venerdì 31 dicembre 2010
Addio 2010, non mi mancherai ...
Ed è l'ultimo giorno dell'anno, oggi.
Un giorno in cui, anche senza volerlo, ci si guarda indietro, si tirano le somme. E, non ho mai capito perchè, ma guardandole nell'ultimo giorno dell'anno, le cose negative sopravvanzano sempre, immancabilmente.
Se poi capita, per una serie di circostanze, che un paio di nodi vengano al pettine proprio oggi ...
Ma forse è meglio così.
Stanotte voglio proprio seppellirlo questo 2010, che non solo non mi ha dato, ma mi ha tolto.
E da domani provare a ricominciare...
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Adunata, ComoBlogger
ComoBlog, inserito originariamente da brezzadilago.
... e affini, e vicinori.
L'appuntamento è per il 26 gennaio, alle 20, al Birrificio di Como.
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giovedì 30 dicembre 2010
Leaving Malta
E si torna a casa.
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Una settimana è un tempo breve per conoscere un posto, ma ci si può già cominciare a fare un'idea.
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Ho seguito la storia di Malta negli ultimi dieci anni, per la bella amicizia con Alice: con lei ho vissuto il referendum per l'annessione all'Europa e l'entrata nella Cee, quando da extracomunitaria è diventata la mia vicina di casa.
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Ed ero curiosa di vedere questa isoletta, tanto carica di storia, dalle grotte Ipogeo di 5000 anni fa, alle vicende più recenti dei Cavalieri di Malta, alla dominazione inglese, all'indipendenza.
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E volevo vedere la natura, quella soprattutto che sta al nord, sulle immense distese e le belle spiagge che spero verranno preservate dal turismo selvaggio, quello che fa costruire alberghi di infiniti piani. Ho camminato per ore in questi spazi immensi, dove l'unica compagnia sono il vento e il rumore del mare, dove i pensieri sono liberi di andarsene per conto loro, senza incontrare ostacoli.
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E volevo "assaggiare" Malta, i suoi cibi, i suoi sapori: ftira, mquari, coniglio all'aglio, accidenti quanto aglio e cipolla ho mangiato in questi giorni ...
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E volevo vedere che luce ci fosse, questa luce riflessa nel tufo delle costruzioni, nell'azzurro profondo del mare, nei colori intensi dei piccoli fiori che, in questa stagione, si trovano ovunque, anche ai bordi delle strade.
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E ho visto persone, giovani, ma quanti giovani ci sono a Malta? E intendo giovani maltesi, che li si riconosce abbastanza.
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E ho imparato ad aspettare. Nei ristoranti maltesi, salvo qualche rara eccezione, si aspettano ore per pranzare o cenare. Da noi, in Italia, si impazzirebbe. Qua ci si arrabbia un po', poi si pensa che, in fondo, siamo qua in vacanza, e si aspetta. Salvo che a Natale: a Gozo, il giorno di Natale, era tutto chiuso o già prenotato. L'unico posto dove ci siamo seduti (e andati via senza pranzare), era buio, freddo, e dopo 30 minuti nessuno era venuto a prendere la comanda: ce la siamo cavata con pastizzi e ftira di pollo, comprati al baracchino. E ci siamo rifatti per cena. Certo, ridevamo, a Gozo non ci si può "ingozzare" ...
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E ho chiacchierato ogni volta che mi è stato possibile, di tutto e con tutti. Che poi, con l'inglese, me la cavicchio ancora abbastanza e la gente parla volentieri, quando il tempo non è un bene di lusso come da noi ...
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E ho scoperto che tripadvisor non è poi tanto male come guida, integrata con la Lonely Planet, e che forse quelli della Lonely dovrebbero sviluppare di più una community se non vogliono farsi bagnare il naso.
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Lascio Malta, simbolicamente, con la foto di uno di questi bellissimi torpedoni che trasportano turisti e che, se ho ben capito, tra breve tempo andranno in pensione per essere sostituiti da più moderni bus.
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E' anche questo il volto di Malta che cambia ...
