venerdì 5 ottobre 2007

Il lungo periodo

Sono da qualche sera senza il computer (in riparazione) e ne ho approfittato per scrivere alcuni pensieri "mal legati" tra loro, su riflessioni che mi girano per la testa.
.
Ho dovuto affrontare una riflessione personale in questi ultimi giorni, su un incarico che mi è stato proposto, e ho tentato di analizzare la situazione che mi sta intorno.
.
Una premessa: quando parlo di classe politica non mi riferisco a nessuno in particolare ma a tutti coloro che in questo momento, in Italia, si occupano di politica.
.
E queste sono le mie riflessioni, scritte nelle sere sui fogli di carta e qua riportate.
.
Nella mia vita di "cittadina" non esiste il "lungo periodo".
I programmi elettorali, le decisioni, ogni dichiarazione politica non va oltre la fine del prossimo anno. Certo, immagino che ragionare sul lungo periodo abbia un costo elevato in termini di voti, eppure sono evidenti gli effetti negativi delle scelte che portano ad un immediato consenso elettorale...
.
I tempi dell'azione politica sono scanditi dai sondaggi elettorali che, ovviamente, limitano psicologicamente ogni programma.
.
Mi chiedo se in tutto questo ragionamento si possa inserire l'aspettativa di vita della nostra attuale classe politica, quando le decisioni vengono prese da ultrasessantenni.
.
Mi sto rendendo conto, da qualche mese a questa parte ovvero da quando frequento la blogosfera, di avere una vantaggio, una possibilità in più rispetto a tanti, che è quello di poter ascoltare e partecipare ad un dibattito che non esiste nella vita quotidiana.
.
Mi accorgo di avere un qualcosa in più rispetto a chi passa la vita davanti alla tv e ai dibattiti fatti di nulla e di "idee" urlate con la voce che passa l'una sopra l'altra, ma non vorrei mai essere tacciata di appartenere a una sorta di "aristocrazia elettronica", solo per la mia capacità di muovermi in rete. E penso di non essere la la sola a riconoscere nella rete questa capacità di sviluppo del pensiero, e allora mi chiedo se c'è un reale interesse allo sviluppo della rete, della tecnologia e al corretto uso, che permette lo sviluppo delle idee, delle proposte.
.
Ma il mio timore è che l'unico interesse della nostra classe politica sia nello sviluppo della tecnologia al solo scopo di fare in modo che, in un processo che verrà definito di modernizzazione, i sondaggi vengano equiparati a pseudo votazioni in tempo reale: il lungo periodo si allontanerebbe definitivamente, ma anche il medio periodo. Resisterebbe solo la politica a brevissimo periodo, quella che permette di prendere decisioni non oltre il mese, una sorta di delirio che legherebbe qualsiasi decisione all'umore del giorno.
.
Il voto elettronico, se portato a un elettorato non preparato che accederebbe alla rete solo per votare, porterà probabilmente ad un allargamento della base dei votanti, ma non necessariamente ad un miglioramento della proposta politica, che potrebbe avere sudditanza psicologica sull'immediato e costante ricorso al voto.
.
E mi chiedo: è questa la deriva?

1 commento:

Grissino ha detto...

Veramente c'è un sacco di gente che manco sa cos'è internet oppure on ha il PC oppure non abbastanza recente per consentire un voto elettronico con la verifica dell'identità. Se poi guardiamo allo stato che doveva dare le carte d'identità elettroniche già anni fa e non ne è ancora capace... il voto elettronico andrebbe affiancato da quello cartaceo perchè molta gente è ancora troppo indietro. Tu stessa sei stata senza PC per qualche giorno... dovevi averne uno di scorta ;-) magari quello vecchio.