Di tanto in tanto avverto questo bisogno: di "riavvicinarmi" alla terra.
Sentire quella carica magnetica che solo il contatto con la natura, solo il camminare in mezzo a sentieri, alberi, animali, acqua mi regala.
Oggi, alle Gole dell'Alcantara, ho seminato veleno, quello che, passo dopo passo, se ne andava dai miei pensieri, e lasciava il passo alla armonia, alla serenità.
Sudare, salire, scendere, anche se solo per un'oretta e mezzo, in questo scenario di tanta bellezza da essere persino indefinibile, scattare foto, vedere una natura così bella che, in certi momenti, mi faceva pensare di non essere nemmeno in Sicily ma in qualche foresta, mi ha reso felice.
E' una passeggiata corta, quella nel parco delle Gole, ci si mette poco: la maggior parte del tempo la si passa a guardarsi in giro, riempirsi di bello.
E' un parco molto ben curato, dove alle Gole si è affiancato un Orto Botanico con illustrazioni precise per ogni pianta del percorso.
Ci sono arrivata tardi, nel pomeriggio verso le cinque (che prima ero in narcolessia), ma è stato un orario azzeccato: il sole giocava con l'acqua come la mattina non avrebbe potuto. Certo, il bagno era quasi impossibile visto che la zona era in ombra, ma ciò non mi ha impedito di bagnare i piedi.
Le Gole di Alcantara, uno dei regali che la Sicily riserva a chi la vuole scoprire: un posto da non perdere, da perderci il cuore.
giovedì 12 agosto 2010
Gole di Alcantara
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