domenica 28 dicembre 2008

"350 km" e siamo a Lecce ...


Questa era la tesi che, ieri, Raffaella mi stava aiutando a sostenere con Daniele, che, fidandosi ciecamente delle mie abilità di progettazione di itinerari, manco si era posto il problema se davvero fossero "solo" 350 i kilometri da Giulianova e Lecce.
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Poi il moroso di Raffa ha dato una prima incrinata, recuperata prontamente, fino al cugino di Raffa che, in una sorta di inaspettato contatto telepatico, non si capisce come nè perchè, ad un certo punto si è messo a snocciolare distanze, tempi e persino il numero delle curve destre e sinistre sulla strada da Giulianova a Lecce ... e va beh, insomma, alla fine è saltata fuori la verità, e cioè che i km erano 550, con l'ultimo pezzo di superstrada ... ma col fatto che si guida metà per uno, sono sembrati meno, e la mia tesi è rimasta saldamente in piedi.
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Tutto questo per dire che siamo arrivati a Lecce, nemmemo troppo stanchi, dopo oltre 1000 km di viaggio percorsi in due giorni, lasciandoci alle spalle le brutte condizioni atmosferiche del centro nord Italia, e viaggiando sempre in tranquillità.
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Ti accorgi che sei in Puglia perchè cambiano i colori, o meglio, cambia il colore verde: da brillante, in Abruzzo e in Molise, diventa il verde degli ulivi: ce ne sono a perdita d'occhio, mai visti tanti ulivi tutti insieme in vita mia, e si che di paesi nel Mediterraneo ne ho visti anche parecchi.
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La Puglia è lunga, accidenti, ma ci avevano ben preparato durante la cena di ieri sera: "quando sei a Bari, ti sembra di essere arrivato, e invece ne hai ancora altrettanto da fare", quindi, con questa premessa e debitamente avvisati da un punto di vista psicologico, siamo arrivati a Lecce senza troppo stress.
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Lecce è meravigliosa, lo è davvero, non come si usa dire di un posto mai visto prima: è come aprire una scatola di cioccolatini anonimi e mentre li scarti scopri che sono proprio del gusto che piace a te.
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Fa freddo, ma non troppo, le giornate sono corte, ma il tempo è sufficiente per vedere e apprezzare il barocco leccese e scatenare la Niki nel solito esercizio quotidiano di foto.
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Con la fida Lonely Planet, uscita nuova nuova nel 2008, e la piantina gigantesca fornita dal nostro albergo (Eos, segnatevelo, un posto caaariiinooooo, sembra arredato feng shui), abbiamo girato la città senza fatica.
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La luce strana di oggi pomeriggio sembrava fatta apposta per mettere in risalto le forme del barocco, il tufo lavorato e scolpito.
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Vedere la facciata della Chiesa di Santa Croce è come leggere un libro, di un numero di pagine che varia in base al tempo che si mette a disposizione per stare lì con il naso all'insù.
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Le stradine, strette, danno un senso di sicurezza, le luminarie di Natale sono fantastiche, sembrano piccoli candelotti di ghiaccio che si sciolgono.
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Al Teatro Romano è stato allestito il presepe, con le statue quasi a grandezza naturale. La grotta è al centro, con la Madonna, San Giuseppe, il Gesù Bambino, il bue, l'asinello e tre o quattro gatti, questi veri, che si scaldavano nella paglia.
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I negozi, è domenica, erano chiusi: peccato, avrei sicuramente usato la flexy almeno in un paio di negozi (ho visto un paio di guanti che mi hanno rubato il cuore ...).
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E ora ultima tappa della giornata, si va a cena: la domenica sera chiudono molti locali in città, la signorina dell'albergo ci ha consigliato un posto appena fuori Lecce "La Remesa" perchè vorremmo provare qualcosa di tipico del posto.
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E domani giro del Salento e arrivo dalla mia Clarita a Matera, che sto già facendo il conto alla rovescia per la voglia che ho di rivederla :)

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