Non è che ci siano papere e paperelle speciali del Lago di Como, lo preciso subito.
E' che a me, e probabilmente anche a molti che abitano da queste parti, piace considerarle "nostre".
Al punto che non passa giorno che passiamo a salutarle e nutrirle con ampi sacchetti di pane secco che spesso nemmeno sbricioliamo, tanto poi in acqua si ammollano e si arrangiano loro, i pennuti, a dividersele.
E passiamo minuti, tanti minuti, che per noi gente di lago voglion dire ore, a guardarle.
Semplicemente guardarle mangiare, o rincorrersi per un pezzo di pane, o litigare, beccarsi.
O prendere il volo, mentre, sullo sfondo, gli idrovolanti sono fermi all'hangar.
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