Ci sono luoghi dove, fino a qualche decennio fa, si svolgeva una parte importante della vita delle donne; luoghi dove si trovavano a lavare i panni, nell'acqua corrente, fredda, troppo fredda d'inverno.
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A Como e dintorni ce ne sono parecchi, la Città Possibile ha aperto un blog specifico perchè non ne vada persa la memoria.
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Per me i lavatoi esistono nei racconti della mia nonnetta (celebre la sua battuta: "tutte le invenzioni erano belle e importanti, ma io, a quello che ha inventato la lavatrice avrei fatto un monumento!"), ed esistono nei miei ricordi delle vacanze in montagna quando, piccolina, si andava in un paesino sperduto nei monti che manco Heidi si trovava e, in assenza della lavatrice, si andava al lavatoio a lavare con mamma e le vicine. E accidenti se lo ricordo il freddo nelle mani, che sale nelle braccia e la fatica dei panni pieni di acqua (che io lavavo fazzoletti...) e le mani che diventano rosse rosse.
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Eppure i lavatoi erano luoghi di incontro, di scambio di parole, di donne che chiacchierano, di condivisione di momenti di gioia e di sofferenza.
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Ed ora?
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Sembra quasi che chiudere i lavatoi dietro a una grata, aspettare che vadano in pezzi per l'usura del tempo, rappresenti la soluzione per dimenticare la miseria di quegli anni, poveri di soldi ma ricchi di umanità, di rapporti umani, che sia l'unico modo di cancellare la fatica, la povertà vissuta.
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Ieri ero a Senna Comasco, in farmacia a fare incetta di medicinali per 'sto accidenti di raffreddamento che mi è piombato addosso da qualche giorno: uscendo mi sono trovata di fronte il lavatoio di Senna Comasco, un luogo non più utilizzato ma restaurato, tenuto bene, e che a Natale ospita un grandissimo presepe: e non ho potuto resistere a fermarmi, con la scusa di fare qualche foto,per provare ad ascoltare gli echi di quelle voci lontane, di donne, di bambine, di fatica e di risate ...
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Il presepe al lavatoio è un'idea grandiosa, per avvicinare le persone alla storia, la nostra storia, quella delle nostre mamme, delle nonne, di donne che hanno segnato la nostra via, prima della nostra vita.
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Costruire un presepe pubblico, a Natale, è un'esperienza che andrebbe fatta, almeno una volta nella vita. Ci si trova, si pensa, si studia, si prepara, si organizza e alla fine si aspetta che qualcuno venga a vedere il risultato di tanta fatica.
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Il lavatoio è proprio sulla strada, e vicino vicino c'è il parcheggio del Municipio, ampio e sempre con posti vuoti: se passate di lì, fate una sostina.
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