Visita alla mostra "Marcello Dudovich - Fotografia tra arte e passione"
Max Museo di Chiasso, 6 gennaio 2020
Curatori: Roberto Curci e Nicoletta Ossanna Cavadini.
La visita è stata guidata dalla curatrice dott.ssa Nicoletta Ossanna Cavadini.
La visita è stata guidata dalla curatrice dott.ssa Nicoletta Ossanna Cavadini.
Le visite guidate al Max Museo sono dei must: nel prezzo del biglietto si visita la mostra con la Curatrice, una Esperta che trasmette passione, conoscenza e curiosità. La visita è compresa nel prezzo del biglietto di entrata.
Inoltre, con lo stesso biglietto, si può tornare una seconda volta per rivedere con calma la mostra.
https://www.centroculturalechiasso.ch/m_a_x_museo/biennale-dellimmagine-marcello-dudovich-fotografo/
Di seguito il video che si può visionare nel museo nel corso della visita, ma che può anche servire per prepararsi a vederla.
Collegamento a sito esterno per video Mostra
Siti:
I miei appunti:
Dalla fotografia alla cartellonistica
Gli scatti come memoria da conservare, rielaborare e rendere immortali nella cartellonistica
Gran lavoro dei curatori per ricevere, catalogare e ricercare l'assonanza tra la fotografia, lo schizzo e il lavoro finale pubblicato.
Il risultato finale non è mai una immagine "statica" o in posa ma da la sensazione di fluidità, di un continuo movimento.
Dudovich cattura il movimento con lo scatto e lo riporta nella pubblicità
Le sue immagini sono diverse perché mai in posa.
Creare movimenti attraverso lo scatto che blocca l'espressione, la postura, il movimento e successivamente riportarlo nel disegno, depurando l'immagine del superfluo e lavorando le figure slanciandole, abbellendole. Oggi sarebbe photoshop, un tempo forse con la camera oscura.
Coppia che balla
Risultato finale
Sempre per la serie: i primi lavori. Le pubblicità dei magazzini Mele di Napoli, i primi a vendere per corrispondenza e le prime "taglie" per acquistare senza prendere le misure dal sarto.
Tante le donne, tutte belle o rese bellissime nel passaggio dalla foto al disegno.
Donne libere, nel 1910 o giù di lì.
Brava la Curatrice a farlo notare nel corso della visita: siamo assuefatte (parlo di noi donne), dalla libertà al punto che non la vediamo più.
Ma per una donna, camminare, sola, su una spiaggia, con vestiti che non hanno più stecche e impedimenti, è l'immagine di quello che oggi cerchiamo di spiegare come empowerment (viva le nonne!).
Tante le donne, tutte belle o rese bellissime nel passaggio dalla foto al disegno.
Donne libere, nel 1910 o giù di lì.
Brava la Curatrice a farlo notare nel corso della visita: siamo assuefatte (parlo di noi donne), dalla libertà al punto che non la vediamo più.
Ma per una donna, camminare, sola, su una spiaggia, con vestiti che non hanno più stecche e impedimenti, è l'immagine di quello che oggi cerchiamo di spiegare come empowerment (viva le nonne!).
Sviluppo dalla fotografia alla pubblicazione finale su rivista dell'epoca
(possibile grazie al lavoro di raccolta, catalogazione e confronto avvenuto per la preparazione della mostra)
Le fotografie sono quasi tutte in formato piccolissimo, originale dell'epoca.
Negli schermi in ogni sala è possibile vederle tutte in un formato circa A4 o poco meno.
Oltre alle 200 esposte, negli schermi ce ne sono altre 1000 (!!!).
Ma il bello è strabuzzare gli occhi e stare a vederle dal vivo...
Le Muse
Il risultato finale (la dama in nero ... mi sono dimenticata lo scatto)
I disegni sono spesso speculari rispetto allo scatto
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