domenica 31 maggio 2009
Dancing (queen)
venerdì 29 maggio 2009
Alla mia amica Alice, che domani sposa il suo Matteo
giovedì 28 maggio 2009
mercoledì 27 maggio 2009
Parada par tucc
Ci sono dei giorni ...
... che Como è bella da togliere il fiato.
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Oggi è uno di quelli
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(immagine dalla webcam di Centro Meteo Lombardo)
Bretelle [Sfogo MODE ON]
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Lo dico e lo ripeto: siamo nell'era della comunicazione, possibile che ci si debba ridurre ancora in questo stato?
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[Sfogo MODE OFF]
domenica 24 maggio 2009
Malinconia
Vivere qualcosa di magnifico
e trattenere la magia di quell'attimo
per riviverla, intatta
negli occhi che brillano
di chi ti ha aspettato
ed ora ti sta ad ascoltare.
E' malinconia la passione
quanto tutto il resto non conta ...
mercoledì 20 maggio 2009
Mezzogiorno a Milano
martedì 19 maggio 2009
Astronomy picture of the day
Explanation: What's happening over that castle? While waiting for the Moon to rise last month in Thurso, Scotland, amateur astrophotographer Stewart Watt took a three minute exposure of the background stars. The above image was the surprising result. Patchy clouds in front of the rising moon created crepuscular rays streaming across the night sky in spectacular fashion. In the foreground is a stone tower from Thurso Castle, a 12th century fortress augmented in the 17th century. Above the crepuscular moon rays are stars, many from the constellation of the Lion (Leo). Visible to the right of the tower is the planet Saturn
Saper dire basta
Forse è sufficiente dirsi la parola "fine", per conservare quello che di bello c'è stato, anche se le strade si dividono per difendersi, ma il pezzo di strada che si è fatto insieme ci ha arricchito.
Bisogna saper "lasciare andare" le persone, anche se brucia e fa male,
Per mantenere negli occhi e nel cuore quel sorriso che illuminava, quella serenità che arrivava dal solo fatto di stase seduti, accanto, senza dire nulla, semplicemente ascoltando il respiro.
Senza rancori, senza rabbia. Per vivere, ancora ...
lunedì 18 maggio 2009
(Il mio) Wolfram Alpha
Saper dire grazie
Tango (Roxanne, da Moulin Rouge)
Tango.
"IL" ballo, quello più bello, più sensuale, soprattutto più difficile, almeno per me.
Quando andavamo a scuola di ballo, è stato il ballo che abbiamo imparato per ultimo, non perchè lo avessimo lasciato per ultimo, ma perchè proprio non ce la facevamo a mettercelo in testa.
Ricordo il maestro che ci contava il tempo, infinite volte.
C'è voluto un intero inverno per "capirlo", sentirlo dentro.
E quando, finalmente, l'ho capito, soprattutto per averlo ballato un miliardo di volte con il maestro, una maledetta infiammazione al piede mi impedisce di ballarlo, che, ballare con i piedi non a posto non è proprio il massimo.
Quindi, quando sento quella musica, quel ritmo, mi incanto a guardare, magari anche solo il tempo di un pezzo di you tube, nel mio "apple time" o pausetta merenda del pomeriggio ...
sabato 16 maggio 2009
giovedì 14 maggio 2009
Arcobaleno in bianco e nero
Nel cielo
un arcobaleno grigio
formato dalle piccole lacrime
di un sorriso ormai spento.
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(foto mia, rielaborata da Fabio)
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martedì 12 maggio 2009
Nella tempesta - A storm is going to come
Non si trovano mai le cose nel luogo in cui dovrebbero stare.
Avevo bisogno di una canzone che mi scaldasse il cuore, che tra ieri e oggi non è che sia andata a meraviglia.
Avevo bisogno di un qualcosa per capire come uscire da una certa nuvola nera che ogni tanto appare sopra la mia testa... e poi scompare ... e poi riappare.
Poi qualcuno mi ha suggerito di ascoltare Piers Faccini, e la nuvoletta, per un po', se ne è andata ...
And a storm is gonna come (find a heaven, find a shelter)
A storm is gonna come (find a port, find a harbor)
A storm is gonna come (find a friend, find a lover)
A storm is gonna come (find a sister, find a brother)
The Storm Is Gonna Come
domenica 10 maggio 2009
..... zucchero filato
Dai vetri, in lontananza, vedo l'Etna, in un cielo che, mi dicono, raramente e' cosi limpido la sera.
L'Etna mi ha accolto quattro giorni fa, facendo capolino dal finestrino dell'aereo, coperto di neve, con poche nuvole e qualche sbuffo a fare da aureola.
Mi ha fatto compagnia in questi giorni, un gigante che si vede quasi da ogni punto dell'isola che ho visitato.
