lunedì 29 dicembre 2008

Cena a "La Remesa" a Cavallino (Lecce)

Ora, non è che voglio cominciare a fare il blog su quello che ho mangiato a cena, o dove l'ho mangiato e quanto ho speso: no! per quello c'è già il mangione.
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Però le sensazioni, certi ricordi non me li voglio perdere, quindi, magari, qua e là, un mini post culinario vorrei proprio cominciare a farlo: e parto da qua, da Lecce.
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Dopo la scoperta che la domenica sera la maggior parte dei locali tipici dove avevamo pensato di cenare era chiusa, ci siamo rivolti a Ramona alla reception dell'Hotel Eos (già detto di segnarvelo), che, dopo aver sondato di che genere di ristorantino eravamo in cerca, e appurato che si cercava una cosa tipo "trattoria di una volta", ci ha consigliato e prenotato alla "Remesa" di Cavallino: molto carinamente ci ha anche stampato la mappa di google per arrivarci, e meno male, che senza Tomtom e quella, Cavallino ci sarebbe sembrata esattamente quello che è, un labirinto di strade da percorrere al buio.
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La Remesa è una trattoria tipica, dove si mangiano le "cose di qui": antipastini di verdure, cipolle cotte e glassate, salame iper piccante (per me almeno), crostini con formaggio fresco tipo ricotta (ma era troppo buono per essere ricotta, o vuoi dire che qua la ricotta è così buona?), peperonata, cavolo verza in insalata, trippa, polpettine di salsiccia rotonde e polpettine di patate a forma di bastoncino, carciofi gratinati,.
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Ovviamente più di quanto io mangi in due giorni a casa mia.
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Il primo era improponibile, con lo stomaco già sazio, ma il secondo ci poteva stare e quindi una specie di bollito fatto di carne e peperoni, e una cosa dall'ulteriore nome impronunciabile che si è rivelata essere involtini di frattaglie, avvolti in pancetta e passati al forno... stra buonissimi! Il tutto annegato in ottimo vinello di Puglia, chiesto sfuso, che andava giù meglio che l'acqua.
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Spumone della casa (tipo semifreddo al torroncino), annegato nel San Marzano (ma solo per Daniele).
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Spesa: 34 Euro (in due, e va precisato, che da noi con questa cifra per una cenetta così non bastava per uno).
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Raramente nelle nostre vacanze ci capita di conoscere posti di cui ci resta un ricordo indelebile: "La Remesa" è un posto dove ci è sembrato di respirare l'aria di qua, dove il cameriere, per farci sentire più immersi, non ha esitato a elencare i cibi in stretto dialetto pugliese (o almeno a me sembrava tale) e evitare accuratamente di tradurli per lasciarci il gusto sorpresa (si, insomma, mettiamola così!), dove siamo stati bene.
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Update del 17/12/2009: il ristorante La Remesa mi ha comunicato che il nuovo sito si trova qui

3 commenti:

Antonella Napolitano ha detto...

Ciao elena!
Sono contenta che la mia puglia ti stia dando tante soddisfazioni...gastronomiche e non!

La prossima volta ti tocca una puntata in provincia di Bari.

p.s. sì, qui la ricotta è *così buona*! ;-)

Anonimo ha detto...

Amo la Puglia perchè la conosco: buona permanenza e fagli capire che i Komaski non sono male, tolti alcuni, ovviamente.

Elena Trombetta ha detto...

@antonellina: altro che, ho perso testa e cuore per la tua Puglia!
@nsu: lo spero, ma a giudicare dall'accoglienza che abbiamo avuto forse un piccolo segno lo abbiamo lasciato anche noi :)