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mercoledì 29 dicembre 2010
Mqaret, Malta
Non so da quando o da cosa mi sia nata questa (insana) passione per il dolce, so che, arrivata a Malta, nella piazza dei bus a La Valletta, sono rimasta incuriosita da un baracchino con la scritta "Dates frites", o qualcosa del genere.
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E ho scoperto che questi strani fagottini che vengono gettati nell'olio bollente, fritti e venduti a circa 25 centesimi l'uno, sono "lafinedelmondo".
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Sono fagottini di pasta, con ripieno di datteri. Che detta così suona strana, e infatti non me lo spiego come mai, ma ne ho mangiati uno al giorno, e oggi due perchè era l'ultimo giorno.
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Si chiamano Mqaret, e, in teoria, li fanno anche da portare a casa. In Italia intendo. Ma so già che non saranno la stessa cosa, perchè qua si acquistano caldi, avvolti nel mini sacchettino di carta bianco, e si mangiano in mezzo alla piazza, mentre si passeggia, con la luce e l'aria di Malta.
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E' una lezione che ho imparato tanti anni fa: il cibo si consuma sul posto, portarlo a casa comporta, come minimo, una sonora delusione e cancellare il bel ricordo del sapore che si era mandato a memoria, che non è poi solo un sapore, ma un insieme di sensazioni, pensieri, senso di libertà che solo le vacanze portano ...
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Casa Rocca Piccola, La Valletta
Casa Rocca Piccola, the landlord, inserito originariamente da brezzadilago.
Come raccontare la magia di un “gioiellino”?
Perché Casa Rocca Piccola, a La Valletta, è un gioiellino.
Una via di mezzo tra un museo e una casa attualmente abitata, che i proprietari hanno aperto al pubblico, ma una casa “viva, alive”, piena di storia e dell’oggi.
Una storia che permea i muri, che si insinua silenziosa tra le stanze e che mi ha accompagnato come in una danza.
La “visita” è un racconto che vive con la casa, che la anima, stanza dopo stanza, come se una bacchetta magica desse vita, con la voce, agli oggetti che fino a qualche minuto prima parevano inanimati, e qualche attimo dopo prendono colore, e si raccontano.
Non avevo quasi capito Malta fino ad oggi: l’avevo visitata, cercata, ma non trovata.
Ho letto la storia dei Cavalieri, prima di arrivare sull’isoletta, ho visitato luoghi, visto musei, guardato e immaginato, ma la chiave per comprendere Malta me l’ha fornita Casa Rocca Piccola, e il racconto che vive e che si annoda, stanza dopo stanza, tra gli oggetti e la voce che racconta la storia, e tesse una rete che affascina, che racconta di centinaia di anni di storia, di tre generazioni che la abitano, e di chi l’ha costruita, di chi l’ha pensata e di chi l’ha conservata nel tempo.
Le informazioni sulle sale, sulle collezioni, sulla famiglia sono sul sito di Casa Rocca Piccola, dove sono già tornata per riguardare i luoghi.
Non so se mai tornerò a Malta, non è mia abitudine tornare due volte negli stessi luoghi, ma semmai capitasse, Casa Rocca Piccola è già sulla via …
martedì 28 dicembre 2010
Banda from Malta
Per me la banda ha un significato particolare.
Ha il suono della mia vita, intera.
Mio papà suona da quando aveva, credo 18 anni, o forse prima, e da oltre 50 anni suona in banda.
E stasera, al nostro Hotel, c'era una banda maltese che suonava gli auguri per gli ospiti, e mi sono incantata ad ascoltarli.
E li osservavo, e pensavo al significato delle bande, di queste "grandi famiglie" dove c'è di tutto, uomini, donne, adulti, ragazzi, e tutti si aiutano, perchè l'armonia, poi, si sente quando si suona.
E si divertivano a suonare, e si vedeva.
E allora sono corsa a recuperare la Niki in stanza, e ho fatto una foto, e la dedico al mio papà. Perchè sono lontana da casa, e domani è il suo compleanno.
Auguri papà :)
La Baia di St. Paul, Malta nord
Malta nord, sembra una precisazione inutile, considerato che l'isola sarà larga una cinquantina di kilometri.