Era carico di neve al mio arrivo, ora che torno a casa buona parte si e' sciolta perche', pare, in questi giorni e' davvero cominciata la primavera.
E i miei pensieri, in questa ora di attesa, vanno alle tante cose che ho visto, alle persone, ai sapori, agli odori, a quel groppo in gola che non mi molla da quando ho fatto il check in e sono entrata agli imbarchi.
E le immagini si sovrappongono nella mente, dalla ferrovia, la circumetnea, che sembra apparire e sparire in continuazione mentre si passa attorno al vulcano; al gelato ai pistacchi di Bronte, "piccola" deviazione dellla strada verso Patti, preso in quel baretto che sembra non dire nulla e che dentro, a servire c'e' un ometto con i baffi (parola di Pico), alla discesa verso San Piero Patti, dove le montagne non sono colline e le colline non sono montagne; al Caffè' Galante, al gelato al riso nero di Patti, che non si puo' spiegare che gusto e', si puo' solo provare, a Tindari dove c'e' un santuario con la Madonna nera e degli scavi archeologici immersi in un parco che arriva al mare con le terme e un piccolo anfiteatro; a Taormina, ai suoi balconi, al suo corso dove non ho resistito a strisciare per portarmi a casa una collana di pietra lavica e al Teatro Greco romano dove.mi sono finta una statua per una foto, e dove ho guardato il mare con un sole che scaldava il cuore; a Roccalumera, che e' un paese lunghissimo lunghissimo che non finisce mai; a Acireale dove si mangia bevendo acqua con i Verdelli e ad Aci Trezza di cui ho gia' detto tutto; a Siracusa che dire che e' "solo" bella sembra quasi di prenderla in giro, dove vai al Teatro Greco e ti trovi in una grotta che da sopra ti spiano tutto quello che dici, che vai al porto e c'e' un'acqua che sembrano i Caraibi, che vai all'Ortigia che e' una citta' nella citta' che sembra tutta un ricamo e, ti sembra di esser sazia per le mangiate pantagrueliche dei giorni precedenti, ordini spaghetti ai ricci di mare e mangi come se fossi digiuna da giorni.
E le persone ti restano nel cuore: Pico del Caffè' Galante, Franco che si e' fatto in quattro, e che e' stato lo splendido organizzatore del convegno di studi Unagraco (che era poi lo scopo primo dello sbarco in Sicilia), Alberto che si e' fatto Caltagirone / Roccalumera e ritorno per passare una sera a cena con la sua presidente di commissione, Salvatore che oggi ci ha ospitato nella "sua" bellissima Siracusa e tutti gli amici/colleghi con cui ci siamo conosciuti, riconosciuti e fatti compagnia nei giorni del convegno.
E poi c'e' la Sicilia che non mi aspettavo: arrivando in aereo ricordo di aver guardato quest'isola dal finestrino e di aver fatto un pensiero "questa terra potrebbe pure stregarmi".
La Sicilia mi ha riempito l'anima, nelle mie prime ore trascorse in questa isola, al punto che per due giorni non sono riuscita a scrivere nulla, e fermavo le emozioni fotografando il bello che vedevo.
La Sicilia che volevo vedere, dove sono arrivata per la prima volta nella mia vita e che ora sento la "mia" Sicilia che ha, per me, l'odore dello zucchero filato...
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Caffè Galante a Patti
sabato 9 maggio 2009
Aci Trezza
E non so perche', se mi deriva da qualche ricordo di scuola, o se e' il nome che mi suona bene, o se per le foto di Mario che ogni tanto "prendo a prestito per raccontare le mie emozioni".
Fatto sta che ora sono qui, seduta sui sassi del porto, con di fronte a me il paese, sotto a me il porto e intorno un mondo di pescatori, ragazzi a prendere il sole, turisti, moto e macchine.
Ma soprattutto un mondo di colori, di tutti i colori ma con un azzurro che domina su tutto, l'azzurro del mare, del cielo e delle barche di Aci Trezza, un mondo di suoni, di dialetto siculo, di motorini "si va in due ma uno non mette mai il casco", di rumore del vento nelle orecchie, di risa e chiacchiere di ragazze che amoreggiano, di salti giu' dal molo per scendere, di vento che passa nelle sartie delle barche (si chiamavano sartie? Mah...).
Un mondo di rumori sopiti dei motori delle barche, di rumore di operosita' soffusa, che non balza all'occhio ma che si vede appena lo sguardo si sofferma, fatto di secchi di vernice fresca di fianco a una barca, di uomini con la pelle color cuoio (che non credevo davvero esistessero) e il viso attraversato di rughe che paiono piccole colate laviche, del suono della campana della chiesa che si apre sul porto e lo domina e che mi pare di immaginare con gli occhi dei pescatori che tornano dal mare grosso e guardano a lei come la lampada che finalmente rischiara il buio della paura del mare.
