

A gift


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Ho conosciuto una collega su Facebook, abbiamo la stessa età, è molto discreta, carina, ed è di Torino.
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Ha scoperto che adoro il cioccolato ed oggi, quando ci siamo conosciute, mi ha portato in dono questa bellissima scatola di buonissimi gianduiotti.
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Chi mi legge sa quanto io sia golosa di cioccolato, ma quando un regalo rappresenta molti di più di quello che è, comincio a centellinarlo, e cerco di farlo durare più tempo possibile.
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E questi cioccolatini vorrei che non finissero mai ...
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Il (I) kit del congressista


Ad ogni congresso che si rispetti vengono dati depliant, gadget, materiale, materiale, kg e kg di materiale.
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Ora, sapendo di questo aspetto, oggi, visto che la stanza non era pronta, ho lasciato i bagagli in deposito, sono andata a registrarmi con l'intenzione di recuperare il materiale, riportarlo in albergo e non passare l'intero pomeriggio con il materiale al seguito.
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E ho fatto bene.
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Ora, giusto per fare un esercizio di dattilografia, riporto un breve ma esaustivo elenco delle cose recuperate oggi:
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Kit del congressista:
(cr sta per: carta da riciclare, per usare un eufemismo, a parte che in albergo non credo facciano la raccolta differenziata ... )

- Cartolina per annullo celebrativo (domani la faccio timbrare, se a qualcuno interessa mi scriva: il primo che arriva gliela mando)
- Lettera Odc di Ivrea, Pinerolo, Torino, che presenta iniziativa "sherpa" per aiutare i colleghi di fuori Torino (utile); cr
- Coupon (valore 150 Euro) per ritiratre presso stand Open una chiavetta Usb con software e materiale per caf 730; cr
- Pubblicità Ipsoa per il ritiro di materiale, tra il quale il libro del Presidente nazionale Claudio Siciliotti che, se scrive come parla ne compro tre e li leggo tutti e tre per quanto mi piace.... materiale preso e recuperato anche senza la carta del kit - cr
- Questionario Press (da diritto al gadget), domani vedo cosa è il gadget e se non pesa lo ritiro;
- Eurogroup: fascicolo su credito per imprese - cr
- Pubblicità visura - cr
- Lettera di presentazione Cciaa di Torino - cr
- Locandina Smart gruppo, distribuzione boccioni dell'acqua - cr
- Press, rivista di categoria, su carta, ma tanto è doppia e in ogni caso va bene da leggiucchiare e poi abbandonare - cr
- Il Fisco: due numeri di pratica e attualità e approfondimento, già tolti un paio di articoli che interessano (forse) il resto cr
- Locandina Com manager . cr
- Ipsoa: fascicolo con calendario corsi e convegni I sem 2009 - cr
- Ipsoa: fascicolo con le soluzioni per professionisti - cr
- Ipsoa Tuir, estratto di fascicolo - cr
- Il Sole 24Ore: spantegata di locandina per Banche dati - cr
- Foglietto pubblicitario Intesa SanPaolo con i loro programmi di workshop (forse che sono in crisi, forse che sono più attenti all'ambiente, ma alla fine è la pubblicità che ho gradito di più)
- Fascicolo Dot Com sulle possibilità proposte - cr
- Buono omaggio Sole24 Ore (idem come sopra, domani vedo quanto ingombra poi decido se tenerlo).
- Lettera presentazione Adc - cr
- Cartoncino legalmail (tenuto)
- Cartoncino business key (tenuto)
- Mini pubbilcità Intesa San Paolo: servizi internet - cr
- Fascicolo Sai Assicurazioni (che contiene una convenzione di polizza rc per alcuni ordini, ma il mio non c'è) - rc
- Fascicolo B Point Osra
- Foulard Marinella (per donne, gli uomini avevano la cravatta) con i loghi di categoria (però carina, considerando tutto)
- Maglietta grigia di cotone con la scritta rossa: Protagonisti del cambiamento, taglia L (sembra XXL)... da ragionarci
- Blocco taggato Cndcec con carta per scrivere, penna, fascicolo illustrativo del Congresso, buoni per cena buffet, spettacolo e pranzo del giovedì.
Il tutto contenuto in una borsa tipo 24 ore di tela, con tag del Cndcec.
(peso di tutto il materiale stimato: qualche bel kg)
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- Buono per il ritiro di una bag qualcosa offerto dall'Ordine di Ivrea, Pinerolo e Torino (buono utilizzato e non più in mio possesso), bag che conteneva:
- Borsa di tela
- Due libretti su Torino, da girare a piedi e sulle curiosità della città
- Manuale delle associazioni sportive
- Mini marsupio
- Tre MERAVIGLIOSE stecche di cioccolato di cui la prima già attaccata....
- invito alla serata in discoteca per giovedì sera.
(peso qualche bel kg, pure questa)
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Piccola considerazione: usando una chiavetta per caricare tutto il materiale, si sarebbe risparmiato non dico una foresta, ma di certo qualche albero ... ma, mi rendo conto, che fuori dalla blogosfera il mondo è ancora molto mezzo.zero.
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Io, comunque, ho preso nota dei siti internet citati che mi interessavano per andare a veder con calma quello che mi serve.
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mercoledì 11 marzo 2009