Eppure sembrano due posti completamente diversi, Malta a nord e Malta a sud.
Al sud, la capitale, la parte industrializzata, molte case, molti grandi alberghi uno attaccato all'altro, una luce colore del tufo.
A nord i grandi spazi, le praterie, le fortificazioni della guerra, delle innumerevoli guerre che si sono succedute nel corso dei secoli.
E le spiagge, immense, deserte a dicembre, da godere, passo dopo passo, in passeggiate accompagnate dal vento, che non smette mai di soffiare un attimo, e da un sole che quando sbuca dalle nuvole scalda e brucia.
E' bello il nord di Malta, qualche albergo di mega super catene interrompe il paesaggio di tanto in tanto, ma ha lo stesso effetto di un bruscolino in un occhio, si guarda con la coda dell'occhio e si spazza via (anche se un po' di programmazione edilizia, nell'isoletta, non farebbe poi male).
C'è una strada, i locali la chiamano autostrada, la numero 1 che congiunge nord e sud, ma ogni tanto si infila in mezzo ai paesi, caotici, dove lo stress peggiore non è nemmeno quello di ricordarsi di tenere la sinistra quando si guida, ma guardare dove e quando si fermano i locali.
La guida a Malta credo risenta dell'isolamento, di chi si sente padrone a casa sua; ma c'è una cosa che mi ha rassicurato, almeno in un primo momento: "loro sanno" che "noi siamo" a noleggio, che siamo i turisti che di solito guidano a destra. Ci hanno dato una K, nella targa: le auto a noleggio, a parte avere patacche di Avis, Hertz etc, hanno la targa che finisce con K, il che fa sperare che vedendoci indecisi non ci strombazzino dietro. Ma non è così.
Ma a nord, a Malta nord, questo problema non si sente, almeno a dicembre: non c'è nessuno in giro.
Solo cielo, sole, mare e vento che soffia tra le rovine del passato ...
lunedì 27 dicembre 2010
domenica 26 dicembre 2010
sabato 25 dicembre 2010
venerdì 24 dicembre 2010
giovedì 23 dicembre 2010
In buona compagnia
Sono a Malta, per Natale.
Perchè Malta? Forse perchè era un posto che non avevo ancora visitato, forse perchè i cavalieri da sempre solleticano la mia curiosità, forse perchè è la casa di Alice, una amica maltese che vive in Italia.
Ho lasciato la pioggia, il freddo e il malumore a Malpensa.
Arrivando qua mi ha affascinato la luce di questa isola, anche se oggi il tempo non è stato dei migliori.
La guida a sinistra va digerita, e per ora mi sta ancora sullo stomaco.
Ma la gente qua è bella, pochi al cellulare per strada, molti lavori in corso, molte case in ristrutturazione.
Si sente l'Europa, arrivata da poco.
Si sente il Natale, che qua è festa grande.
Oggi ho girellato per La Valletta, vicina all'hotel dove siamo alloggiati: un blocco unico, come una unica pietra scolpita nella quale uno scultore ha fatto nascere una città, unita, omogenea, con proporzioni, equilibri che si percepiscono passeggiando per le vie.
E nel sottosuolo, e nei palazzi, la storia.
Eppure oggi, per me, La Valletta è rappresentata dall'immagine che non ti aspetti: il lungomare, nei pressi del Memoriale alla Seconda Guerra Mondiale, dove, scendendo poche scalette, sono rimasta a osservare un pescatore, attorniato da gatti che pazientemente aspettavano di raccogliere qualcosa della pesca.
E, intanto, gli facevano compagnia ...
venerdì 17 dicembre 2010
mercoledì 15 dicembre 2010
lunedì 13 dicembre 2010
domenica 12 dicembre 2010
mercoledì 8 dicembre 2010
Punto Doppio
In bocca al lupo a Donatella e Sonia che oggi inaugurano "Punto Doppio" a Lonate Pozzolo.
In tempi come questi aprire una attività richiede coraggio, e forse un pizzico di follia.
Ma con loro c'è Audrey, che di follia e di femminilità se ne intedeva ...
