venerdì 23 novembre 2007

Rapporti umani 2.0

Lo sostengo da anni: la rete è un piccolo paese, non è una grande città ...

9 commenti:

gigicogo ha detto...

Piccolissimo. A me sta troppo stretto e tutto sembra andare verso al chiusura, non l'apertura.
Li chiamano cluster perchè fa figo, ma sono solo delle piccole parrocchie.

Anonimo ha detto...

E' un piccolo paese, destinato a diventare una grande città.
Con le prospettive e i pericoli che comporta...

Grissino ha detto...

basta non allargarsi troppo e mantenere la propria privacy :-P

Maurizio ha detto...

Anche per me la rete è un piccolo paese. Piccolissimo. Ma non mi sta stretto. Dipende da come lo vivi e con quali finalità.

valentina orsucci ha detto...

Quando ho letto questo post il termine paese mi ha fatto pensare alla dimensione dell'autenticità delle relazioni. Tutti si conoscono, non si è mai soli, ci si sente sempre al sicuro.
Poi ci ho ripensato, e mi sono venuti gli aspetti meno piacevoli della vita di paese: il pettegolezzo, la chiusura mentale, il senso del controllo.
Tu a quale ti riferivi?

Elena Trombetta ha detto...

@vale: dipende dal momento. Ieri mi stava stretto, oggi ci sto benissimo ...

Annarita ha detto...

Sono d'accordo con la visione di sonny&me e sono vicina anche alle considerazioni di Valentina:)

Anonimo ha detto...

La Rete non è certo la soluzione a tutti i mali, nè il luogo delle relazioni perfette. A volte quando va stretta ci si sconnette. Altre volte è come eprdersi in una via di una città da esplorare.
Altre ancora ci trovi amicizie che avresti perso.
Come la vita. Con in più la saturazione di banda :)

Elena Trombetta ha detto...

@gboccia: più che la saturazione di banda, è la banda larga a darmi fastidio, ogni tanto ;)
Però è vero, ho trovato tante amicizie che avrei perso ...