... non bisogna mai andare in affanno.
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Amo le montagne, il trekking, anche se da qualche anno ci vado molto meno.
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E in montagna si imparano tante cose: si impara ad aspettarsi, a cercare di moderare il passo sul ritmo del più lento.
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Io sono un "diesel", vado piano, ma vado sempre, non mi fermo quasi mai. Però ho i miei tempi.
E quando ci sono altre persone insieme ho imparato che non devo farmi predere dalla foga di stare al passo con gli altri. Se sono ragionevoli, se sono "persone vere" mi aspettano, se no, è comunque un modo di rendersi conto di chi ci accompagna, anche solo per una passeggiata.
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E camminando da "lentina", mi sono spesso accorta di alcuni soggetti che sono capaci di mandare in affanno: corrono, per dimostrare non si sa cosa al mondo; poi si fermano, per dimostrare che loro si che sono bravi e ti aspettano; quando arrivi vicina, stanca ovviamente, ripartono.
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Così loro sono sempre riposati, e chi li segue è sempre in affanno.
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Delle volte anche la vita si comporta così: ti fa credere che ti sta aspettando, che è brava, che capisce i tuoi ritmi, ma poi, mentre stai per avvicinarti a lei, riparte più veloce.
E tu dietro, sempre di corsa, sempre a cercare di recuperare.
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Il trucco, l'ho imparato in montagna, è che quando si arriva vicino a questi pseudo buonisti, ci si siede, sul primo sasso che si trova.
E li si obbliga ad aspettare.
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Ed è quello che vorrei proprio fare in questi giorni con la mia vita: mi siedo, e che si fermi un po' anche lei ...
2 commenti:
...E poi qualcuno tende una mano verso di Te!
I-ssa I-ssa
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