Esperienza a 5 stelle a Torino

Sono arrivata a Torino, con un giro pazzesco che solo il TomTom poteva farmi fare, ma sono arrivata.

Erano le 12.30, ero stanca e volevo andare in camera a rinfrescarmi.

L'albergo si chiama AC, al Lingotto, ed e' un 5 stelle (assegnatomi con formula roulette dalla societa' che organizza il congresso).

Premetto che nella mia vita ho provato a dormire in certi rifugi della Svizzera dove si dorme tutti insieme fino a venti persone contemporaneamente
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Alle 12.30 la camera non era pronta, la risposta e' stata che "per legge" le camere vengono assegnate dopo le 14.

Premesso che il congresso iniziava alle 15 e che molti arrivano da fuori, potevano pure organizzarsi.

In ogni caso, chiedo di poter depositare i bagagli per andare a registrarmi.

Il parcheggio dell'albergo, esterno seppur chiuso da un cancello, e' a pagamento. E va beh, nella zona non c'e' un buco e la parcheggio dentro.

Vado al congresso, torno a un quarto alle due e la camera, per cui mi avevano chiesto "la priorita'" e' pronta.

Ma le valigie non si trovano: "signora vada su che sono gia' in cameta", vado su, e non ci sono.

Chiamo e sono in reception, dicono che me le fanno portare. Dopo 10 minuti ecco l'omino, che non sente che sono in camera ed entra, si scusa, lascia il bagaglio e se ne va.

Sistemo gli abiti, il pc, tutto e sento manovrare nella porta: mi trovo davanti un uomo, mia eta' sudato fradicio di palestra, con gli abiti sugli ometti.

Ci guardiamo un lunghissimo attimo e poi comincia la lunga serie delle scuse, mie, sue, sue, mie.

Guardiamo le chiavi elettroniche: stesso numero sul cartoncino, e poi stessa combinazione elettronica, visto che e' entrato da se'.

Situazione antipatica, ma almeno ero vestita e almeno c'ero, perche' se e' questa la sicurezza degli alberghi...

Ci siamo presentati, e' un collega che, arrivato presto e senza camera, era andato in palestra.

Il responsabile dell'albergo, che gia, mi aveva fatto un "pippone" su quanto erano oberate le cameriere mentre cercavamo i bagagli, ha tentato di minimizzare la cosa, come se nulla fosse successo: ed e' stata questa la cosa che mi ha fatto innervosire.

Convinta che nessuno avrebbe riferito l'episodio, ho chiesto di parlare con un responsabile.