Un mondo con il sole che scalda la pelle, con i sassi che pungono e i Ciclopi che sbucano al di sopra delle spalle, come sentinelle del mare.
Un mondo in cui il richiamo del mare, l'odore del mare puo' far girare la testa.
Un mondo dove e' bello perdersi, anche solo il tempo necessario per scrivere questo post...
(Stasera aggiungo una foto... Se sono venute come spero...)
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mercoledì 6 maggio 2009
Quasi un anno fa
MateraCamp 2009 - a card for me
Alle mie amiche poco 2.0 che vogliono vedere, sentire, capire cosa ho fatto al Materacamp.
Non fosse stato per quella disgrazia di valigia persa che non arrivava mai l'avrei già scritto giorni fa.
Quindi: Sono stata bene; ho abbracciato sorellina mia di Matera; ho camminato nei prati di Lucania, in mezzo all'erba alta e senza avere la solita fobia delle bisce,, ho visto chiese rupestri e passeggiato nei Sassi di Matera; sono stata seduta sui gradini della Cattedrale di Matera, che sui gradini del Duomo di Como non avrei mai avuto il coraggio di farlo; ho mangiato una quantità spropositata di peperoni cruschi, ma non ho avuto il coraggio di Marileda di pucciarlo nell'espressino freddo, che l'espressino freddo l'ho gustato al bar sopra la Mediateca sopra il Materacamp, e l'ho bevuto anche se non bevo caffè; ho mangiato specialità materane offerte da una terra dove la gente è generosa e si aspetta solo un grazie, un sorriso e una stretta di mano; ho conosciuto i ragazzi della Mediateca e pensavo di essere a Milano per quanto erano sprintosi nel lavorare e organizzare; ho dormito nei sassi, per la terza volta nella mia vita, e ci tornerei domani; ho fatto colazione con Clarita, guardato le vetrine delle scarpe (viola, ma siamo delle vere Becky noi due), ho pranzato da Clarita appena arrivata, che non mi poteva proprio vedere andare a mangiare il panino al bar, la mia sorellina; ho fatto foto a tutti, ma proprio a tutti, ma la foto a Giovy, che avevo pure un debito di riconoscenza per quella fantastica che mi ha fatto lo scorso anno, quella proprio non mi è venuta... si vede che dobbiamo rivederci; ho riso come una matta con le mascotte del gruppo, i ragazzi di GigiCogo e di Manfrys e il piccolo Davide, che nella passeggiata in mezzo ai prati di Lucania mi avrà chiesto i cento perchè e ha coraggiosamente superato due vitelli e un toro con la mano nella mia, ho riso di cuore quando il bimbo di Manfrys mi ha "offerto" 20 centesimi per farmi smettere di fare foto al loro tavolo; ho rivisto la Queen (Catepol, ma lo sanno tutti), che non avevo potuto incontrare quando è passata da Como qualche tempo fa, e che, con Clara, è stata una delle splendide organizzatrici del MateraCamp; ho conosciuto Nicola Greco, e sono convinta di aver fotografato il sorriso di un quasi sedicenne di cui sentiremo parlare ancoraM; ho mangiato la torta dei quattro anni di Osama Bin Davide e la torta del Materacamp; ho rivisto i ragazzi blogger che avevo conosciuto a Capodanno a Matera e sono anche riuscita a fare "la" foto a IoMedesimo, con tutto lo stress che gli ho fatto patire; ho promesso a SimplyGiulia che la prossima volta che passo da Bologna mi faccio sentire; ho visto il filmino di Gianfranx che faceva la cresima, che ero troppo devastata per andarlo a vedere di persona; ho riso come una matta con la coppia Francesca / Marileda o Marileda /Francesca, perchè sono speculari;, ho fatto ciao con la manina libera, che nell'altra avevo il gelato, a Daniele che vedeva me e Clara in mezzo alla piazza di Matera e che ci ha fatto la fotina; ho visto tanti mani di blogger stringersi, tanti occhi sorridersi, tante coppiette e tante famiglie; ho ascoltato qualche speech, ma proprio qualche; conosciuto tante tante persone che avevo solo letto; ho perso la valigia e me l'hanno ritrovata, che non ci credevo che non se la spazzassero e faccio mea culpa per aver pensato male; ora ho sicuramente dimenticato qualcosa di "fondamentale" ma sono così tante le esperienze, le persone ... ;ho preso un aereo all'andata, pensando che sarebbe stata una bella esperienza e ne ho preso uno al ritorno, chiudendo gli occhi senza riuscire a ripensare a tutto il tanto che ho vissuto in soli tre giorni.
Ciao Matera, arrivederci ...
(ovviamente non riuscirò mai a mettere nemmeno un link...)
lunedì 4 maggio 2009
Brezza di lago
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