Ci sono libri che non vorresti mai finissero.
E l'unico modo per farli durare è leggerli lentamente.
Come mi è capitato per "Gli occhi magri", un libro che ho appena terminato e che mi si è appiccicato addosso, con i suoi personaggi, con Amalia e con quanti pezzi di "Amalia" riconosco tra le donne che conosco o che ho conosciuto, e lei le raccoglie tutte, le vive tutte; con i "calabroni" che le girano intorno come le gira intorno la campagna, il fiume, la terra che sa di pioggia e con il casolare, tanto immobile quanto è furibonda la vita che gli gira intorno.
Un libro che rileggerò, perchè tante di queste pagine meritano di essere rilette, riassaporate.
Ops, quasi dimenticavo: grazie Laura ;)
Nessun commento:
Posta un commento