La vicedirettrice mi ha ascoltato, si e' scusata e mi ha detto che mi fara' avere un pensiero in camera, che e' l'ultima cosa che mi interessava in quel momento. Le ho fatto presente che l'unico mio interesse e' che ne fosse informata.

Insomma, questo l'esordio del congresso.

Anzi no, mi e' anche saltato il bottone della giacca che oggi ho messo per la prima volta ...



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Update della sera:

il frigobar, pare sia gratuito, la consumazione non si paga. Ci sono delle bibite in bottiglia di vetro, tappate con tappo di metallo e ho sete, non mi sono mai fatta problemi di usare il frigobar se sto morendo di sete, e qua, visto che è gratis ... peccato che manchi l'apribottiglie.

Persino il povero ragazzino della reception, quando me l'ha portato mi ha detto: "oggi non è proprio la sua giornata ..."

Beh, il sorriso e la battuta, mi hanno ripagato della supponenza del collega che oggi mi aveva fatto innervosire ... e ora nanna!

Update del 13 marzo 2009:

ho lasciato l'albergo, dopo due giorni. E' pur vero che avevo detto alla vice-direttrice che non era il "pensiero in camera" quello che volevo, ma segnalare un disservizio che reputavo grave per qualsiasi struttura, a maggior ragione per un 5 stelle ... però resta il fatto che oggi sono ripartita, e del pensiero nemmeno l'ombra ...

Congresso Nazionale Dottori Commercialisti - Torino

Da oggi, e per tre giorni, sono a Torino, al Lingotto, al Primo Congresso Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
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Ci hanno unificato oltre un anno fa, Ragionieri e Dottori Commercialisti, esattamente il 1 gennaio 2008, quando siamo diventati una categoria da quasi 100.000 professionisti in Italia.
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Ho sempre molto partecipato alla vita della mia categoria, sia a livello di associazione che di Ordine (diciamo che le mie "punte di diamante" sono state quelle di Tesoriere di Arcol Lombarda - Associazione Ragionieri della Lombardia-, come Segretario del Collegio di Como e come VicePresidente dell'Unione Regionale Collegi di Lombardia - Associazione che riuniva i Presidenti dei Collegi Ragionieri di Lombardia).
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Da quasi un anno faccio parte di una Commissione del Consiglio Nazionale dapprima come Segretario e poi come Presidente di Area IT per quello che riguarda la parte Normativa: ed è una bella bella esperienza, che mi permette di conoscere colleghi di tutta Italia, di ragionare sulle novità, sull'antiriciclaggio, la privacy, la dematerializzazione.
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E che mi ha dato alcune soddisfazioni come introdurre il tema dei social network nelle modalità di lavoro, operative della mia commissione, modalità che è stata poi esportata in altri progetti come quello dei Responsabili di Area IT degli Ordini di tutta Italia, un social network che permette a tutti gli Ordini di partecipare in tempo reale a condividere conoscenza e tematiche dell'area IT di categoria.
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In tutti questi anni ho conosciuto molti colleghi, alcuni dal vivo e molti via telefono, via rete, via social network.
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Da oggi ne incontrerò parecchi, e sono emozionata.
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Mi porto a Torino il portatile, la mia Niki e una bella dose di entusiasmo.
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Il programma è ricchissimo: oltre a tutto il resto, con altri colleghi, siamo riusciti a mettere in piedi un aperitivo "Io sono su Facebook" per incontrare i commercialisti presenti a Torino e iscritti a Facebook, e, inoltre anche un "incontro caffè" con i colleghi di Area IT di tutta Italia presenti.
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Da non perdere sarà lo spettacolo della Littizzetto stasera, la cena di gala di domani, la disco di domani notte e, soprattutto, tante mani da stringere e tante persone da ricordare.
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Se ce la faccio (e ce la faccio), farò anche un racconto di questi giorni, da qua.
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E prometto di non parlare nè di fisco, nè di crisi, ne di niente di niente che sia minimamente definibile "barboso".
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E ora, partenza!