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martedì 7 dicembre 2010
lunedì 6 dicembre 2010
lunedì 22 novembre 2010
Foglia, d'Autunno
Nascosta,
tra un tronco e un ramo conficcato nella terra.
Caduta da un albero
Impigliata nel destino.
Destinata a sparire lentamente
aspettando che l'aria
mi trasformi in polvere
E, finalmente
mi porti via ...
domenica 21 novembre 2010
lunedì 15 novembre 2010
E' la rinuncia che rende forti ...
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venerdì 12 novembre 2010
sabato 6 novembre 2010
venerdì 5 novembre 2010
giovedì 4 novembre 2010
domenica 31 ottobre 2010
Dolcetto E scherzetto
Glielo ho dato il dolcetto, la fetta di torta.
Poi, il "piccolo" Alessio mi ha chiesto di scrivere il mio nome su foglio, e la penna mi ha dato la scossa.
Beh, sto ridendo ancora adesso :)
sabato 30 ottobre 2010
Divieto di accesso al credito
Ok , non era la niki ma il blackberry, ma questa foto merita comunque uno spazio qua dentro.
E' stata scattata ad Albate, il paese dove abito, e davanti al posto dove ho parcheggiato l'auto stamattina per andare a prendere il giornale.
Siamo alla frutta, anche qua ...
venerdì 29 ottobre 2010
Domino
prende il ritmo impazzito
delle caselle di un domino
che sembra inarrestabile.
E cadono, e cadono
E urli, e piangi, e ti disperi.
Ma non serve
Quelle maledette caselle continuano,
imperterrite a cadere
una dietro l'altra.
E le guardi, impotente
senza avere il coraggio
di cercare con gli occhi
dove si fermerà la corsa ...
domenica 24 ottobre 2010
sabato 23 ottobre 2010
Mostra d'Oltremare
Perchè questa foto, forse non sarà il massimo, ma l'ho fatta a mano, inventandomi un po' di cose, e volevo che venisse proprio così!
venerdì 22 ottobre 2010
venerdì 15 ottobre 2010
Mark Cohen Photographer
Certo, fare queste cose al di fuori di un BarCamp si rischia la vita come con la roulette russa :)
giovedì 14 ottobre 2010
Treni
di nascosto, senza avvertire,
attacca un vagone
alla mia locomotiva...
.. dimenticandosi di aggiungere
il carbone ...martedì 12 ottobre 2010
Foto di una fotografia
Si perchè Maurizio (Montagna), il mio maestro del corso di Fotografia di base di Formafoto, dice che la vera foto non è quella che sta nel pc, o sullo schemo, ma è quella che si stampa.
Ora, lo so che stampare una foto sarebbe andare in camera oscura, con le lucine apposta, e vedere una foto che appare piano piano da un negativo, massaggiare, dosare le luci, schermare e fare tutte quelle diavolerie che sicuramente tanti sanno fare o hanno avuto occasione e la possibilità di imparare a fare.
Però devo confessare che, oggi pomeriggio, vedere uscire la mia prima foto dalla mia stampantina, sulla carta giusta .. beh, mi ha emozionato.
Toccarla, averla in mano, girarla sotto la luce della lampada per vedere se cambiavano i colori e le luci, toccare i colori con gli occhi...
E, devo confessare, non l'ho scelta a caso: è la foto dell'inizio delle mie vacanze in Sicily, una foto a cui sono molto affezionata, con le luci di quella bellissima terra, il mare e il pescatore che prende il largo.
E, ancora una volta, mi sento pronta per partire, e provare ad esplorare il mondo della fotografia, che conoscevo da molto lontano per aver provato a pasticciare, e che, piano piano, mi si sta svelando davanti agli occhi, pieno della sua magia ...
domenica 10 ottobre 2010
domenica 3 ottobre 2010
venerdì 24 settembre 2010
Lago in Autunno
Eppure
sto così bene sola,
in una domenica mattina di inizio autunno
a guardare il lago che luccica.
E lasciare i pensieri
appoggiati sulle foglie di un albero
pronte a cadere,
accartocciarsi.
E finire nel lago,
affondare, e sparire per sempre …