lunedì 17 agosto 2015

Riflessioni di viaggio

Ieri ero in aeroporto.
Per prevenire ogni possibilità di sfortunata coincidenza, obbligo mio marito ad arrivare in aeroporto con "congruo" anticipo.

Il risultato è che spesso, come ieri, ci sentiamo dire che "il check in apre due ore prima del volo: è troppo presto".
E, come ieri, tocca aspettare.

E quando non si ha nulla da fare se non aspettare un volo che porti in vacanza, la mente è libera di vagare e osservare.

E sorridere.

E farsi domande del tipo: "perché la gente si mette il cappello per prendere un volo?"
Sono tanti, davvero tanti quelli che hanno il cappello in testa.
E non sono solo quelli tipo  borsalino, che, va beh, potrebbero schiacciarsi, ma tanti hanno i berrettini a visiera.
Se qualcuno ha la risposta è pregato di scrivermela nei commenti. Avrà la mia gratitudine per aver colmato una lacuna.

E osservare quelli che si fanno la foto prima di consegnare la valigia al check in, bloccando file e file di persone (immaginatevi cosa era ieri 16 agosto, l'aeroporto di Bergamo). C'era la fila per quelli di Settemari (credo), che arrivava fino al check in di fronte (Ryanair), e loro a  bloccare, e per un bel po', tutto il traffico umano per una foto. Di cosa? Loro che partivano. Boh,

E mentre ero seduta sulla valigia, in attesa del mio check in (che qualcuno avrà pensato: ma si puà arrivare tanto in anticipo da dover aspettare persino per la consegna della valigia), mentre ero lì ad aspettare, sono arrivati dei ragazzi che hanno cominciato a pesare le valigie sul nastro, e una pesava troppo, e l'altra troppo poco, e allora mi hanno aperto la valigia davanti e hanno cominciato a spostare cose. Viva la privacy.

E poi, consegnate le valigie, passato il controllo, mangiato un panino, pronti sulle poltroncine di fianco all'imbarco, sempre con stra congruo anticipo, ho cominciato ad ascoltare le signorine degli altoparlanti.
Ogni volta che chiudevano un volo facevano l'appello di almeno due, più spesso quattro, ritardatari.
Ecco, un altro dubbio che ho: ma come si fa a farsi richiamare, e più volte, quando sai che l'unico motivo per cui sei all'aeroporto dopo aver passato i controlli è che su quel volo ci devi salire?

E poi via, verso la tanto necessaria vacanza.

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