martedì 10 marzo 2009

Nova24 Review - sospensione della pubblicazione

Ricevo oggi una comunicazione dal Il Sole24Ore che mi avvisa della sospensione del periodico bimestrale Nòva24 Review a partire dal numero di novembre/dicembre 2008.
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Si scusano e offrono in cambio, per "compensare" dell'importo già pagato, la scelta tra un abbonamento postale a 12 settimane dell'edizione del giovedì (quella con Nova, per intenderci), oppure per il rimborso.
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Mi ha fatto una enorme tristezza leggere questa lettera.
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Per me nessun giornale dovrebbe chiudere: Nòva Review mi piaceva, anche se la trovavo un po' complicata per me in certe parti, ma era una buona rivista. La cadenza mi andava bene, almeno prima che arrivasse quella dopo ero riuscita a leggere ciò che mi interessava di quella prima.
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Ma quello che mi ha lasciato la malinconia addosso è pensare a quanti giornali seguiranno la stessa sorte nei prossimi anni: pubblicità in calo, la crisi, il cambiamento nelle abitudini, sono tutti aspetti che fanno pensare che di queste letterine ne arriverà più di una.
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Ma questa è la prima, e mi ha fatto sentire ... un po' così ...
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20 anni - la festa

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Io: "Grazie a tutti!"
Ale (la mia splendida impiegata): "Grazie a te che hai aperto l'ufficio" :-)

domenica 8 marzo 2009

... e risposta

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... perchè Andrea ed io siamo due mattacchioni, perchè abbiamo la stessa macchina fotografica (ma la mia si chiama Niki, la sua non so) perchè al ComoBlog ci divertiamo, e perchè questa era una splendida occasione per un post gemello).

venerdì 6 marzo 2009

Anima


Anima
come petali di farfalle
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che una brezza gentile
fa volare e disperde
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profumando di vita
l'aria che incontrano.
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(quadro dal castello di Hannibal, Second Life)
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mercoledì 4 marzo 2009

Comoblog all'appello.

Sono cambiati un po' i programmi.
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Le Schetchine sono in trasferta a Roma, sarà presente solo Diana, per cui abbiamo rimandato l'aperitivo alla prossima volta.
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Quindi niente ape, niente pizza ma Birrificio: il ritrovo è alle ore 20.00, al Birrificio di Como, non per la pizza ma per una cena in compagnia (menu libero stavolta!).
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Se qualcuno non si è ancora prenotato o ha bisogno di passaggi o vuole venire in compagnia si segni sul wiki.
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Como, la città che pulsa

Venerdì prossimo, 6 marzo ore 18.00, stesso posto "Osteria del Gallo", il secondo di quattro incontri sulla nostra bella città.
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Dopo il successo del primo incontro si spera di bissare: l'argomento è tosto.
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Si parlerà di "persone", povertà, ricchezza, integrazione.
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Se passate di lì, cacciate dentro il naso.
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Tutte le info clikkando qua.

Love of my life

Per quella che resta, per me, la più bella canzone dei Queen ...

Love of my life, you hurt me, you broken my heart, now you leave me. Love of my life cant you see, bring it back, bring it back, dont take it away from me, because you dont know what it means to me.

Love of my life dont leave me, you've stolen my love now desert me. Love of my life cant you see, bring it back bring it back, don't take it away from me, because you dont know what it means to me.

You will remember when this is blown over, and everythings all by the way. When I grow older, I will be there by your side, to remind how I still love you, I still love you.

Hurry back hurry back, don't take it away from me, because you don't know what it means to me.

Love of my life, Love of my life.

martedì 3 marzo 2009

Questo video mette i brividi



Scovato grazie a Paolo, la ricostruzione da parte della Scene System dell'ammaraggio sul fiume Hudson del volo di linea dello scorso 15 gennaio.
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Le immagini sono riscostruite, le voci sono vere. A me ha messo i brividi ...
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Stupenda la scena finale.
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Ci sono ancora cose che mi stupiscono, in rete. Questo filmato è una di quelle.