E domani parto per L'Aquila.
A gennaio, leggendo le bacheche di facebook di colleghi commercialisti, ho letto che per il 50mo dell'Unione Giovani era stata prescelta L'Aquila.
E ho sentito una sorta di richiamo.
Forse solo curiosità, forse solo la mia passione per le foto. O forse no. Perché pare che la stessa cosa sia successa ad altre 1.100 persone (ad oggi).
Ho prenotato l'hotel a febbraio, e meno male, pare che oggi a L'Aquila non ci sia più un posto né in albergo né in bed & breakfast. Tutto prenotato.
Prenotato da "noi".
Noi "giovani" commercialisti (mi hanno detto che il cuore non ha età anche se nella categoria non ci sto più da qualche anno), dicevo noi "giovani dentro" da dopodomani invaderemo una città che vuole rinascere, che cerca in tutti i modi di fare sentire la sua voce, ancora troppo inascoltata.
Giovedì pomeriggio sono prenotata per la visita alla zona rossa: ci accompagnano i Vigili del Fuoco per mostrarci cosa c'è ancora oggi.
Ovvio che la Niki non sta più nella pelle, e l'orario, le cinque del pomeriggio, promette bene per gli scatti.
Io sono emozionata.
Un po' che non so come sia il terremoto, che il primo l'ho sentito (lievissimo) due mesi fa e pare che da quelle parti ogni tanto si balli ancora; un po' che mi emoziona il silenzio di città "sepolte da se stesse"; un po' che non partecipo ad un evento di categoria dal Congresso di Napoli, insomma, ho fatto i salti mortali per esserci, negli ultimi due giorni ho lavorato più che in una settimana intera. E ne sono felice.
E non vedo l'ora.
Ci risentiamo da là.
Nessun commento:
Posta un commento