Ritorno in Sicily.
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Cerco conferme delle sensazioni vissute nel we di maggio. E le trovo.
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La Sicilia mi prende con un groppo allo stomaco già da quando sbarco a Palermo e sento l'aria calda di scirocco che mi avvolge, mi scalda, togliendomi il fresco e l'umido dell'aria condizionata, e mi accarezza, per un bentornata.
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La Sicilia è il profilo delle sue montagne, che contornano la zona da Palermo a Castellammare del Golfo, luogo dove passeremo i primi tre giorni delle vacanze; è il dedalo delle sue viuzze, che in confronto il labirinto di Arianna doveva sembrare un gioco da ragazzi; è la movida notturna di Alcamo, una cittadina di 45.000 abitanti che di notte sembrano sbucare e soffermarsi in piazza per un gelato setteveli o anche solo per chiacchierare e incontrarsi; è l'incontro delle donne sulle soglie delle case, con le sedie vicino alla porta, a prendere il fresco nella sera; è un piatto di pasta con le sarde e il finocchietto selvatico, perchè con il cibo la Sicilia ti entra dentro; è soprattutto trovare vecchi amici che ti parlano della loro terra, e te la fanno conoscere, e te la fanno amare.
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Mi ha emozionato tornare qua ...
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