Sono a Malta, per Natale.
Perchè Malta? Forse perchè era un posto che non avevo ancora visitato, forse perchè i cavalieri da sempre solleticano la mia curiosità, forse perchè è la casa di Alice, una amica maltese che vive in Italia.
Ho lasciato la pioggia, il freddo e il malumore a Malpensa.
Arrivando qua mi ha affascinato la luce di questa isola, anche se oggi il tempo non è stato dei migliori.
La guida a sinistra va digerita, e per ora mi sta ancora sullo stomaco.
Ma la gente qua è bella, pochi al cellulare per strada, molti lavori in corso, molte case in ristrutturazione.
Si sente l'Europa, arrivata da poco.
Si sente il Natale, che qua è festa grande.
Oggi ho girellato per La Valletta, vicina all'hotel dove siamo alloggiati: un blocco unico, come una unica pietra scolpita nella quale uno scultore ha fatto nascere una città, unita, omogenea, con proporzioni, equilibri che si percepiscono passeggiando per le vie.
E nel sottosuolo, e nei palazzi, la storia.
Eppure oggi, per me, La Valletta è rappresentata dall'immagine che non ti aspetti: il lungomare, nei pressi del Memoriale alla Seconda Guerra Mondiale, dove, scendendo poche scalette, sono rimasta a osservare un pescatore, attorniato da gatti che pazientemente aspettavano di raccogliere qualcosa della pesca.
E, intanto, gli facevano compagnia ...
giovedì 23 dicembre 2010
In buona compagnia
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento