Ho letto due suoi libri in una settimana: per "La gabbia d'oro" ho impiegato qualche giorno, per "Il mio Iran" ci ho messo cinque ore.
Fino a qualche settimana fa non sapevo nemmeno della sua esistenza: questa sera avrò il privilegio di incontrarla, insieme ad un centinaio di persone, ma, soprattutto, il grande piacere di fotografarla.
E ci sto pensando da quando ho saputo che sarebbe successo, mi sono fatta, da me, un carico di tensione come mai prima. Insomma: ci tengo, e questo, di solito, è il modo per cui poi le cose non riescono, e non solo nella fotografia.
Shiri Ebadi è stata Premio Nobel per la pace nel 2003, e nei libri racconta la sua vita, fatta di principi, di speranze, di un senso della giustizia e del diritto che non si incontrano tanto facilmente.
Ho cercato "Il mio Iran" per mezza Italia: nelle librerie, anche on line, non c'è più: l'ho trovato via anobii da una libreria di Torino e mi è arrivato ieri, e ho capito che oggi, leggerlo, sarebbe stato troppo tardi, così ho lasciato perdere tutto, e finito il lavoro ho attaccato le 270 pagine e le ho finite nella notte, con gli occhi che bruciavano, e non solo per lo sforzo della lettura.
Stasera sarà ospite del Soroptimist di Como, insieme a quelli di Lecco, Lugano Lago, Merate e Sondrio e ci racconterà la sua vita.
E ci guarderà negli occhi ...
Forza Niki, dai, andiamo ...
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